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Un girone fa – Bologna vs Venezia

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“Esame di maturità”, così si potrebbe definire la tredicesima giornata di Serie A per il Bologna. Gli uomini allenati da Sinisa Mihajlovic erano stati fin ora artefici di un eccellente inizio di campionato, ma la sfida con il Venezia appariva come un croce-via fondamentale per capire le reali ambizioni alle quali si poteva ambire.

I rossoblù arrivavano al match dopo due vittorie consecutive e 18 punti conquistati, valevoli per il nono posto in classifica a pari merito con Fiorentina e Juventus. Si trattava del miglior avvio di stagione dall’annata 2002-2003, al quale andava aggiunto il record personale di gol segnati nelle prime dodici partite (19, ndr).

In un Dall’Ara colmo di entusiasmo, come detto, era atteso il Venezia di Paolo Zanetti. I lagunari, reduci da quattro punti conquistati nelle ultime due giornate, stavano vivendo un buon momento di forma e sostavano in solitaria al quindicesimo posto in classifica, con tre punti di distanza dalla zona retrocessione.

Mihajlovic confermava dieci undicesimi della squadra capace di espugnare il campo della Sampdoria nell’ultimo turno. L’unico cambio riguardava la fascia destra, dove l’allenatore optava per una soluzione più offensiva, preferendo Orsolini a De Silvestri. In avanti, continuità per Barrow e Soriano alle spalle di Arnautovic.

Zanetti rispondeva con il classico 4-3-3 e poteva contare sul rientro di Vacca in cabina di regia a centrocampo, con Busio e Ampadu ai suoi lati. In attacco, chance per Johnsen dal primo minuto, chiamato a completare il tridente con Aramu e Okereke.

Il primo tempo è un dominio rossoblù, con i padroni di casa abili nel mantenere il pallino del gioco e proporsi in zona gol, ma con poca efficacia negli ultimi metri. La prima chance al 14’ minuto, quando sugli sviluppi di un corner Soumaoro salterà più in alto di tutti andando vicino al gol.

L’occasione più grande capiterà sul solito destro di Svanberg; 33’ giro di orologio, Hickey esce vincitore dopo un contrasto sulla sinistra e riesce a trovare Svanberg, che dal limite non si farà pregare prima di provare il tiro. Servirà un ottimo intervento di Romero per salvare i lagunari.

La seconda frazione riparte seguendo lo stesso copione, ossia Bologna in pieno controllo che continua ad attaccare e Venezia non pervenuto in fase offensiva. Al 50’ sarà il turno di Orsolini, con l’esterno italiano abile nello stretto a scartare due giocatori prima di concludere da dentro l’area. Purtroppo per il Bologna, Romero è in giornata super e non si farà sorprendere sul suo palo.

Dopo un’ora esatta di dominio, per i felsinei il gol sembrava ormai questione di minuti, ma nel calcio, se non sfrutti le tue occasioni, poi vieni punito. La beffa arriverà puntuale al 61’ minuto, quando un lancio di Busio si rileverà un preciso di assist per Okereke, completamento dimenticato dalla difesa rossoblù. L’attaccante nigeriano non perdonerà anticipando Skorupski con un tocco sotto che gelerà il Dall’Ara.

Mihajlovic proverà a scuotere i suoi aumentando il peso offensivo, ma la squadra risentirà pesantemente del colpo subito. Al 76’ ci proverà Arnautovic, girandosi dentro l’area e concludendo con il destro, ma ancora una volta Romero risponderà presente.

Nei minuti finale i padroni di casa si spingono esageratamente in avanti, rischiando più volte nel recupero di subire la beffarda rete del 2-0.

Al fischio finale a fare festa saranno gli arancioneroverdi, con gli uomini di Paolo Zanetti che tornavano a casa con tre punti pesantissimi, forse immeritati, ma pur sempre fondamentali in ottica lotta salvezza. Il Bologna, dal canto suo, usciva tra gli applausi di un Dall’Ara che non aveva nulla da recriminare alla propria squadra, dopo un match dominato dall’inizio alla fine. 

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