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Sprazzi di Bologna, ma servono i punti

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Una vittoria nelle ultime dieci, quella contro il Verona, grazie a un rigore di Orsolini. Quattro vittorie delle cinque ottenute in campionato, fabbricate tra le mura amiche. Sprazzi di gioco, a tratti continuo, come nel primo tempo contro l’Udinese lo scorso 6 gennaio, o anche la prima frazione di gioco di ieri, contro il Milan. Non è un Bologna da buttare quello che veleggia a fari spenti e a rilento in un campionato segnato dalla pandemia e dagli stadi vuoti. Manca quel guizzo in più, quel fare cinico che servirebbe a portare a casa più punti, quelli che continuano a latitare nella classifica rossoblù. Sì, il Bologna ieri nel primo tempo meritava di essere premiato: l’aggressione alta della squadra di Mihjalovic con tutte e quattro gli avanti bolognesi impegnati a pressare i quattro della retroguardia rossonera, una difesa che ha retto quanto ha potuto davanti ai tentativi rossoneri che sono stati numerosi e sventati sovente da Skorupski, una prestazione di coraggio e di attenzione che avrebbe permesso ai padroni di casa di portarsi all’intervallo almeno con due reti, anche se il Milan avrebbe potuto altrettanto concretizzare. 

Poi però, nella ripresa, una volta subito il 2-0 per una ingenuità di Soumaoro, il Bologna è tramontato. E’ stato nella partita, ma senza più creare pericoli e impensierire Donanrumma. Pare che la seconda rete abbia intontito la banda di Mihajlovic, e la partita è caduta in una fase di stanca con pochi spunti. Non che si possa pretendere la luna quando davanti si ha la capolista, pur in un momento di appannamento dovuto ai recenti risultati negativi, ma ciò che manca al Bologna, oltre al conclamato attaccante il quale arrivo è ancora di là da venire, è respingere le leggerezze e gli errori che costano caro. Mihajlovic alla vigilia aveva invidiato gli avversari che potevano schierare l’amico Zlatan, vicinissimo al Bologna solo un anno fa. Ma il Bologna non ha Zlatan, e deve farsene una ragione. L’impronta del tecnico serbo sulla squadra si vede, e nel silenzio di uno stadio vuoto è continuo il suo sgolarsi per dare indicazioni.

Le feroci critiche all’arbitro Doveri (generoso forse il primo rigore, sul secondo c’è poco da discutere) non sono il solo argomento sul piatto del post partita. Il tifoso rossoblù medio pur apprezzando un Bologna più coraggioso, vorrebbe che questa audacia portasse punti. Sassuolo e Napoli saranno due clienti non facili per Parma e Cagliari oggi, al momento distanti 6 e 7 punti, e il Torino venerdì è stato bloccato sul pari con la Fiorentina. Insomma pare più una corsa di gamberi: il Bologna non avanza, ma gli altri pure rallentano. Le chiavi di lettura dunque sono due: da un lato, bene così, se anche gli altri non fanno punti. Dall’altro però, quanti rimpianti: con un po’ di cinismo, precisione, cattiveria buona e freddezza sotto porta, magari il Bologna oggi sarebbe più su. Anche senza Zlatan.

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