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History Makers – Ronaldo

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È senza ombra di dubbio l’Inter la squadra protagonista del mercato 1997-1998. L’anno precedente non è così negativo per la squadra di Moratti, che riesce a classificarsi in terza posizione e in generale a dimostrare un’ottima organizzazione difensiva, perdendo solo cinque partite e subendo pochi goal.

Ma non è abbastanza. Perché i quattro punti di distacco dal Parma (che significano il mancato accesso alla Champions League) e soprattutto i sei dalla Juventus (ancora una volta scudettata) spingono il patron nerazzurro ad alzare ancora di più l’asticella, puntando a una semi-rivoluzione della rosa e all’acquisto di un giocatore delizioso e devastante, fragile e al contempo distruttivo, che col Barcellona (Pallone d’oro 1997) ha chiuso l’annata con l’inquietante (ed emblematico) bottino di 47 reti in 49 partite. Ad accompagnare l’arrivo del Fenomeno (perché è di lui che si parla) ci saranno West, Moriero, Simeone e Recoba. Insomma un parco giocatori niente male, da aggiungere alla precedente ossatura, per l’Inter che tenta l’assalto allo scudetto.

POCO PRIMA, IL RINNOVO

Tutto accade molto velocemente, eppure solo poche settimane prima Ronaldo aveva annunciato amore eterno al Barcellona. Beninteso, con un contratto inedito per un giocatore di calcio fino a quel momento, che porta (o meglio, avrebbe portato) nelle casse del brasiliano una cifra pari a quasi 7 miliardi di lire a stagione, per l’incredibile durata di nove anni. 120 miliardi l’investimento programmato dal Barcellona per quello che, credono tutti, diverrà il simbolo degli azulgrana anche e soprattutto nel millennio a venire. È vero, il contratto recita una clausola, per esattezza una clausola rescissoria, pari a circa 48 miliardi. Ma è comunque una cifra impensabile da poter pagare per un giocatore, seppur per un Fenomeno come Ronaldo.

Fino a quando Massimo Moratti decide semplicemente di superare anche questo limite, e di regalarsi l’attaccante più ambito al mondo.

LA TRATTATIVA RECORD

Il 6 giugno 1997, Moratti annuncia essere una “giornata storica”: Ronaldo è dell’Inter. Anche se non c’è nulla di ufficiale, anche se le firme non arriveranno prima della fine del mese, è in realtà (quasi) tutto fatto: l’indennizzo pattuito al Barcellona è quello della clausola (record assoluto), mentre al giocatore andranno 6 miliardi e un (nuovo) contratto quasi decennale, a scadenza 2006.  

Ronaldo accetta, perché in realtà ha già rotto col Barca poco dopo il rinnovo, rimandandone le colpe ai dirigenti, e arrivando addirittura a rifiutarsi di giocare la fine di Coppa del Re contro il Betis.

Ad ogni modo, il pomeriggio del 6 giugno, l’Inter rilascia un comunicato ufficiale dove annuncia che al netto delle formalità l’affare è chiuso. Ma il presidente Nunez non si arrende, e si assiste all’ennesimo colpo di scena: le clausole rescissorie dei club spagnoli sono (forse) attivabili solo da altri club spagnoli.

IL BARCA NE CHIEDE 20 IN PIÙ

Il cavillo sollevato da Nunez rimescola le carte in tavola, e i catalani quantificano in 20 miliardi aggiuntivi la cifra da corrispondere per risolvere l’impasse. La Fifa, però, il 22 luglio dà ragione all’Inter, sgombrando il campo da possibili dubbi in tal senso, pur stabilendo un risarcimento ulteriore dovuto alla formazione del giocatore da garantire al Barca.

Moratti non si fa spaventare dai 3 miliardi sanciti dall’organo svizzero, e superato anche quest’ultimo scoglio può essere ufficializzato il contratto che, in realtà, Ronaldo ha già firmato con i nerazzurri in data 21 giugno.

Dopo un tira e molla estenuante, il giocatore si appresta finalmente a poter iniziare la sua nuova avventura sotto l’ombra della Madonnina. La più importante, forse, per Ronaldo. Indubbiamente la più complessa, altalenante, mutevole, fatta di luci folgoranti ma anche di ombre apparentemente inscalfibili. Di gioie, di titoli vinti, di lacrime e cocenti delusioni. Ma questa, che durerà cinque anni, è un’altra storia.

QUANTO COSTEREBBE OGGI IL FENOMENO

E al giorno d’oggi, quanto sarebbe costato alzarsi dal tavolo delle trattative con Ronaldo in mano? O meglio, quanto sarebbe costata la possibilità di non sedervisi proprio, come del resto fece Moratti con Nunez? Bene, secondo uno studio del portale PlayRatings, al passo con l’inflazione il trasferimento di Ronaldo è risultato il più esoso di sempre. Più di Platini, Figo, Zidane o Neymar, arrivando a toccare l’incredibile cifra degli attuali 433 milioni di euro.

Un numero enorme, forse tale da far spavento anche all’Arabia, oggi assoluta protagonista del mercato dei grandi nomi. Ma, paradossalmente, accettabile all’epoca. Perché il brasiliano era il più forte del pianeta, e anzi spesso non sembrava neanche appartenere al nostro. E perché la Serie A manteneva un primato che poi avrebbe perso: quello di essere il torneo calcistico più potente, ambito e seguito al mondo.

 

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