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Zico

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Bastano quattro lettere per presentare il pezzo di oggi dal Brasile: ZICO.

A parte i miei Campioni in rossoblù, al di fuori dell’Italia, vista la passione per il Brasile, il mio idolo nel rettangolo verde era Arthur Antunes Coimbra detto appunto Zico o come più affettuosamente chiamato dai suoi tifosi del Flamengo, “O Galinho” (il galletto) soprannome che si portava dietro sin dall’inizio della sua carriera perché di struttura gracile.

Come scrivevo nel pezzo sul Maracanà, avevo conosciuto le gesta e i gol di questo fantastico giocatore vedendo le telecronache di calcio brasiliano su telesanterno alla fine anni ’70/inizio ‘80 (avevo una decina d’anni o poco più). 

Non sto qui a elencarvi tutto quello che ha fatto Zico nella sua lunga carriera sia da giocatore che da allenatore, perché basta andare in internet per trovare info molto più dettagliate, vi dico solamente due dati che sono significativi per descrivere la caratura del giocatore: oltre 500 gol in partite ufficiali solo con la maglia del Flamengo e la coppa Intercontinentale vinta a Tokio nel 1981 contro il Liverpool per 3 a 0 dove è stato nominato miglior giocatore del match.


Un altro dei match più importanti a cui Zico è più legato è quello della finale del campionato brasiliano 1980 al Maracanà contro l’Atletico Mineiro dove il Galinho segna il terzo e decisivo gol nella sfida contro i bianconeri (vedi foto sotto con l’esultanza a seguito della rete e qui il video).



Come dicevo, la sua squadra è il Flamengo da dove è partito fin dalle giovanili per arrivare in prima squadra dove la “camisa dez” divenne ben presto di sua esclusiva proprietà con le sue doti indiscusse. A dimostrazione dello spessore dell’uomo, oltre che dello sportivo, con tutti quelli con cui ho discusso di Zico in Brasile, anche quelli che detestano il Flamengo, portano rispetto per il Campione, diversamente a quanto invece ho potuto constatare di Pelè, rispettato a fatica solo a casa sua a Santos (di questo ne parliamo un’altra volta).

La sede del Flamengo (la squadra con il maggior numero di torcedores in Brasile) si trova a Rio de Janeiro nel quartiere Gávea su un estensione di circa 7 ettari. Nella sede è presente lo stadio da circa 6.000 posti (non più usato per le partite ma solo per gli allenamenti, infatti per le partite più importanti si va al Maracanà, o, adesso che è in ristrutturazione per i mondiali, all’”Engenhão” stadio costruito per i Giochi panamericani del 2007), ma non solo: ci sono piscine, campi da tennis, da basket, da pallavolo, un centro di allenamento per il canottaggio, ginnastica…perché il Clube de Regatas de Flamengo (CRF) è una polisportiva dove il calcio è solo uno degli sport praticati (non hanno certo avuto bisogno di 22 ettari per fare un Centro tecnico solo per il calcio….).

Tornando a bomba a Rio da Quarto Inferiore, Zico non è solo Flamengo, a metà degli anni ‘90 ha fondato a Rio il CFZ che è ilCentro de Futebol Zico (adesso ha un Centro anche a Brasilia), dove ci sono squadre maschili e femminili che militano nei vari campionati a seconda della fascia di età. Da quando lo seguo, la prima squadra occupa stabilmente la serie B del campionato carioca (siamo a livello della Tombense di De Carvalho, forse qualcosa di meglio).

Il CFZ ha due sedi a Rio che ho visitato entrambe, una dove c’è lo stadio Antunes dove gioca appunto il CFZ e l’altra dove c’è il centro de treinamento dove fanno gli allenamenti e c’è una specie di foresteria che ospita sia giocatori del club (che vengono da fuori città) sia squadre straniere che provengono dai paesi in cui ha giocato/allenato (tra cui il Giappone, come si può vedere nelle foto) per l’annuale Coppa dell’amicizia ideata dallo stesso Zico.

In una delle visite che vi dicevo, nel 2008 finalmente (siccome è spesso all’estero per lavoro come allenatore), ho coronato il mio sogno e l’ho incontrato. Era in tribuna allo Stadio Antunes a vedere un match del suo CFZ quando, finita la partita, lo vedo attraversare il campo verde e venire verso la nostra direzione con la sua classica andatura un po’ ciondolante…una stretta di mano, un abbraccio, due parole in italiano miste a brasiliano nella massima umiltà e disponibilità di un grande Campione con la C maiuscola. Che emozione ragazzi! (qui sotto vi ho messo un po’ di foto di quella giornata)

PS. Posseggo una maglia da calcio del CFZ autografata da lui che conservo come una reliquia e che tiro fuori come cabala nei momenti calcistici decisivi…e devo dire che finora ha portato sempre bene!!!!



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