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Fortitudo di grinta e carattere: Rimini battuta 84-77

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FLATS SERVICE FORTITUDO BOLOGNA – RIVIERABANCA RIMINI 84-77 (28-17; 22-28; 15-16; 19-16)

 

Statistiche:

Fortitudo: Giordano ne, Sergio 2, Aradori 19, Conti 3, Natalini ne, Bolpin 8, Panni 6, Kuznetsov ne, Fantinelli 11, Freeman 12, Ogden 21, Morgillo 2. All.Caja

Rimini: Tassinari, Marks 26, Anumba 9, Grande 15, Tomassini 15, Scarponi, Masciadri 2, Mari ne, Johnson 8, Simioni 2. All.Dell’Agnello

 

Tiri liberi BO 13/16 RN 17/19

Tiri da 2 BO 28/42  RN 15/31

Tiri da 3 BO 5/22 RN 10/31

Rimbalzi BO 41 RN 29

Falli BO 22 RN 20

 

Arbitri: Rudellat, Attard, Bartolini. 

 

Quintetti iniziali: 

Fortitudo: Fantinelli, Bolpin, Aradori, Freeman, Ogden.

Rimini: Grande, Marks, Anumba, Johnson, Simioni. 

 

Se l’è dovuta sudare un’altra volta ma alla fine il calore del Madison di Piazza Azzarita premia la Flats Service, convincente nel primo tempo e calante nel finale quando l’energia mentale ha il sopravvento e permette ai biancoblu di tornare a vincere al Paladozza dopo lo stop subito contro Verona. Ancora un Ogden sopra le righe spalleggiato brillantemente da Aradori ma il vero uomo in più nel finale è Fantinelli, unico in grado di bloccare Marks e Tomassini, straripanti in attacco.

Voglia di stupire che supera l’eventuale stanchezza da turno infrasettimanale per entrambe le formazioni, protagoniste di un avvio vivace e che mette in ritmo chi è sul parquet. 9-8 dopo 3′: Marks dall’arco prende subito confidenza con la retina, la Fortitudo preferisce finalizzare dentro l’area facendo leva sui centimetri di differenza. E’ proprio sotto le plance che infatti i biancoblu riescono, nonostante delle percentuali non impeccabili, a fare la differenza, colmata solo dalla precisione delle guardie riminesi da tre. Resta comunque maggiormente efficace il gioco proposto da Caja, soprattutto, manco a dirlo, in fase di copertura. In avanti ci pensa la bomba di Panni a fissare il primo break (20-13) che costringe i biancorossi al time out dopo 8′. La musica rimane la stessa, anzi il divario aumenta: Conti firma il +11 subendo anche fallo e galvanizzando prima sé stesso e poi la Fossa. 28-17 a fine primo quarto. 

Quarto diverso, sensazioni uguali. La Fortitudo continua ad essere padrona su tutte e due le metà campo anche se Rimini non perde mordente e fiducia. Marks tiene a galla i suoi macinando punti anche fuori dalla sua portata proprio quando Ogden perde un po’ di smalto in avanti; spiegato il recupero ospite fino a -3 (37-34) a metà periodo, prima che la tripla di Fantinelli restituisca fiato alle Effe e le consenta di riprendere in mano le redini della gara adattando il quintetto “piccolo”, con Sergio da 4 e Freeman da 5, alla smallball di Dell’Agnello. Strategia forse non completamente riuscita ma sufficiente per rimanere a +6 (44-38) fino a 2′ dall’intervallo quando coach Caja chiama minuto per ridisegnare, con gli stessi interpreti, il finale di primo tempo. La zona biancorossa è, però, ostica ed obbliga a chiamare nuovamente in causa Ogden che risponde presente tenendo il ritmo di uno scatenato Marks. Si torna negli spogliatoi sul 50-45. 

Avvio di ripresa non facile per Bologna, sorretta in attacco da Aradori ma dalla coperta corta in difesa. Gli avversari ne approfittano solo a metà, senza riuscire a scendere sotto il -5 e non appena Ogden ritrova il canestro dai 6,75 metri, ecco il nuovo +8 (59-51) dopo 4′. A questo punto Rimini sa che deve stringere le maglie nella propria area per non farsi scivolare la partita dalle mani. Gioca anche sul bonus per tornare a contatto, rosicchiando qualche punto a cronometro fermo; ci riesce ma meno del previsto, complice qualche errore di troppo al tiro e un Aradori parafulmini. 65-61 a 10′ dalla fine. 

Direzione non ancora precisa della partita e i primi minuti del periodo finale che non ne agevolano una comprensione più chiara , in particolare la tripla di Tomassini al minuto 33, valida al -1 (67-66). Fatica la Fortitudo a trovare una chiave tattica capace di mettere in difficoltà i romagnoli e faticano al tempo stesso i romagnoli a superare la Effe. Il cronometro scorre, il tabellone zoppica e lo status quo è il medesimo. Arriva il sorpasso dalla lunetta a 5’30” dal termine (69-70), se inizialmente sembra una cosa momentanea, un’altra tripola di Tomassini gela il Paladozza e manda a +4 gli ospiti. Il primo cambio di direzione, ad esclusione dei primissimi possessi della gara, che arriva nel momento peggiore per i biancoblu chiamati alla reazione prima che sia troppo tardi. Il time out forzato da Coach Caja ha l’esito che ogni allenatore si augura, gap chiuso con controsoprasso annesso in un minuto e mezzo dalla schiacciata di Ogden in contropiede che fa esplodere il palazzo infondendo una forza straordinaria nei biancoblu. Il minuto successivo non chiude la partita ma la indirizza verso i biancoblu, ancora una volta lucidisismi in copertura. Il punto esclamativo lo mettono prima la tripla di Fantinelli poi il cinismo d Aradori dalla lunetta consegnando alla Effe l’undicesima vittoria stagionale che la conferma in cima alla classifica. Al Paladozza Fortitudo batte Rimini 84-77

 

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