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RS – STADIO: Parla Gazzoni: “Sarà dura fino alla fine, ma salvarsi è possibile” – 11 apr

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L’edizione odierna di Stadio ha visto Furio Zara dare la parola a Giuseppe Gazzoni Frascara. Interrogato sull’attuale momento di forma del Bologna, da lui presieduto per poco più di un decennio, l’imprenditore ha detto che “certamente la retrocessione sarebbe un brutto colpo, ma non la fine di tutto. Guardate il Palermo di Zamparini”, ammettendo però al contempo che la situazione dei rosanero è diversa. “Mancano i soldi, in A o in B contano quelli. Voi giornalisti li chiamate investimenti, io la chiamo beneficenza.”
E per carità, Zamparini non è certo un benefattore: “mecenati ne vedo sempre meno a giro, in Italia. Lui ha fatto anche i suoi affari, pensate alla cessione di Pastore al Paris Saint-Germain.”
Il Bologna di quest’anno lo segue, “con affetto e passione, guardo le gare in TV, leggo i giornali, ne discuto con gli amici.” Abbastanza per farsi un idea sulle possibilità di salvezza: “ho visto partite orribili ed altre decenti. Sarà dura fino alla fine”, chiosa, anche se poi aggiunge che salvarsi è possibile.
“Direi di si”.
Gazzoni sarà ricordato sempre come l’ultimo Presidente che portò un campione a Bologna. Il più fulgido fu Roberto Baggio, stagione 1997/98.
“Erano altri tempi. Lei provi a immaginare quanto costerebbe oggi un campione come lui, che aveva vinto il Pallone d’Oro e che era Baggio, conosciuto in tutto il mondo!” e azzarda una cifra: “almeno 40 milioni, e almeno 5 d’ingaggio”, decisamente fuori portata per Guaraldi e soci, mentre lui con il Codino se la cavò bene: “Due milioni e mezzo di cartellino, uno di ingaggio. E a fine stagione Moratti per averlo all’Inter mi restituì i soldi del cartellino.” Fu un affare per tutti: Baggio trovò il Mondiale, il Bologna ci rimise pochissimo. Anzi, nulla. “Al di là della qualità tecnica, Baggio mi portò 28.000 abbonati allo stadio, per quell’anno tutto il mondo parlò di lui e del Bologna, dalla Turchia al Sudamerica.”
Alessandro Diamanti non lo avrebbe mai venduto. “Mai venduto i miei pupilli, per Binotto rifiutai 11 miliardi, per Ingesson 15. Diamanti teneva troppo il pallone, era involuto, ma era pur sempre il miglior giocatore del Bologna. No, non lo avrei venduto, ma forse sbagliavo io.”
Forse, eppure i tifosi vorrebbero averlo ancora, un Presidente che fa di questi sbagli, signor Gazzoni.

 

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