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Rari Nantes Bologna – Il tecnico Francesco Boccia saluta la serie A2 femminile e passa allo Sterlino Pallanuoto

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Paolo Tassoni

Tempo di cambiamenti in panchina per la Rari Nantes Bologna: Francesco Boccia, per tre anni vice di Andrea Posterivo alla guida della serie A femminile, quest’anno allenerà la neopromossa Sterlino Pallanuoto, approdata in serie C dopo la vittoria del campionato di Promozione 2022/2023. Una scelta sofferta, dettata dall’intraprendenza e la voglia di mettersi alla prova che il tecnico bolognese ha sempre dimostrato, anche quando scelse di passare al settore femminile dopo anni di panchina in ambito giovanile maschile. A prendere il posto di vice della prima squadra femminile sarà Valeria Lenzi, per anni tra le file della Rari, prima in acqua poi a bordo vasca, dove ha allenato le più piccole del settore giovanile rosa della Società.

 Non sarai più a bordo vasca con la serie A2 femminile quest’anno, bensì con lo Sterlino Pallanuoto. Cosa ti ha portato a fare questa scelta dopo 3 anni accanto alle ragazze ed Andrea Posterivo?

«Non è stata una scelta facile: una parte di me sarebbe voluta rimanere con il gruppo della femminile, al quale sono molto legato, dato che negli ultimi 3 anni abbiamo vissuto momenti molto intensi, positivi e negativi. Dall’altro lato, però, avevo voglia di tuffarmi in una nuova avventura e di provare l’esperienza da allenatore in una prima squadra. Di carattere, sono una persona avvezza ai cambiamenti, spesso anche radicali, ed ho voluto mettermi alla prova, cercando di mettere a frutto tutto quello che ho imparato in questi ultimi anni da coach Posterivo allenando una squadra neopromossa».

Il tecnico cosentino, per anni giocatore ed allenatore della Rari Nantes Bologna, ha seguito per anni le categorie giovanili maschili, dovendo così adattare e modificare il proprio modo di stare in panchina nell’ultimo triennio con una categoria senior, e per di più al femminile.

Il tuo non è un salto nel vuoto, bensì un ritorno, dato che in passato hai già gestito squadre maschili, anche se in ambito giovanile. Dopo tre anni alla femminile, quali pensi che siano le principali differenze tra queste due categorie, e cosa, del tuo carattere e del tuo modo di allenare, hai dovuto modificare e limare in quest’ultima fase da allenatore?

«A mio avviso, la differenza principale nell’allenare una squadra maschile ed una femminile consiste nella leadership da utilizzare all’interno del gruppo. Il carico di lavoro è ovviamente diverso, così come l’impostazione degli allenamenti, ma ciò che un allenatore deve cambiare in questi due ambiti è il proprio modo di rapportarsi agli atleti. L’occasione di disputare tre stagioni accanto ad una squadra femminile mi ha permesso di conoscere un altro aspetto del mio lavoro, oltre ad altri lati del mio carattere: è stata un’esperienza fondamentale per me, che porterò nel mio bagaglio di persona e di allenatore».

Negli ultimi anni sei stato in panchina con tutte le categorie in rosa della Rari Nantes Bologna. Le giovanili femminili hanno disputato per la prima volta tutte e tre le semifinali nazionali, under 16 a Padova, under 18 a Brescia e under 20 a Bogliasco, alle quali vanno aggiunte le under 14, che hanno preso parte alle finali di Sori a settembre. Un bel traguardo per la Società, che punta da tempo ed in maniera decisa sulla pallanuoto femminile: che traguardo pensi che sia per la Rari avere un settore giovanile così ampio e valido, e cosa pensi che sia necessario fare per incrementare questo movimento?

«La Rari Nantes si merita di tornare sui palcoscenici alla quale era abituata fino ad alcuni anni fa, e quest’ultima stagione giovanile è stato un importante risultato per il movimento. Si sta investendo tanto e da tempo nelle categorie femminili, e questo deve essere il trampolino di lancio per arrivare ancora più in alto. Tante delle ragazze che hanno disputato le semifinali under 16 e 18 gravitavano già nell’orbita della serie A1, e saranno una parte integrante del progetto di ripartenza in serie A2. La cosa più importante per la loro crescita attualmente è giocare tanto, soprattutto partite che contano nell’ottica di un campionato, anche perché purtroppo i campionati giovanili durano poco ed i divari tra squadre sono talvolta molto netti. Lo scorso anno abbiamo disputato un campionato divertente e stimolante, con tante partite dal peso specifico molto alto e dove le ragazze hanno dovuto imparare a gestire le emozioni nei momenti decisivi».

Parliamo ora della serie C: lo Sterlino Pallanuoto è una squadra neopromossa, con quindi alcuni ovvi limiti tecnici e di esperienza. Quali credi che saranno gli aspetti del gioco e del gruppo sui quali lavorare maggiormente, e quali pensi siano i vostri punti di forza in questo campionato che conosci bene, dato che hai passato tanti anni da giocatore tra le file della Rari Nantes nella stessa categoria?

«Ho la fortuna di lavorare con una squadra molto determinata, che ha ottenuto una promozione tanto agognata grazie ad una guida in panchina come Alessandro Dozza, al quale faccio ancora i complimenti: bisognerà vendere cara la pelle per dimostrare di meritare la categoria, ed il nostro entusiasmo sarà determinante per amalgamare il gruppo, dato che diversi volti nuovi sono arrivati a completare la rosa di quest’anno. Dovremo lavorare tanto, soprattutto per reggere i ritmi di un campionato come quello di serie C, atleticamente più impegnativo rispetto a quello di Promozione.
La categoria di serie C è particolare, e dipenderà molto anche dal girone nel quale andremo a giocare: ogni campionato regionale ha le sue particolarità ed una propria cultura pallanuotistica, che condiziona il modo di giocare di ogni squadra. Ogni partita non può essere data per scontata, anche perché spesso capiterà di giocare in campi non regolamentari e la capacità di non farsi condizionare da fattori esterni sarà molto importante, rimanendo concentrati scontro dopo scontro. Ai miei ragazzi faccio un grande in bocca al lupo e mi auguro che riusciremo, insieme, a raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati ad inizio anno».

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