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XAVIER JACOVELLI : Napoli assolto,ma le altre?-18gen.-

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Napoli, giustizia è fatta. Ma chi risarcisce Atalanta, Samp, Siena, Torino e le altre penalizzate da un sistema da buttare?

L’avevamo detto ieri, commentando le motivazioni della sentenza Tnas che ha prosciolto Alberto Maria Fontana, ex portiere di Torino, Palermo e Novara, inverecondamente squalificato per 3 anni e 6 mesi in primo e secondo grado: la giustizia sportiva della Figc di Abete è un sistema che non funziona, che fa acqua da tutte le parti, che genera figli e figliastri, che è basato sul principio medievale dell’incolpato chiamato a dimostrare la propria innocenza, che premia i pentiti a orologeria. Un sistema da buttare.

Stasera ne abbiamo avuto la riprova e, stavolta, non è stato nemmeno necessario andare al Tnas. E’ bastato il verdetto della Corte di Giustizia Federale che ha restituito al Napoli i 2 punti in classifica, Cannavaro e Grava. Era sufficiente leggere le carte del procedimento per rendersi conto che è stato compiuto un atto di giustizia nei confronti del club partenopeo, del suo capitano e dell’altro difensore. Sono state demolite, sconfessate, disintegrate su tutta la linea la Commissione Disciplinare e la Procura Federale. Una caporetto clamorosa e con pochi precedenti, un disastro per l’organizzazione di Abete che adesso ci verrà a dire che lui non c’entra nulla, che l’autonomia del sistema giudicante è totale, eccetera eccetera.

Certo. Senza dubbio. Ci mancherebbe.

Ma che cosa ci dice, ora, il presidente della Figc della responsabilità oggettiva che, secondo lui e secondo Petrucci quand’era presidente del Coni, è un caposaldo del sistema? Caposaldo di che?

Non siamo né giuristi né sofisti, i cavilli e i bizantinismi ci ripugnano. Ci mettiamo semplicemente nei panni dei tifosi dell’Atalanta, penalizzata di 8 punti fra questa e la passata stagione; del Siena, penalizzato di 6 punti; di Torino e Samp penalizzati di 1 punto e tutte le altre squadre che hanno fatto la stessa fine nelle categorie inferiori, castigate per la responsabilità oggettiva. Chi le risarcisce? Nessuno, ovviamente.

Si dirà: non bisogna generalizzare, occorre distinguere caso per caso, l’accusa di illecito non è equiparabile a quella di slealtà sportiva, ci sono società che hanno patteggiato. Tutto giusto. Ma c’è un ma: o la responsabilità oggettiva vale sempre o non vale mai. E, quanto ai patteggiamenti, lo sappiamo benissimo: a volte si tratta di un’extrema ratio, considerata il male minore anche da chi non ha commesso nulla, ma, sino a quando non arriva davanti al Tnas, non può difendersi e nemmeno i suoi avvocati possono controinterrogare i pentiti, per esempio. Chiedere informazioni ad Alberto Maria Fontana.

A proposito di responsabilità oggettiva. Proprio oggi, scegliendo il momento sbagliato, al convegno capitolino sulle scommesse, il capo della Figc ha affermato: “Giustamente le società trovano difficoltà ad accettare la responsabilità oggettiva a fronte di situazioni che non sono direttamente imputabili a loro, ma non si deve dimenticare che resta un caposaldo dell’ordinamento sportivo internazionale poichè che è prevista anche da Fifa e Uefa. L’Italia a bocce ferme farà una riflessione sul quadro normativo, ma non può uscire da un contesto di regole internazionali”.

E meno male che Abete ha detto a bocce ferme. Sono bastate poche ore e la Corte di Giustiiza l’ha platealmente smentito, ribaltando il verdetto della Disciplinare e sconfessando un altro pentito. 

Ci sono troppe cose che non funzionano in quella che una volta veniva definita la celere, puntuale, implacabile giustizia del calcio. E Abete ha pure aggiunto: “I tornei vengono falsati quando non si applicano le norme vigenti, e non quando accadono eventi che non sono condivisi. Se c’è un soggetto che a un certo punto viene imputato di una responsabilità diretta, non si può affrontare l’argomento a fine stagione. Non esiste”.

Infatti il Napoli, l’Atalanta, la Samp, il Siena e il Torino sono stati penalizzati per la responsabilità oggettiva. Ma il trattamento riservato in primis all’Atalanta, che si è beccata complessivi 8 punti in meno e alle altre, è stato diverso rispetto al Napoli.

E non per colpa del Napoli, sia chiaro che ha trovato in De Laurentiis un formidabile avvocato della propria causa.

La verità è che siamo di fronte alla crisi totale di credibilità di un Sistema che, non più tardi di tre giorni fa, con una percentuale nordcoreana ha rieletto Abete che aveva già confermato Palazzi che è stato rivotato da tutti i presidenti di A, compreso Agnelli. Il quale, prima di Natale 2012 aveva sentenziato: “Abete ha fallito”. Appunto.

Ma delle mene politico-federali, ai tifosi delle squadre penalizzate e rimaste tali, non può fregare di meno. Nessuno toglie loro dalla testa che, nei confronti delle loro squadre, sia stata perpetrata una clamorosa ingiustizia, a cominciare da quelli dell’Atalanta. Hanno ragione.

Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale www.calciomercato.com


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