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RS -STADIO: Tutti uniti? Ma dove … – 4 apr

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Oggi il Civ si pone qualche interrogativo sulla modalità con la quale il Bologna interpreta il pensiero “Tutti uniti per salvare il Bologna”.

Se si deve stare tutti uniti e stretti attorno al Bologna, allora perchè Casteldebole sembra essere Fort Alamo vietato ad un pubblico che solitamente è formato da “umarells” che vanno a vedere gli allenamenti per far venir sera, per i giornalisti che per fare il loro lavoro adesso si trovano in difficoltà a raccontare quello che accade. Già quello che accade. Cosa potrà mai esserci di irracontabile? Per caso come tira le punizioni Lazaros? Opuure come vengono fatti i pericolosissimi e temibili cross di Garics e Morleo?

Ci sono precedenti come il Bologna di Bernardini dove si poteva assistere agli allenamenti e fermarsi a chiaccherare con i giocatori, che come Bulgarelli ed Haller mai rifiutavano una parola. E Pecci? Lui si tratteneva a fare “delle gran ghignate” con cronisti e tifosi.

Vero tutto questo può essere contestabile dicendo “calcio di altri tempi”, ma non si venga a raccontare che le altre squadre vincono perchè hanno debellato gli spioni o fanno allenamenti a porte chiuse. Se dovesse scapparci un rimprovero o qualcuno, per esempio, dovesse insultare il Churry, ma poi ci si potrebbe fare una grossa risata sopra così che tutto torni a posto.

Insomma il silenzio stampa ci può stare perchè alcune cose ovvie e banali stanno effettivamente stancando, ma blindare Casteldebole è “un monumento alle miserande miserie” di un calcio che sta stancando e sgonfiando gestito, forse, da “palloni gonfiati”.

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