Seguici su

Tennis

Rafa Nadal: fino all’ultimo “Vamos”

Col ritiro di Nadal il tennis perde uno dei suoi astri più luminosi della storia di questo sport. Ultimo torneo: la Coppa Davis fra poche settimane

Pubblicato

il

NADAL - Depositphotos
NADAL - Depositphotos

Per ogni appassionato di tennis oggi è una giornata che resterà a lungo impressa nella memoria. Il ritiro annunciato di Rafa Nadal segna un ponte tra due ere dello sport con la racchetta, una tutta da scoprire ed una storica. E se le sue battaglie contro Federer, Djokovic e Murray hanno tenuto col fiato sospeso migliaia di persone in tutto il mondo, del quartetto ora ne resta solamente uno. Che comunque sente gli acciacchi dell’età e una nuova concorrenza ricolma di spirito giovanile, tra Sinner ed Alcaraz.

Proprio questi due segneranno la rivalità numero uno del tennis per i prossimi dieci o quindici anni, e lo faranno certamente a livelli elevatissimi. Ma nessuno dimenticherà mai questa vecchia guardia, che ha fatto appassionare i bambini per vent’anni alla pallina gialla.

Il tempismo del ritiro per Nadal

Le leggende dello sport molte volte tendono a rimandare l’inevitabile, trascinandosi su campi che una volta dominavano a causa di un grandissimo orgoglio. Rafa non è così, e vedendo durante questa stagione le proprie difficoltà ha scelto di lasciare agli appassionati il ricordo ancora vivo di 14 Roland Garros, piuttosto che di sconfitte fragorose. Una scelta complessa, ma ammirevole. E che, sotto sotto, ognuno augura al suo idolo. Perché accettare lo scorrere del tempo non è una debolezza. Anzi, è la più grande forma di umile consapevolezza nella vita.

L’eredità dei Fab 4

Federer, Nadal e Murray si sono tutti ritirati, questi ultimi due durante la stagione corrente. La loro epoca ha segnato un dominio a quattro veramente senza precedenti, lasciando le briciole agli avversari. Come ha anche detto Nick Kyrgios «Quando arrivavi agli ottavi avevi fatto una grande settimana. C’erano loro, ma anche Del Potro, Thiem, Wawrinka, Berdych e tanti altri». Si, perché nonostante tutto sotto il loro dominio il tennis ha alzato notevolmente il livello, oltre alla spettacolarità.

Il tennis come battaglia

Per Rafa, il tennis non è mai stato uno sport. L’intensità senza precedenti, specialmente a livello atletico, con cui ha sempre lottato in campo lo hanno costantemente contraddistinto. Una tempra diversa, ma anche un talento unico ed un fisico da atleta a 360 gradi, lo hanno supportato negli anni. E hanno fatto la fortuna del mondo dello sport.

Il ringraziamento social di Nadal

Grande persona qual è, ha ringraziato sui social il suo team e la famiglia. Dalla moglie, allo zio-allenatore, tutti hanno lasciato qualcosa di importante nel suo percorso.

Ma alla fine ha mostrato gratitudine anche verso gli aficionados, una famiglia enorme che lo ha sempre aiutato nei momenti difficili. Sembra difficile vederlo andare via, ma Nadal non uscirà di scena: la sua accademia manterrà viva la memoria di un campione senza tempo, emozionante in ogni “Vamos” o in ogni ruggito dopo i colpi. Grazie Rafa, per aver fatto appassionare migliaia di persone, e per aver creato l’Academy. Per il tennis di oggi e per quello di domani.

Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *