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STADIO – Cesari: il clima teso? Tutta colpa della Var… – 2 Mar

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I segnali c’erano già stati, addirittura dal girone d’andata, ma sono stati ignorati. Un classico, in Italia. Per fortuna, qui, non si parla di allarmi che vengono trascurati e che poi portano a tragedie immani. Ma, nel loro piccolo, perfino episodi che hanno scatenato la bufera che sta travolgendo gli arbitri potevano essere disinnescati, se letti per tempo e nella giusta maniera”. È il pensiero dell’ex arbitro internazionale e attuale opinionista esperto in materia di Mediaset, Graziano Cesari, riportato nello STADIO odierno. C’è una particolarità: il clima avvelenato che si è creato è, nel parere di Cesari, colpa (anche) della Var, che ha fatto nascere aspettative nei club e destabilizzato i direttori di gara.Non sono sorpreso per le polemiche post Juve-Napoli; qualche giorno fa, infatti, si erano lamentati altresì Di Francesco e Donadoni. E come dimenticare il caos scatenato dopo il gol annullato a Pjanić in Milan-Juve. Tutto questo è sottovalutato. La colpa è della moviola in campo (VAR), annunciata come la medicina di tutti i mali. Secondo me le società non hanno digerito la sperimentazione di due anni, pensando potesse entrare in vigore subito. Gli arbitri, dal canto loro, hanno percepito che poteva finire l’epoca del -decido io-, finendo per autolesionarsi. Inoltre, c’è un dilemma tecnico: chi è il designatore? Chi svolge invece la funzione associativa? I nostri giudici di match sono bravi, ma ai miei tempi chi sbagliava veniva per un po’ messo da parte. Tale regola non vale per tutti, ma solo per alcuni. C’è chi può permettersi di sbagliare e chi no. E ciò mina l’equilibrio che il gruppo deve avere. Non è vero che se si corre di più si sbaglia meno; dipende, la maggior parte delle volte, dalla posizione nel rettangolo verde, ma nessuno, questo, lo insegna più”.

 

(fonte immagine tuttosport.com)

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