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Pop&Sports – La storia del primo Campionato di Calcio in Italia

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sport.sky.it

Ieri si è concluso il Campionato di serie A, in un modo strano, in ritardo, segnato dalla crisi di una pandemia. Il giorno dopo la chiusura del 118esimo Campionato italiano di Calcio, vi racconto il primo giorno del primo campionato tricolore di football.

Il calcio è un evento che adesso condiziona anche le nostre vite nel quotidiano, ma che al tempo, l’8 maggio 1898, non era considerato praticamente da nessuno. A Torino, si disputa in un’unica giornata il primo campionato di calcio di Serie A. Torneo a quattro squadre, disputate in due semifinali e finale. Un giorno per disputare un campionato, con un centinaio di spettatori presenti e non più di 197 lire di incasso. I giocatori giocavano per passione e il fair-play è di rigore.

Il calcio in Italia arrivò non prima del 1890, grazie agli inglesi, che lo inventarono circa 30 anni prima. La maggior parte delle squadre italiane nacquero da gruppi inglesi, e non a caso le più antiche delle squadre italiane hanno nomi inglesi, tra cui il Genoa. Genoa nata inizialmente per essere un’associazione sportiva basata sul cricket: il Genoa Cricket and Football Club.

Genoa Cricket and Football Club, 1898 – buoncalcioatutti.it

Diverso è l’arrivo del football a Torino, grazie ad un commerciante italiano, ma che al tempo viveva in Inghilterra. Spopola tantissimo nella città piemontese, tanto che si crearono diverse squadre tutte all’interno della stessa città: era nata l’ FC Internazionale Torino, che poi si fonderà con l’ FC Torinese, creando poi il Torino di oggi.

 

FC Internazionale Torino, 1898 – toronews.it

Come possiamo vedere in “The English Game”, serie tv Netflix che consiglio, il calcio era giocato principalmente da nobili. Tra i più appassionati, in Italia, era addirittura un Savoia Aosta, Duca degli Abruzzi, colui che finanzierà il primo campionato italiano e che consegnerà poi coppa e targa alla squadra vincitrice. 

Le due squadre, citate sopra, si incontrarono il 6 gennaio del 1898 in una partita che vide vincere la squadra torinese, ma che vide anche divertire le due associazioni, tant’è che decisero di organizzarne un’altra, stavolta triangolare, con anche l’Alessandria.

La difficoltà di riuscire a trovare delle squadre che giocassero con le regole ufficiali inglesi era alta. Al tempo esisteva già un torneo organizzato dall’associazione ginnastica italiana, che però non seguiva le regole dell’associazione inglese e, quindi, non era considerato ufficiale. Inoltre, non c’erano dimensioni regolarizzate dei campi e le formazioni erano bensì strane: veniva addottato uno schema 2-3-5, impensabile oggi. Più o meno, tutte le squadre utilizzavano quello schema, anche se l’idea centrale era il “kick and run”, ovvero uno calciava e tutti correvano dietro alla palla.

Le 7 squadre che seguivano le regole ufficiali decisero di fare una loro federazione italiana football che, nel 1909, cambierà nome e diventerà la conosciuta Federazione Italiana Giuoco Calcio. Questa nuova federazione decise di crearsi un campionato nuovo per se, ma su queste 7 squadre solo 4 diedero la loro disponibilità: 3 squadre di Torino (FC Internazionale Torino; FC Torinese; Ginnastica Torino) e il Genoa. Gli scontri si disputarono nel capoluogo piemontese, al campo del velodromo di Umberto I, dalle parti di Porta Susa. La prima partita iniziò alle nove del mattino, tra FC Internazionale Torino e FC Torinese, la seconda alle undici e nel pomeriggio si svolse la finale.

L’evento era così di poca importanza che pochissimi giornali riportarono la notizia, tra l’altro con informazioni differenti l’uni dagli altri. Quello che sappiamo è che la finale venne giocata alle 3 del pomeriggio e vedeva l’FC Internazionale Torino, in maglia giallo-nero, e il Genoa, in maglia bianca. Le due squadre si erano già viste nell’epifania di quell’anno e il Genoa, sconfitta in quella partita, esigeva vendetta. Così, nel primo tempo, ecco che il Genoa fece il primo goal, grazie ad un loro difensore inglese, James Spensley. Il secondo tempo non andò bene come il primo: arrivò il goal del pareggio e il portiere ebbe un infortunio, sostituito poi dal difensore Spensley. La partita si chiuse con l’1-1. Allora cosa fare? Ciò che si fa anche adesso e che sembra una scelta regolamentare moderna, ma invece antica come il calcio stesso: i supplementari. Nel primo tempo del supplementare il Genoa sbloccò la partita col goal del 2-1 e, difendendolo fino alla fine, arrivò alla vittoria. I genovesi ricevettero la Coppa dal Savoia che, invece, preferiva senz’altro darla ai compagni del Torino, i quale tifava. 

Pensate come si è evoluto il tutto…

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