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Sine qua non – Il debutto con il Bologna di Giuseppe Zinetti in Serie A

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SINE QUA NON, siamo qua noi – Il debutto di Giuseppe Zinetti con la maglia del Bologna in Serie A

Rieccoci alla nostra rubrica “SINE QUA NON, siamo qua noi”, rubrica sulla storia del Bologna, dedicata a Renato Dall’Ara. Voglio ricordare che il nome della rubrica si riferisce proprio a una celebre e simpatica frase del Presidente più grande della storia del Bologna calcio.

Oggi, però, vogliamo raccontare una breve storia molto più “recente”, legata alla prima partita con la maglia del Bologna del portiere Giuseppe Zinetti, che avvenne domenica 21 gennaio 1979. Non si può, però, non ricordare con grande affetto un altro grande portiere del Bologna, che ci ha lasciato proprio pochi giorni fa: William Negri, il portierone dello scudetto del 1963-1964.

Prima, però, proviamo a descrivere il Campionato di Serie A della stagione 1978-1979, che fu molto interessante almeno per tre motivi.

Fu il primo campionato disputato soltanto da calciatori italiani. Le frontiere erano state chiuse nel 1966, dopo l’inaspettata sconfitta contro la Corea del Nord con il famoso goal di Pak Doo-ik. Fu un vero peccato, pare che l’Inter fosse molto vicina all’acquisto di due fuoriclasse del calibro del tedesco Beckenbauer e del portoghese Eusebio. L’esclusione non riguardò, però, quei calciatori stranieri che si trovavano già nella rosa di una squadra italiana prima della chiusura del 1966. Tra questi c’era il brasiliano, di San Paolo, Sergio Clerici (3 annate nel Bologna; nel 1975-1976 avvenne il celebre scambio “Savoldi/Clerici” con il Napoli). Il brasiliano fu l’ultimo straniero a ritirarsi dal calcio giocato in Italia, disputando l’ultima stagione con la Lazio nel 1977-1978. Vale la pena di ricordare che le frontiere furono poi riaperte già nel 1980-1981, quindi di fatto di campionati senza calciatori stranieri se ne disputarono soltanto due!

Il campionato 1978-1979 fu anche il campionato disputato dopo i Mondiali di Calcio di Argentina, che trasformò alcune giovani promesse in calciatori di valore internazionale (Cabrini e Rossi su tutti). Il bel calcio dimostrato dalla nazionale di Enzo Bearzot sembrava dare ragione ai fautori di un calcio giocato da soli italiani, ma un conto era la Nazionale, un altro la Serie A! Quel campionato non brillò per spettacolarità.

Una grande impresa compì il Perugia, che da neo promossa riuscì a raggiungere il secondo posto in classifica senza perdere nemmeno una partita. Non era mai avvenuto un risultato così importante nella storia del calcio italiano dall’istituzione del girone unico nel 1929-1930. Probabilmente, proprio sull’onda dell’entusiasmo dei mondiali in Argentina quello fu il primo campionato italiano che io seguii con un certo interesse (ovviamente parlo dell’interesse che poteva avere un ragazzino di otto anni). Non conoscendo la storia dei campionati precedenti mi convinsi che il Perugia fosse uno squadrone imbattibile e che avesse vinto chissà quanti campionati e coppe! Purtroppo la bella storia del Perugia in Serie A si sarebbe interrotta solo due anni più tardi. Per dovere di cronaca è necessario dire che il risultato del Perugia di terminare il campionato imbattuto fu poi eguagliato dal Milan nel 1991-1992 e dalla Juventus nel 2011-2012 (primo titolo di una serie di scudetti ancora non conclusa: la Juventus ha vinto, ad oggi, otto titoli dal 2011-2012 al 2018-2019).

Veniamo ora al Campionato del Bologna. L’allenatore era, come la stagione precedente il petisso Bruno Pesaola, che aveva convinto Antonio Juliano a venire a concludere a Bologna la sua carriera. A centrocampo, poi c’era anche un giovane Franco Colomba, che sarebbe diventato negli anni a venire una bandiera rossoblù. L’attaccante di riferimento era Antonio Bordon, proveniente dal Foggia. In difesa Tazio Roversi (unico componente della squadra del 1964) era coadiuvato da Mauro Bellugi. Il portiere, invece, era Maurizio Memo, anche lui proveniente dal Foggia come Bordon.

C’erano tutte le premesse per fare un campionato più tranquillo di quello precedente, quando il Bologna si salvò con 26 punti alla penultima giornata di campionato. Invece, le cose cominciarono proprio male: il 1 ottobre 1978 il Bologna perse in casa la prima partita di campionato contro l’Inter. Raccolse nelle prime 13 partite una sola vittoria contro il Lanerossi Vicenza di Paolo Rossi e sei pareggi per un totale di soli otto punti! Fu necessario sostituire Pesaola con Marino Perani (che non ha bisogno di presentazioni). La prima partita con Perani in panchina non cambiò le cose: Bologna Milan 0 1 (gol di Maldera).

Il 21 gennaio bisognava affrontare il temibile Perugia allo stadio “Renato Curi” nell’ultima giornata del girone di andata. Arbitro di quella partita fu Rosario Lo Bello, arbitro internazionale con più di 15 anni di carriera in Serie A e figlio del leggendario Concetto Lo Bello. Perani aveva la necessità di dare una scossa alla squadra, allora decise di lasciare fuori squadra alcuni giocatori esperti, tra i quali Bellugi e Juliano. Inoltre sostituì il portiere Memo con il giovane Giuseppe Zinetti, debuttante in Serie A, a cui affidò addirittura la fascia di capitano (Luca Baccolini, La storia del grande Bologna in 501 domande e risposte, Newton Compton Editori 2019). A dire il vero il Perugia vinse 3 a 1 con doppietta di Casarsa e gol di Speggiorin per il Perugia, rete della bandiera per il Bologna di Bordon su rigore. Il rigorista del Bologna era Adelmo Paris (ricordiamo il suo rigore nella partita Juventus Bologna 0 1 nel campionato 1980-1981) ma tre partite prima contro il Napoli aveva sbagliato un rigore e allora preferì lasciare calciare Bordon.

Nonostante il risultato negativo quel ragazzo di Leno nel bresciano conquistò il suo posto tra i pali fino alla fine del campionato. Anche Perani fu sostituito da Cesarino Cervellalti che riuscì a conquistare la salvezza all’ultima giornata. La classifica vedeva il Verona già retrocesso matematicamente a 14 punti. L’Atalanta ne aveva 22, il Bologna 23 e il Lanerossi Vicenza di Paolo Rossi 24. Le partite chiave erano Atalanta – Lanerossi Vicenza e Bologna – Perugia. Il primo tempo si concluse nel peggiore dei modi: Perugia in vantaggio per 2 – 1 con doppietta di Salvatore Bagni, una delle poche della sua carriera e gol di Mastalli per il Bologna. L’Atalanta vinceva sul Lanerossi Vicenza per 1 – 0 (goal di Mastropasqua).

La classifica alla fine del primo tempo era: Atalanta e Vicenza 24 punti, Bologna 23 punti, Verona 15 punti. Il Vicenza aveva una differenza reti migliore dell’Atalanta che per salvarsi avrebbe avuto bisogno di vincere almeno 3 – 0. Alla fine di una partita che onorò entrambe le squadre l’Atalanta prevalse per 2 – 0, fu una vittoria inutile per la salvezza indipendentemente da quello che stava avvenendo a Bologna. Nel secondo tempo il Perugia non poté schierare Bagni per infortunio e al 49’ ancora su rigore Antonio Bordon portò il risultato finale sul 2 – 2. La classifica definitiva vide Bologna, Atalanta e Vicenza 24 punti, Verona 15 punti. Il Bologna riuscì a ottenere la salvezza grazie alla differenza reti: Cervellati (e anche Zinetti) erano riusciti nel miracolo!

La carriera del portiere bolognese prometteva molto bene. Fu convocato per la nazionale maggiore da Enzo Berazot, anche se poi non ebbe mai la possibilità di debuttare. Purtroppo, il Bologna nel 1981-1982 e 1982-1983 visse la doppia retrocessione che coinvolse anche Zinetti, il quale non avrebbe più avuto l’occasione di giocare con la casacca del Bologna in Serie A. Il momento più alto della sua carriera fu la vittoria della Coppa Italia con la Roma nel 1990-1991.

Voglio però concludere con la spiegazione del perché della mia scelta di raccontare il debutto del portiere bolognese nel 1979. Come avevo accennato erano i primi anni che seguivo il calcio. I volti dei giocatori erano noti soprattutto attraverso le figurine Panini. Ebbene, Zinetti fu il mio portiere preferito in quegli anni e ho continuato a seguirlo con grandissimo affetto anche nella carriera di allenatore dei portieri. Zinetti resta nella mia classifica personale dei tre giocatori bolognesi più amati di sempre, insieme a Eneas e Roberto Mancini. Come vedete sono tutti calciatori che hanno difesi i colori del Bologna soprattutto nei primi anni ’80. Credo che sia la dimostrazione che ci innamoriamo del calcio da ragazzi o addirittura da bambini e i nostri eroi restano quelli che abbiamo amato durante la nostra infanzia.

Amedeo Gargiulo

Per la consultazione dei tabellini delle partite e delle carriere dei calciatori ho utilizzato wikipedia.

 

P. S. Ringrazio il lettore Vincenzo Pittureri per avermi ricordato che il debutto in assoluto di Zinetti con il Bologna avvenne il 3 settembre 1978 in Coppa Italia contro il Vicenza. Allenatore era ancora Pesaola, a cui va il merito di averlo schierato tra i pali del Bologna per la prima volta. 

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