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F1 | Qual’è il valore aggiunto del Weekend Sprint?

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La partenza della Sprint di Interlagos del 2023Il Weekend Sprint è un format sperimentale che ha appena compiuto le tre stagioni piene di vita in Formula 1. Dalla sua introduzione, nel 2021, si sono corsi già dodici di questi fine settimana, che hanno anche visto un piccolo stravolgimento a inizio di quest’anno. Dopo aver dato il beneficio del dubbio a questa programmazione che prevede, al sabato, una gara corta della lunghezza di 100 chilometri, è arrivato il momento di esprimersi.

Lo Sprint Weekend visto dal vivo

Personalmente, ho partecipato a un weekend di questo tipo nel 2022, da addetto ai lavori come commissario di percorso. Certamente le due partenze in due giorni aumentano lo spettacolo, così come la qualifica al venerdì, che permette di avere sempre una sessione decisiva in ogni giornata. Nel 2021 e nel 2022 con le due sessioni di prove libere, c’era poco tempo di rilevante attività in pista, lacuna colmata in questa stagione, con l’introduzione della Qualifica Shootout. Questa innovazione ha cancellato il concetto di Sprint Qualifying che ha caratterizzato le prime due annate di questo esperimento, con la classifica della gara del sabato che decideva la griglia di partenza del Gran Premio domenicale.

In effetti, la sessione di prove libere al sabato, in regime di parco chiuso, dava l’impressione di non incidere granchè sull’andamento del fine settimana, stante l’avvenuto congelamento dei setup avvenuto al termine della prima prova libera. Una qualifica in più, almeno a vederla dal televisore, ha aggiunto pepe al weekend e questa, di per sé, è stata una buona innovazione.

Qual’è il vero interesse della Sprint Race?

La gara del sabato sembra però non aggiungere molto di sportivo al fine settimana. Certo, c’è la possibilità di vedere un outsider come vincitore, ad esempio Oscar Piastri, ma alla fine, a chi interessa una sorta di vincitore “di serie b”? Perchè questo è chi si classifica primo al sabato. Non ha vinto una gara “vera”, è arrivato primo in una gara che difficilmente entra nelle statistiche e nella memoria degli appassionati. Certamente chi si reca in autodromo ha modo di vedere lo spettacolo di una gara, seppur lunga un terzo di quella principale, con un minor costo. Per chi guarda la TV, è invece una sessione in più, nella quale si aspetta che succeda qualcosa ma che, spesso, rivela una trama degna di Samuel Barclay Beckett. “Aspettando il colpo di scena”, quale però, non si sa, dal momento che anche i team hanno preso l’abitudine di sacrificare la prestazione al sabato pomeriggio per avere tutti i benefici possibili nella gara della domenica.

I possibili cambiamenti al format Sprint

Sono in corso di discussione alcuni cambiamenti di questa tipologia particolare di fine settimana. Da quanto trapela dall’esclusivo paddock della F1, sempre pieno di spifferi, si sta parlando di uno spostamento della qualifica principale al classico slot del sabato pomeriggio, con lo slittamento della Shootout Qualifying al venerdì pomeriggio e della Sprint Race al sabato mattina, con apertura del parco chiuso tra la gara corta e la seconda qualifica. In questo modo si avrebbe una maggiore contiguità degli eventi tra loro affini, senza la parentesi del sabato che di fatto è avulsa dalla gara principale. Qualcuno, tra piloti e team principal, sta proponendo una gara sprint con griglia di partenza invertita. Non mi entusiasma, né vedo la necessità di snaturare così tanto la competizione. Si rischierebbe di svilire la Formula 1 stessa.

Perchè non un double-header?

Personalmente, questa voglia di una gara corta non la condivido. Non aggiunge nulla a niente, non rappresenta una sfida. Una modesta proposta, seppur indecente per molti, potrebbe essere un double-header, con una gara al sabato e una alla domenica, di durata normale. Solo tre volte a stagione, non di più. Sarebbe una sfida nella sfida per tutti, anche se ci sarebbe il rischio di due gare fotocopia.

Se un anno fa sostenevo che, con qualche correttivo, si poteva evitare di togliersi un’opportunità in più per divertirsi, ora dico che l’alternativa, sempre più valida, sarebbe quella di abbandonare questa fantasia delle due gare, per tornare al weekend classico che, in fondo, non aveva fatto male a nessuno.

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