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Bologna

The Day After – 15 Feb

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Un pareggio mancato

Per quello che s’era visto in campo fino a pochi minuti dalla fine, un pareggio a reti bianche sarebbe in effetti stata la più appropriata delle conclusioni: pochi tiri in porta, poco spettacolo, poco calcio.

Doveva essere una scialba gara a reti bianche terminante col diluvio di fischi della San Siro milanista. Doveva essere il terzo “ x”dell’era Ballardini.

Fino al novantesimo quella tra Milan e Bologna era stata una partita ad alto tasso di noia, un match tra due squadre a dir poco modeste destinato a finire in parità; la differenza in termini di punti, in effetti, non si era per nulla manifestata nel corso della partita.

Scontato il copione della trama di gara: gli uomini di Seedorf a far la gara ( o quantomeno a provarci…) e quelli di Ballardini chiusi dietro, almeno inizialmente, per poi tentare di colpire un Milan fiacco e poco incisivo al momento propizio.

Furba strategia, sulla carta: far sfiancare il nemico per poi metterlo k.o. Nulla di così complicato: e infatti, al Bologna post Diamanti, il colpaccio era in fondo quasi riuscito, quando a metà secondo tempo un miracolo di Abbiati negava in modo incredibile la gioia del goal ad un redivivo Lazaros. Mani nei capelli, imprecazioni: la vittoria era stata ad un passo.

Dopo quell’occasione, poco se non  nulla fino al 90’: fino al capolavoro di Balotelli. Un goal splendido, per tutti gli sportivi, ma una doccia fredda per i tifosi rossoblù, costretti, dopo aver accarezzato l’idea di vincere, anche ad abbandonare quella di uscire da Milano imbattuti.

Peccato: perché non perdere avrebbe voluto dire allungare a due la striscia consecutiva di risultati utili e dare nuova linfa ( traducibile come autostima) ad una squadra in perenne ricerca di nuove e continue sicurezze, dopo le recenti vicissitudini.

Poteva andare meglio,così non è stato: già sette giorni prima, pensandoci, la fortuna aveva sorriso ai rossoblù. Oggi, la suddetta non ha che completato il suo corso, attenendosi al principio di causa-effetto del “ karma” di matrice indiana.

D’altronde siamo seri:se proprio si è destinati alla sconfitta, meglio perdere con un eurogoal del genere, vero e proprio gioiello ormai sempre più raro , piuttosto che con il solito “gollonzo” di Pazzini,  potenzialmente nocivo per stabilità mentale e psicofisica.

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