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Akele: «Giocare per la Virtus genera pressione e aspettative che si tramutano in grande stimolo»

Nicola Akele si racconta tra la continua voglia di imparare e le leggende legate agli allenamenti di Ivanovic

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Akele Virtus Bologna
Nicola Akele (©Virtus Bologna)

Ci sono giocatori che spiccano per talento, numeri o giocate inaspettate ed altri che sanno aspettare il loro momento facendosi trovare sempre pronti per sputare sangue a difesa della squadra. La Virtus Bologna ha in Edwards ad esempio il primo profilo e in Nicola Akele il secondo. Due “opposti” indispensabili, che non a caso possono essere meravigliosamente compatibili.

Proprio il numero 45 bianconero sta vivendo nelle ultime settimane un momento di forma incredibile e quando schierato in campo da Ivanovic è semplicemente determinante. Oggi l’azzurro ha rilasciato un’interessante intervista sulle colonne del Corriere dello Sport. 

Virtus Bologna Akele

©Virtus Bologna

Le parole di Akele, lottatore per la Virtus

«Non mi pento di nessuna delle scelte che ho fatto da quando gioco a basket. Anche quelle che sono sembrate meno logiche. Ogni capitolo di questa avventura è servito per arricchire il mio bagaglio di esperienza. So che devo e posso ancora crescere ma sento di vivere il momento migliore della carriera. Ho maturato tanta esperienza e mi trovo in un club con grandi ambizioni.
Mi ripeto spesso che devo essere sempre uno studente e non sentirmi mai arrivato. C’è sempre qualcosa da imparare, da un compagno o da un avversario poco importa. Il meglio deve veramente ancora venire». 

Un approccio che si rispecchia nel suo modo di vivere il campo. Quando Akele scende sul parquet si denota la continua voglia di dimostrare di poterci stare alla grande. Con il suo modo di essere presente su tutti i palloni e sacrificarsi per il bene della squadra.

Giocare per la Virtus Bologna

«Senti forte il peso del blasone e della storia. Fatto di campioni leggendari, grandi successi ma anche di momenti difficili da cui però le V nere e i suoi tifosi si sono sempre risollevati. C’è un forte senso di appartenenza che lega tutto il mondo bianconero. Certo si può avvertire la pressione che generano le aspettative che ci sono, ma questo è soprattutto uno stimolo». 

Virtus Bologna Ivanovic

Ivanovic (©Virtus Bologna)

Il rapporto con Coach Ivanovic

«È l’allenatore dello scudetto, tanto per cominciare. Intorno a lui ci sono storie che quasi travalicano nella leggenda. Dagli allenamenti ad orari notturni improponibili a sedute infinite di gradoni. Per me rimangono leggende, appunto. Ecco siamo fortunati, noi i gradoni non li abbiamo e almeno per questo il problema è risolto. A parte gli scherzi. È molto duro, perfezionista, esigente. Non sono certo difetti. Con lui l’allenamento è sempre al massimo, anche oltre. Non c’è tempo per aprire bocca o rifiatare, i suoi ritmi non te lo consentono. Il coach ti fa dare sempre di più sia che tu giochi un minuto o trenta. Ci porta ad andare oltre l’ego che caratterizza ogni giocatore per metterci tutti, nessuno escluso, al servizio del gruppo. Così ognuno è portato a fare il meglio, ma per la squadra non certo per se stesso». 

Pajola Akele Virtus Brescia

Pajola Akele (©Virtus Bologna)

Un Natale in palestra in vista del Olympiacos

«Sarà così e non ci pesa assolutamente. Affronteremo una squadra che ha un roster che la colloca tra le favorite per andare a giocare le Final Four. Noi avremo la spinta del nostro pubblico. In casa, nel cammino europeo, abbiamo fatto sempre della ottime partite. Serve una vittoria per riuscire a mettere un piede nella zona dei play-in e provare a scalare qualche posizione verso quella che garantirà direttamente i playoff. Peccato per la partita persa contro la Stella Rossa ma sappiamo di aver pagato per alcuni nostri errori. Dovremo essere aggressivi e giocare il nostro basket. Fatto di difesa ed intensità. Il marchio della Virtus di coach Ivanovic».

Fonte: Fabrizio Fabbri – Corriere dello Sport

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