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Semifinali Mondiali – Messi e Alvarez stendono la Croazia

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La banda di Scaloni si impone nella prima semifinale e conquista la finale di Qatar 2022. Messi su rigore e la doppietta del giovane Julian Alvarez inchiodano una Croazia troppo spenta per impensierire concretamente la nazionale sudamericana

Argentina e Croazia sono le prime due squadre che si affrontano, nella cornice dell’Iconic Stadium di Losail, per raggiungere la finale di domenica 18 dicembre, nella quale si decreteranno i campioni del mondo. Le due squadre si affrontano per il secondo mondiale consecutivo dopo essersi incontrate nel Gruppo D per la fase a gironi di Russia 2018. In quell’occasione fu dominio biancorosso con i croati che si imposero per 3 reti a 0 lanciandosi verso una cavalcata che li avrebbe portati direttamente in finale.

In campo sarà presente anche un po’ d’Italia nelle vesti della squadra arbitrale con Daniele Orsato arbitro dell’incontro, assistito da Carbone e Giallatini come guardalinee e Irrati e Valeri come Var e Assistente Var.

L’Argentina arriva a questa semifinale guidata dalla sua punta di diamante, Leo Messi, che fin qui ha risollevato le sorti della sua nazionale prendendola per mano e trascinandola insieme ai suoi compagni tra le quattro squadre più forti al mondo. Il percorso dell’Argentina a Qatar 2022 è iniziato con la sonora sconfitta per 2 a 1 contro l’Arabia Saudita e il crollo delle certezze di chi fino a quel momento li dava tra i favoriti. Ma è bastata la partita con il Messico per scacciare ogni paura. Goal e assist del 10 che ha potuto togliersi di dosso il peso dell’ennesimo fallimento mondiale. Il percorso della Selecciòn da quel momento ha contato due vittorie contro Polonia e Australia agli ottavi e il pareggio contro l’Olanda ai quarti terminati ai rigori dove l’Albiceleste ha avuto la meglio sui leoni arancioni. Ora i ragazzi di Scaloni sono pronti a ripetere quanto fatto in Brasile nel 2014 e proveranno a raggiungere la finale per la sesta volta nella loro storia per vincere il terzo titolo iridato. Messi coronerebbe così una carriera stratosferica nella quale ha vinto tutto, ma prima devono passare l’ostacolo Croazia.

La nazionale di Dalic è pronta invece a rivivere un’impresa storica come già fatto quattro anni fa quando raggiunsero la finale mondiale di Mosca. Modric e compagni ancora una volta hanno dimostrato compattezza e solidità arrivando a prendersi di diritto per la seconda edizione di fila il posto tra le quattro selezioni più forti al mondo. Segnale forte per una generazione d’oro che già nel 2018 aveva stupito tutti contro ogni pronostico. La Croazia vanta un percorso particolare fatto di quattro pareggi e una vittoria quella sul Canada alla seconda giornata dei gironi. Sia gli ottavi che i quarti si sono decisi ai rigori che hanno consegnato il passaggio del turno ai croati contro i samurai del Giappone e il Brasile. In quest’ultima sfida hanno eliminato una delle favorite per i bookmakers che con Neymar Jr sognava di riportare in terra verdeoro il titolo mancante dal 2002. L’eroe di questo mondiale oltre al solito 10 del Real Madrid è colui che indossa i guantoni: Dominik Livakovic, portiere della Dinamo Zagabria che stasera con le sue parate sfiderà Messi e compagni cercando di riportare la sua nazionale a giocarsi il titolo di campioni del mondo, perso proprio in Russia contro la Francia.

Primo Tempo

Nei quindici minuti iniziali le due avversarie si studiano sul campo senza particolari squilli. La Croazia cerca di non far prendere ritmo all’Argentina. I giocatori di Dalic spingono soprattutto sulla fascia sinistra con Romero che deve intervenire un paio di volte per respingere le avanzate biancorosse. Per ora l’Albiceleste si affaccia timidamente nei pressi dell’area avversaria senza però concludere in porta.

Passata mezz’ora non si sono presentate ancora occasioni nitide. La Croazia si difende bene e con ordine provando a ripartire in contropiede per mettere in difficoltà la retroguardia nemica. L’argentina a tratti fatica a trovare il modo di passare la linea di centrocampo avversaria, ma aumenta la pressione. Al 32’ occasione per Alvarez che viene imbucato nello spazio tra i due centrali e sfreccia verso Livakovic. Il croato prova a fermare il giovane argentino ma commette un gravissimo errore e Orsato non ha dubbi: è rigore. Sul dischetto va Messi che non perdona il portiere, tira alto e angolato. Imprendibile anche per l’eroe di Zara. L’Argentina passa in vantaggio 1-0 al 34’. Per “La Pulga” è il goal numero 11 della sua storia ai mondiali e il suo quinto in questa edizione che lo mette in testa alla classifica dei goleador insieme a Mbappé.

Solo tre minuti e l’Albiceleste raddoppia al 37’. Contropiede ben orchestrato con il giovane attaccante del Manchester City che arriva in area, vince due rimpalli e tira in porta segnando il goal del 2-0. Per lui è il terzo goal in questa rassegna iridata.

Finisce il primo tempo 2-0 a favore dell’Argentina con la Croazia che prova a riprendersi dal doppio colpo subito ma senza essere mai pericolosa, mentre i giocatori di Scaloni acquistano sempre più padronanza sul campo, con il loro capitano ispirato più che mai.

Secondo Tempo

Per la seconda frazione dentro Orsic e Vlasic al posto di Sosa e Pasalic. Al 50’ spazio anche per l’ex rossoblù Petkovic che sostituisce Brozovic. Al 60’ è sempre l’Argentina che comanda il gioco, rendendosi pericolosa con il solito Messi. La Croazia prova a reagire ma senza scintille. Due minuti più tardi il primo cambio albiceleste con Lisandro Martinez che subentra a Leandro Paredes.

Al 69’ sale in cattedra ancora Leo Messi in coppia con Julian Alvarez e arriva il triplice vantaggio argentino. Il 10 parte da destra e arriva in area dribbla prima uno e poi un altro giocatore avversario prima di scaricare al centro per il classe 2000 che comodamente appoggia in rete. Al 74’ cambio Argentina con Palacios al posto di De Paul ma i riflettori sono tutti puntati sull’esordio di Paulo Dybala, la Joya debutta ufficialmente in Qatar al posto di Alvarez. Quindici minuti per il fantasista giallorosso, ex bianconero, per scalare le gerarchie.

A dieci minuti dalla fine del match spazio ad una splendida standing ovation perché esce tra gli applausi di tutto lo stadio colui che ha tenuto in vita nei momenti più duri la sua nazionale, il capitano e numero 10: Luka Modric.

Finisce al 95’ il match tra Argentina e Croazia. Una sfida dominata da Messi e compagni che hanno travolto i biancorossi mai realmente competitivi e in partita. L’Albiceleste cresce nei novanta minuti e sfodera una prestazione più che convincente con la quale si regala l’ennesima finale per provare ad inseguire un sogno che manca dal 1986.

ARGENTINA (4-3-1-2): E. Martinez; Molina, Romero, Otamendi, Tagliafico; E. Fernandez, Paredes, Mac Allister; De Paul; Messi, Alvarez. Ct. Scaloni

CROAZIA (4-3-2-1): Livakovic; Juranovic, Lovren, Gvardiol, Sosa; Modric, Brozovic, Kovacic; Pasalic, Perisic; Kramaric. Ct. Dalic

Reti: al 34’ Messi (A), al 39’ Alvarez (A),

Ammonizioni: al 32’ Livakovic (C) e Kovacic (C), al 68’ Cristian Romero (A), al 71’ Nicolas Otamendi (A)

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