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Torino-Bologna

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Forse se prima di domenica ci mettiamo tutti in coro a dire: “Partita da perdere” può essere la volta buona che vinciamo.

Ennesima partita completamente fallita da Pioli e giocatori. Ennesima partita da vincere, che ovviamente non si è vinta, ma nemmeno pareggiata.

La cosa più straordinaria però è che abbiamo ancora una squadra dietro di noi e altre cinque davanti nel lasso di tre soli punti.

Le altre ci danno una mano, ma se noi non ne approfittiamo, ci sta poi bene ritrovarci nella melma (a cui per signorilità non cambio la terza lettera).

Già con dodici punti in dodici partite si avrebbe una media che difficilmente a fine anno permetterebbe la permanenza nella massima serie, cioè trentotto punti.

Figuriamoci con otto punti, media finale da diciannove. Lungo e intenso brivido lungo la schiena.

Forse Guaraldi ha capito che un anno ti può andare fatta bene, ma non ci si improvvisa esperti quando non lo si è.

Avendo la consapevolezza che non lo si è, che già sarebbe un bel passo avanti, la soluzione è semplice: affidarsi a uno che esperto lo sia veramente. Se non lo si fa, si pagano le conseguenze. Purtroppo meno per meno, calcisticamente parlando non fa più.

Questa è la premessa per la quale non ci dobbiamo meravigliare affatto di questa situazione e dare il buongiorno a chi non è suonata la sveglia e si è alzato un pochino tardi; anche se è il motivo principe, sorvoliamo questa storia sulla quale ci sarebbe tantissimo da parlare.

Il Bologna è una squadra che nonostante tutto non merita l’attuale posizione in classifica e sulla carta ha perlomeno tre squadre peggiori alle spalle.

Bisognerebbe poi chiedersi perché dal nono posto dello scorso anno, stiamo qua a scervellarci per capire se ce ne sono tre oppure quattro peggio di noi.

Ah no. Scusate, è sempre la storia di prima. E’ più forte di me…

Il calcio non è uno sport giusto.

Quando capita a te di vincere una partita immeritata, come quest’anno a Roma, tutto stupendo.

Quando però ti capita di non ottenere ciò che si è visto sul campo, come col Milan, Pescara, Siena e Cagliari la situazione si ribalta completamente.

Quest’anno abbiamo avuto più esempi riguardanti la seconda situazione ed è anche da questo aspetto che deriva l’attuale pessima classifica.

Per quanto riguarda la partita di ieri, avevamo detto nella rubrica “L’Altro Spogliatoio” che il Torino aveva fino a quarantotto ore fa ottenuto solo quattro punti in casa, la metà di quelli ottenuti in trasferta.

Il motivo? Sostanzialmente perché il Torino fuori casa aspetta l’avversario colpendolo in contropiede, mentre in casa costretto a impostare il gioco, incontra notevoli difficoltà.

Pioli per questo ha impostato bene la partita non volendola condurre, ma lasciando ai granata il pallino del gioco.

Perciò è stato inserito Perez, un incontrista, piuttosto che Khrin, un regista.

L’assenza di Morleo però si è fatta sentire enormemente.

Pioli ha optato per mettere fuori ruolo Pulzetti (che nel suo ruolo non ci sta mai).

Più o meno la stessa decisione apportata da Bisoli nella prima partita dello scorso campionato a Firenze. In quel caso, l’allenatore originario di  Porretta Terme schierò Pulzetti terzino destro nella difesa a quattro con Raggi terzino sinistro e fu quest’ultimo a soffrirne di più.

Motta però nella prima gara di questo campionato a Verona era stato schierato a sinistra con Garics terzino destro e credo sia l’unica partita in cui meritò la sufficienza.

Per cui non mi sento di crocifiggere Pioli per questa scelta.

Pulzetti l’anno scorso giocò diverse partite da esterno, seppur destro, del centrocampo con la difesa a tre dietro, non demeritando affatto.

Era la scelta più sensata, viste le recenti prestazioni di Motta e dell’altro possibile candidato Abero, il quale difendere non sa nemmeno cosa voglia dire.

Tra l’altro, per Abero quest’estate insistevano dicendo di averlo pagato ben due milioni, per spacciarlo come un gran colpo.

Forse adesso, gli conviene dire la reale cifra, ovvero circa 750.000 €.

Se ci fosse stato Morleo avremmo sicuramente sofferto meno la pericolosità di Cerci e avremmo potuto dare maggior supporto a Gilardino e Diamanti con le galoppate di Archimede.

Ieri veramente l’assenza di Morleo, tatticamente, si è fatta sentire parecchio.

Coi se e coi ma, però…

Il Torino ha confermato di fare molta fatica ad impostare il gioco ed ha sfruttato l’unico punto sfruttabile, ovvero Cerci dalla parte di Pulzetti; dato che sull’altra fascia era presente Vives, giocatore di solito abituato a giocare in mediana.

Loro potevano fare male solo lì, sia che ci fosse stato Pulzetti, Motta o Abero. Saggiamente per cui, ne hanno approfittato.

Il Bologna dal canto suo, ha clamorosamente toppato nelle ripartenze, la spada a due tagli con la quale si doveva fare male al Torino. Oltretutto, tantissimi passaggi semplici sbagliati, cosa che in Serie A non ti puoi permettere.

Né Taider né Guarente hanno agevolato ciò e come si può pretendere dai poveri spiaggiati Gilardino e Diamanti di caricarsi sulle proprie spalle tutto il peso offensivo per una partita intera?

Il gol è comunque nato su una palla inattiva, non su un’azione pericolosa del Torino per sottolineare che i granata sono stati poca cosa.

Era però il Bologna che doveva essere più grintoso e affamato, perché anche se finiva 0-0 si risolveva ben poco. 

La colpa sul gol è da attribuire al trio Antonsson-Motta-Agliardi.

I primi due lasciano staccare sul secondo palo D’Ambrosio, con dietro Rodriguez; mentre il terzo per l’ennesima volta commette un’indecisione nell’uscita.

Il passettino Agliardi lo deve sempre fare. Mica può stare fermo un’intera partita; almeno diamogli un motivo per fare la doccia.


Le pagelle del Bettu


Agliardi 5+: attento nelle poche occasioni in cui viene chiamato in causa, tranne nelle uscite, tanto per cambiare, specialmente sul gol.

Sorensen 6,5: ennesima buona prova fornita dal giovane nordico, oggi come oggi pilastro inamovibile della difesa e uomo sul quale puntare per ripartire.

Antonsson 5,5: attento per un’intera partita, ma c’è sempre quel però che lo porta costantemente ha fare un’errore sempre piuttosto grave nell’ambito della gara. Con l’Inter si era scordato Ranocchia, ieri si scorda D’Ambrosio. L’alzheimer incombe Mikael.

Cherubin 5+: ieri il peggiore della difesa, anche a motivo della superiorità numerica che il Torino assumeva nelle sue zone, spesso a causa di Cerci che saltava sempre Pulzetti.

Garics 5,5: tiene bene la posizione, ma tantissimi cross e passaggi sbagliati.

Taider 5+: da lui ci si aspetterebbe di più in quanto a inserimenti e supporto a Diamanti. Lo fa nell’unico momento in cui non lo deve fare, ovvero anticipando il Gila già pronto alla conclusione.

Perez 6: buona prova dal punto di vista dell’interdizione, male male nell’impostare.

Guarente 5+: si vede lontano un miglio che non è ancora in condizione e purtroppo da lui si può pretendere il giusto. Da chi l’ha comprato un po’ di più.

Pulzetti 5: disastroso su Cerci che lo salta sempre. La giustifica del ruolo non suo regge fino ad un certo punto.

Diamanti 6-: le azioni più pericolose del Bologna sono i suoi due tiri da fuori insieme alla fioca girata finale di Gilardino. Non può correre come un forsennato per 90’ minuti alla ricerca della palla svariando continuamente per non dare punti di riferimento.

Gilardino 6-: Taider gli toglie la SUA palla, alla fine prova una girata dopo un bel controllo. Troppo poco per Gilardino, ma non per demerito suo.

Motta 5,5: volendoci poi poco, regge meglio l’urto di Cerci, anche se sul gol ha profonde responsabilità.

Khrin 5,5: garantisce sicuramente più ordine che El Ruso, ma non quella verve che servirebbe nei minuti finali.


Pioli 5+: ha sicuramente colpe sulla mancata cattiveria e reazione dei suoi uomini, anche se la squadra, soprattutto quando si assenta qualche importante titolare, è quello che è.


Voto al Bologna: 5.

Ragazzi, io mi sono veramente stufato di commentare delle sconfitte.

Hanno detto però che il treno domenica ripassa, stavolta forse per l’ultima volta, sul serio.

Vediamo di non mancare all’appuntamento.

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