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Calcio

MLS: Giovinco fa piangere Montreal, ma la rincorsa playoff è tutto fuorché chiusa

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Il derby 401 ( così chiamato per il freeway che collega le due città ) non lascia scampo agli Impact, che dopo una serie di risultati utili consecutivi, devono arrendersi ai cugini canadesi per 3 reti a 1.

 

La squadra di Biello ha provato a vincere questo incontro con tutte le sue forze, ma il divario tecnico fra i padroni di casa ed il team allenato da Greg Vanney è troppo grande.

Piatti e compagni erano partiti col piede giusto, impensierendo più e più volte la porta difesa da Bono. I padroni di casa hanno disputato un primo tempo aggressivo, spingendo ripetutamente sulla corsia di destra per trovare il varco che gli avrebbe permesso di portarsi, fino a quel momento, in meritato vantaggio. 

Toronto ha giocato di rimessa ( cosa che gli è sempre riuscita molto bene ), pungendo di tanto in tanto la difesa locale, ma Bush non si è mai lasciato sorprendere.

 

Quando la prima frazione di gioco sembrava già segnata, Toronto riesce a portarsi in vantaggio grazie ad una punizione magistrale del piccolo attaccante italiano, che infila il pallone dove Bush non sarebbe mai potuto arrivare.

Si va quindi negli spogliatoi con gli ospiti avanti di una rete.

 

Montreal accusa il colpo. Non passano dieci minuti dall’inizio del secondo tempo e Toronto raddoppia le marcature con Altidore, bravo a battere di prima intenzione l’estremo difensore, ma la difesa locale non è esente da colpe: Delgado crossa un pallone che poteva essere facilmente intercettato da almeno due giocatori in maglia blu e nera, ma la sfera viene lasciata tranquillamente sfilare; Duvall era in ritardo e peggio ancora, non era presente in fase di chiusura. La punta statunitense deve solo appoggiare in rete, e così fa.

 

Gli Impact non si danno per vinti; Dzemaili si fa respingere un tiro potente ma centrale che poteva sicuramente cambiare le sorti di questo match.

Nei minuti finali i di casa si buttano in avanti per provare il tutto per tutto, ed al minuto 92′ riescono a segnare il goal della speranza firmato dal solito Ignacio Piatti: dalla stessa mattonella laddove Giovinco aveva colpito, ecco che Dzemaili si apprestava a battere un insidioso calcio piazzato; lo svizzero finge il tiro diretto optando per il passaggio corto al compagno argentino, che si libera dalla propria marcatura e fulmina con un preciso rasoterra Bono.

 

Mancano ancora tre minuti di recupero da giocare; la squadra ed i tifosi credono e sperano in una  rimonta che lancerebbe con prepotenza Montreal sempre più a ridosso del sesto posto, ma la formica atomica, per l’ennesima volta colpisce al cuore i cugini canadesi: Beitashour scodella nell’area una palla che potrebbe essere facile presa di Bush o perlomeno contrastata dai centrali difensivi. Per la seconda volta la sfera viene lasciata passare senza far opposizione, dando così possibilità alla punta italiana di calciare al volo verso la porta. Il tiro passa fra le gambe del portiere locale, decretato di fatto la vittoria degli ospiti.

 

Una sconfitta che sgonfia leggermente le ambizioni degli Impact, che vedono scappare Columbus, che sconfigge Dallas per 2 a 1 e si porta a quota 42 ( va ricordato però che i Crew hanno tre partite in più rispetto ai Montreal ).

C’è però una nota positiva: il ritorno sulla terra dei Chicago Fire.

La franchigia dell’Illinois, dopo una partenza eccezionale, sembra essersi smarrita.

La sconfitta casalinga contro un modesto Minnesota ne accentua le difficoltà; da quattro giornate i punti raccolti sono zero.

Questo calo non è figlio del caso, e come avevamo detto ad inizio stagione, i Fire sono ancora un cantiere aperto, con tante certezze ma con altrettanti punti deboli.

 

Un detto dice ” tra i due litiganti il terzo gode “; chissà se in questa occasione il

 

 ” terzo ” alla fine venga incredibilmente fregato.

 

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