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A San Martino di Lupari è battaglia vera, ma a spuntarla è Schio sulla Virtus per 88-81

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Bianca Costantini


FAMILA WUBER SCHIO – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 88 – 81 (30-24; 53-41; 73-68)

Famila Wuber Schio: De Shields 10, Del Pero ne, Sottana 17, Gruda 14, Verona4, Crippa, Andre’ 10, Dotto, Keys 7, Laksa 24. All. Georgios Dikaioulakos.

Virtus Segafredo Bologna: Sagerer 3, Tassinari 4, Tava ne, Barberis, Laterza ne, Dojkic 25, Battisodo, Turner 15, Zandalasini 18, Cinili 16. All. Lino Lardo.

 

Arbitri: Marco Rudellat, Claudia Ferrara, Matteo Lucotti.

 

Tiri liberi: SC 12/12 (100%); BO 23/29 (79%).

Rimbalzi: SC 38; BO 29.

Falli: SC 24; BO 19.

Tiri da 2: SC 23/49 (46%); BO 14/32 (43%).

Tiri da 3: SC 10/21 (47%); BO 10/21 (47%).

 

QUINTETTI INIZIALI

Famila Wuber Schio: Dotto, De Shields, Laksa, Gruda, Keys.

Virtus Segafredo Bologna: Pasa, Dojkic, Zandalasini. Cinili, Turner.

 

Uscita prematuramente la scorsa edizione contro la Reyer Venezia, dopo netta vittoria con le orogranata di ieri che sa di rivincita sul cammino della Virtus c’è il Famila Schio, ultimo ostacolo tra le bianconere e la coppa.

Sulla scia del successo in semifinale, Bologna muove subito il tabellone luminoso all’ingresso sul parquet con due liberi di Turner e la tripla di Cinili. Non restano a guardare le Orange che, da campionesse in carica, fanno valere il proprio talento andando a segno prima con Gruda, trovando poi il bersaglio grosso ripetutamente con Laksa e De Shields (12 punti consecutivi per il duo scledense). Spinta sotto nel punteggio, Bologna accorcia grazie a Zandalasini, Dojkic e Cinili ma, chiusa la forbice sul singolo possesso, l’ingresso di Sottana spacca il parziale e, con due sue triple, Schio vola sul +12. Scivolata in fondo al crepaccio, la Virtus risale il crinale con la mano tesa di Zandalasini, sostenuta dalla tripla di Sagerer e dalla preghiera ascoltata al ferro di Turner che, sulla sirena, scrive 30-24 al 10’.

Polveri bagnate agli albori del secondo periodo, Turner spezza il digiuno di entrambi gli schieramenti, accorciando ulteriormente le distanze e obbligando Dikaioulakos al timeout. La chiacchierata in panchina rinvigorisce Schio, subito a segno al rientro sul parquet con Keys e quattro punti in fila di Sottana che, dopo poco più di tre minuti, valgono il nuovo +10 interno e obbligano Bologna al minuto. La distanza tra le due formazioni ondeggia attorno alle dieci lunghezze finché la panchina bianconera si vede attribuire un tecnico per proteste, trasformato in tre punti da Sottana e Verona, arricchiti dal parziale scledense di 5-0 di Sottana e De Shields. Con il tempo agli sgoccioli, Cinili trova una tripla fondamentale per portare linfa vitale alla sua squadra, coadiuvata da Tassinari che, dalla lunetta, fissa il punteggio alle porte della pausa lunga sul 54-41.

Forte di oltre dieci lunghezze di vantaggio il Famila, in uscita dall’intervallo, sblocca il tabellone luminoso con due liberi di Laksa, innalzando la propria leadership a 15 punti. Non ci sta, però, Bologna, infiammata dai canestri di Zandalasini, Turner e Cinili a ricucire lo strappo e obbligare Dikaioulakos al timeout. Tornata a contatto, Bologna rimane agganciata al treno scledense con i canestri di Dojkic e Cinili, cui risponde Schio con il duo Laksa-Gruda per mantenere il vantaggio sostanzialmente invariato. Si sveglia dal torpore la Segafredo, che va fino in fondo con Zandalasini e Dojkic ripetutamente, assestando un parziale di 4-9 e portandosi sul -5.

Tornata a stretto contatto, Bologna è costretta a incassare i canestri di Gruda e Verona, frutto dell’ottimo giro palla scledense, ma risponde a tono con Tassinari e Turner, fino ad impattare l’incontro sul 77 pari a tre minuti dal termine con Dojkic. Con centottanta secondi da giocare, la fiamma emiliana viene spenta da Laksa e dalla neo entrata Sottana che, con il suo canestro, galvanizza le sue ed obbliga al timeout Lardo. L’uscita dal minuto non è delle migliori per le bianconere e Gruda trova nuovamente la via del canestro, le risponde Dojkic dall’arco, ma l’ultima parola è di Keys, che fissa il vantaggio interno sul +6 e costringe la panchina ospite ad un nuovo break. Con poco meno di un minuto da giocare, Zandalasini al rientro sotto i riflettori del Palasport di San Martino di Lupari pesca il jolly dal mazzo e conquista tre liberi, ma con solo un canestro segnato su tre tentativi disponibili butta alle ortiche un’occasione d’oro per ricucire lo strappo e Laksa successivamente chiude i giochi dalla lunetta.

Finisce così: Schio batte Bologna 88-81.

Non riesce il capolavoro alla Segafredo, trovatasi sotto nettamente nel punteggio nei primi due quarti e tornata a battagliare vigorosamente nel finale dell’incontro, costretta a chinare il capo di fronte alla prolificità offensiva dell’organico Orange e, in particolare, di Laksa, autrice di 26 punti complessivi.

Nonostante la sconfitta, ottime indicazioni per le bianconere, trascinata dalle sue certezze Turner, Zandalasini e Dojkic, autrici rispettivamente di 15, 18 e 25 punti. Ottimo anche l’apporto di Sabrina Cinili, realizzatrice di giocate importanti e di 16 punti complessivi.

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