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Stadio – Motta a Genova percorre la strada dell’esperienza

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Damiano Fiorentini per 1000 Cuorirossoblù

 

 

A Genova, sponda Sampdoria (pagati gli arretrati, quindi morale alto), sarà tutto fuorché una passeggiata di salute: per questo Thiago Motta ricomincia dall’esperienza, in campo (Roberto Soriano) e in panchina (Gary Medel).

Roberto tornerà a vestire i panni del “falso nueve“, ruolo che ha già interpretato nei campionati passati con Sinisa Mihajlovic, ruolo che lo riavvicina a quel profumo del gol che gli manca da un tempo indefinito, capitano di lungo corso che ha, in questi ultimi mesi, parzialmente smarrito la verve che lo contraddistingueva nei primi mesi in cui vestiva la magli rossoblù, dove era autentico faro del gioco del Bologna.

Quell’ultimo (e lontano) gol, per dare un senso di precisione al nostro ragionamento, è datato circa due anni fa (14 marzo 2021), al Dall’Ara proprio contro i blucerchiati: una maglia che il Capitano ha indossato che potrebbe, oggi, portargli bene.

Ma Roberto è e rimane quel giocatore che ha la scintilla fra i piedi per fare quello che altri suoi compagni non riescono a fare: l’assist, l’ultimo passaggio, l’invenzione che rende efficace il suo reparto d’attacco. Suo, perché di quel reparto (come del resto della squadra) è il capitano.

Ai fianchi di Soriano, perchè questo percorso virtuoso intrapreso dalla compagine di Thiago Motta proceda spedito, ci saranno sia Musa Barrow che Riccardo Orsolini: perchè Roberto è in grado di dare profondità alla manovra dei rossoblù, ma è anche quello che riesce a trovare gli spazi, dando fluidità alla manovra, lui che nasce trequartista, con una visione di gioco che gli permette di cucire le qualità altrui a partire dal centrocampo. 

Ma l’esperienza sarà anche in panchina, pronta ad entrare: Gary Medel, dopo i pochi minuti di gioco contro il Monza, si accomoderà in panchina, pronto ad entrare e a dare energia al suo centrocampo, perchè la determinazione del cileno è, attualmente, insostituibile. In attesa che la forma migliori e ritorni ai suoi livelli standard di eccellenza, anche a 35 anni.

(Fonte Giorgio Bureddu – Stadio)

 

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