Ciclismo
Liegi-Bastogne-Liegi: brilla ancora la stella di Tadej Pogacar
Lo sloveno fa sua la corsa per la seconda volta, dietro Bardet e Van der Poel
È un po’ come riguardare il film preferito. Sai già tutto, per filo e per segno, ma non c’è niente di più rassicurante.
Va così, seguire le imprese di Tadej Pogacar è come farsi cullare dalla bellezza, si aspettano le battute migliori e si gode. Non c’è freddo delle Ardenne che tenga, non c’è classica più antica al mondo che spaventi, non c’è corsa che prosciughi le energie come la Liegi-Bastogne-Liegi, nulla di nulla può fermare la cavalcata inarrestabile del giovane sloveno.
Attacca da lontano come suo costume, come alle recenti Strade Bianche senesi. Aspetta l’arcigna Redoute, dopo il lavoro straordinario della squadra e la doma fin dalle pendici.
Sana e lucida follia, il gusto di divertirsi in bicicletta. Trentacinque chilometri dall’ approdo di Liegi, un azzardo per molti, la cosa più normale per lui. Trasforma la fatica in piacere. Doma pure il campione del mondo Mathieu Van der Poel, che non trova come alleati i muri delle Fiandre o le pietre di Roubaix.
E così comincia la corsa dei mortali, dietro al Dio che sta sull’Olimpo. A proposito di mortali, resuscita e commuove il colombiano Egan Bernal, che due anni fa ha rischiato la morte scontrandosi contro un pullman. Dopo i primi segnali di risveglio, oggi la certezza che è tornato.
Si fa palpitante la lotta per il secondo posto, mentre il venticinquenne Pogacar delizia la gente a bordo strada. Emozioni contrastanti per questa Liegi: la vittoria nel 2021, il forfait di due anni fa per la morte della mamma della fidanzata Urska e la caduta dell’ anno passato con la doppia frattura del polso.
Oggi Tadej Pogacar ha corso con l’amore nel cuore per la sua ragazza e con il dolore del ricordo di quel tragico giorno. Le braccia alte verso il cielo sul rettilineo d’arrivo per dedicare la vittoria a chi non c’è più, dicono tutto. Dieci giorni di corsa nel 2024 e sette vittorie. Si può fare meglio? Molto difficile. Giro d’ Italia e Tour de France nel mirino per continuare a sognare e farci soprattutto godere.
La corsa dei comuni mortali vede la bellissima piazza d’onore del francese Romain Bardet, mentre alla fine la classe di Van der Poel gli permette di prendersi il bronzo con una volata di potenza, archiviando una primavera di classiche stratosferica. È un ciclismo di grandi campioni, dove la stella di Tadej Pogacar brilla sempre più di luce intensa.
(Articolo di Andrea Bartoli)
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