Bologna FC
STADIO: Giaccherini, Diawara e Masina scaldano l’estate rossoblù – 23 mag
Il futuro del Bologna in alcune mosse e attraverso alcuni nomi sicuramente importanti per quella che sarà un’estate caldissima sotto le Due Torri. Se da una parte infatti la necessità è quella di rinforzare la squadra senza avere a disposizione un budget infinito – e quindi una cessione remunerativa sarà quasi obbligatoria – dall’altra c’è la ferma intenzione di consegnare a Donadoni una squadra più competitiva e completa di quella che ha concluso la stagione adesso, una squadra che potrà dunque ambire a qualcosa di più di una salvezza tranquilla.
Giack all’asta
“STADIO” parte dal descrivere con Furio Zara la situazione relativa a Emanuele Giaccherini, esterno offensivo che questa stagione, in prestito dal Sunderland, è risultato determinante per la buona stagione del Bologna con diversi gol e assist. Il club avrebbe cominciato a intavolare una trattativa con i “Black Cats” inglesi, capaci di ottenere una tribolata salvezza, ma non sembra finora sia stata trovata intesa: il Sunderland chiede molti soldi, a maggior ragione a fronte dell’ottima stagione di Giaccherini, e proprio queste prestazioni avrebbero aggiunto un ostacolo ad una conferma rossoblù per l’ala. Già, perché Giaccherini piace anche a Fiorentina e Lazio, mentre anche il Chelsea che sarà guidato da Conte avrebbe mostrato interesse: l’attuale CT dell’Italia, con cui Giack parteciperà ai prossimi Europei, è notoriamente un fan del giocatore. E Giaccherini? Si guarda intorno: lui vorrebbe restare a Bologna, il Bologna lo vorrebbe nonostante un ingaggio importante che si cercherà di spalmare. Ma la trattativa non è facile, e la concorrenza avanza. Vedremo.
Cessione di Diawara film già visto
Gianfranco Civolani, nel suo editoriale, dice la sua sulla possibile/probabile cessione di Amadou Diawara, regista guineano arrivato in sordina e quindi impostosi titolare appena maggiorenne. Lo fa ricordando le precedenti gestioni rossoblù nella storia, considerando che dopo Renato Dall’Ara del resto ogni presidente è passato alla storia anche per cessioni eccellenti che sono via via diventate quasi una necessità con l’avvento del calcio moderno. E se Dall’Ara può essere ricordato per aver ceduto pochissimi fenomeni (spicca il solo nome di Pivatelli, erroneamente ritenuto in declino) chi lo ha succeduto non ha fatto altrettanto. E dunque ecco Luigi Goldoni, che si liberò di Nielsen, Capra e soprattutto di Haller, con cui rientrò della spesa sostenuta per acquistare il club; e poi Venturi che cedette Fogli al Milan, Luciano Conti che fece partire Chiodi, Savoldi e il ventenne Pecci; e ancora Fabbretti, che diede Mancini alla Sampdoria e Dossena al Torino; Corioni che girò De Marchi, Marocchi e Luppi alla Juve e che seppe rinunciare anche al ventenne Pagliuca; per finire con Guaraldi, che girò Diamanti in Cina. La situazione di oggi è diversa, sostiene Civolani: ma anche se Saputo ha i soldi non è un pozzo senza fondo, e dopo tanti investimenti a vuoto il prossimo mercato lo vorrà affrontare aiutato da una cessione importante. Giusto vendere Diawara, dunque? Per Civolani ci sta venderlo ma non svenderlo: 7-8 milioni non sono una cifra adeguata, per 15 il discorso può cambiare.
Masina bandiera
Francesca Bandinelli infine parla di Adam Masina, che proprio ieri ha ricevuto il premio “Niccolò Galli” come miglior giovane esordiente. Parole importanti quelle di Adam, nei piani futuri di Bologna e Nazionale e che a entrambe le possibilità risponde con entusiasmo: ama il rossoblù, ama la città e la squadra, e intende restare a lungo, diventare una bandiera, desidero contraccambiato dai tifosi. Restare a Bologna a lungo dunque, ma senza rinunciare alle ambizioni: il prossimo campionato, dice, dovrà vedere un miglioramento della squadra e anche suo personale. Anche per entrare nel giro azzurro che conta, quello della Nazionale maggiore: Masina non ha mai avuto dubbi nella scelta del Paese da rappresentare, lui che è per metà marocchino: l’Italia è nel suo cuore, è questo il Paese che sente suo. Interessanti anche le parole che riguardano il rapporto del ragazzo con i tecnici che lo hanno aiutato a crescere: ottimo il ricordo di Lopez e Rossi, ma è con Donadoni che è scattata la scintilla. L’uomo giusto al momento giusto, colui che ha fatto scattare la scintilla. Così ne parla Adam. Che poi racconta anche dei suoi idoli, Del Piero e Maicon, e di cosa la fascia sinistra rappresenti per lui: libertà, corsa, entusiasmo. Qualità che non verranno mai meno e che, al dio del pallone piacendo, continueranno ad essere mostrate in rossoblù a lungo.
Nella foto: Adam Masina (www.gazzetta.it)
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