Bologna FC
RS – STADIO: Un Bologna che non segna più scivola verso la B – 27 mar
Ok, c’è crisi in fase offensiva e si sapeva. Ma il sonoro 3 a 0 buscato dal Bologna ieri sera col Chievo denuncia che anche la fase difensiva ormai è andata a farsi benedire, dopo che Ballardini aveva costruito su di essa le speranze di una salvezza che appare ogni giorno più improbabile. Anzi.
E’ un miracolo che il Bologna abbia ancora dietro di se tre squadre, segno di un campionato che nella zona-retrocessione si è impoverito come mai prima: una squadra, quella rossoblù, appunto difficilmente definibile come “squadra”, bensì un ammasso informe di giocatori che vagano senza meta e senz’anima sul campo, che non segna da oltre 700 minuti su azione e il cui allenatore, dopo tre mesi, stenta a trovare un idea tattica.
Prendiamo ieri contro il Chievo: pronti via ed il Bologna è subito sotto, rigore causato da Garics che lo specialista Paloschi non fallisce. Sono passati sei minuti, la gara è appena cominciata, eppure i più pessimisti pensano che è già finita. Purtroppo non si sbagliano. I giocatori sono scarsi, e su questo ormai ci sono pochi dubbi, ma quello che fa imbestialire i tifosi – a proposito, merita un encomio chi è andato fino al Bentegodi la sera di un giorno feriale per seguire una squadra così – è l’atteggiamento, non lo spessore tecnico. Per dire, anche il Chievo non è che abbia chissà quali giocatori capaci: però gli undici di Corini giocano a calcio, e basta questo oggi per essere superiori al Bologna attuale. Ballardini ci mette del suo, sbagliando modulo e giocatori, e infatti dopo appena mezz’ora sconfessa se stesso: fuori Garics, che lo manda a quel paese, e dentro il quasi dimenticato Laxalt, che viene spedito a fare il trequartista, un ruolo non suo per passo e visione di gioco. E si vede, il giovane – e una volta guizzante – uruguaiano non entrerà mai in partita.
A inizio secondo tempo ecco altri due cambi: Cristaldo entra per Bianchi, mentre Ibson – ma non aveva 10 minuti nelle gambe? – prende il posto di Pazienza. “El Churry” conferma la sua evanescenza, il brasiliano idem. Appena il Bologna tenta di alzare il baricentro – leggasi avvicinarsi all’area avversaria – viene punito ancora da Paloschi, che ha tutto il tempo di sbagliare solo davanti a Curci e poi ribadire in rete con la difesa del Bologna che sembra giocare a “1,2,3 – Stella”. 2 a 0, per Paloschi è la decima rete stagionale. La tristezza è infinita, pensando che tutto l’attacco del Bologna fino ad ora di reti ne ha realizzate 7 con 5 uomini. Dove vuoi andare con un attacco così? Da nessuna parte, a maggior ragione se ci aggiungi un Sorensen che sbaglia tutto lo sbagliabile e che viene umiliato sul 3 a 0 da Rigoni e come detto un atteggiamento quasi snobistico, come di una squadra che non rischia la retrocessione. Finisce così questo scontro diretto, male come tutti gli scontri diretti di questa stagione con protagonista il Bologna, che deve ringraziare il rigore realizzato domenica da Lazaros per non essere di già con un piede in B. Anche se ormai pare solo una questione di tempo.
A proposito di Lazaros, è suo il primo tiro verso la porta del Chievo. Minuto 94. Pochi istanti dopo Rocchi fischia la fine. Sipario.
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