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The Day After: “C’era una volta a Bologna….” – 19 ott

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La magia di un film di Sergio Leone, l’aspetto onirico felliniano, uno spettacolo degno de“ Il Gladiatore”: chiamatelo nuova cinema Dall’Ara.  Dove i sogni, almeno per una volta, diventano realtà.

Una città impazzita, ai piedi del suo salvatore: Joe Tacopina, l’uomo della speranza, l’americano venuto dall’altra parte dell’Oceano per riportare all’onore e alla gloria perdute i sacri colori rossoblù.

Ventimila e passa per la prima, numeri che in serie A almeno la metà delle squadre fanno ormai fatica a fare: un entusiasmo contagioso, allo stadio e fuori, una curva bollente, una bolgia d’altri tempi.

La rete stratosferica di Cacia, un gesto tecnico riservato a pochi intimi: i goal di Abero ed Acquafresca, due tra i più criticati, chi per un motivo chi per l’altro, nelle precedenti gestioni. Il secondo posto in classifica, a due punti dalla capolista Frosinone. L’imminente derby col Modena al  Braglia…

Se questa non è favola, beh, poco ci manca: chi avrebbe mai pensato, del resto, che a pochi mesi dalla retrocessione e da uno dei peggiori campionati di sempre della storia rossoblù, tornasse un entusiasmo da far invidia alle principali piazze calcistiche della penisola? Festa della Liberazione doveva essere e festa è stata: 3-0 al Varese, secco, perentorio, mai in discussione. Una vittoria entusiasmante, come da tempo da queste parti non si vedeva: l’inizio di una nuova alba, di un nuovo futuro tutto da riscrivere.

La città voleva sognare ed è stata accontentata: per troppo tempo, diversi personaggi a dir pocodiscutibili, avevan fatto di tutto per tarpare le ali ad un pubblico fantastico, tra smantellamenti di gioielli e possibili fallimenti, per lustri di mediocrità privi di alcuna ambizione.

Ora però la musica è cambiata: la città pulsa passione da tutti i pori, vuole spingere i suoi beniamini verso il posto di sua competenza. Forse, e questo è l’unico pericolo, c’è persino troppo entusiasmo: una potenziale overdose, potremmo aggiungere, arrivata forse troppo presto. Che diavolo, però, lasciamo almeno per una volta il raziocinio da parte: lasciamoci, almeno per una volta, trascinare dai sentimenti e da un’euforia inedita da queste parti. E’ un momento storico per Bologna ed il Bologna: venerdì a Modena, sull’onda di una felicità ancora restìa a spegnersi, ci sarà ancora da divertirsi. Se ne vedranno delle belle: poco, ma sicuro.

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