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Andrea Costa Imola Basket, la sconfitta con Forlì segna il finale di stagione

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(Di Tommaso Mazza)

 

Pallacanestro Forlì 2.015 – Le Naturelle Imola Basket 100-97 dts

(21-24; 44-44; 66-69; 84-84)

 

FORLÌ: Diliegro, Giacchetti 35, Marini 16, Donzelli 4, Bonacini 9, Dilas, Signorini, Fabiani ne, Lawson 17, Flan, De Laurentis 12. All. Nicola

IMOLA: Ndaw ne, Montanari, Crow 24, Wiltshire ne, Fultz 4, Calabrese ne, Prato ne, Bowers 17, Rossi 8, Simioni 7, Raymond 30, Magrini 7. All. Di Paolantonio

 

Si conclude al PalaFiera di Forlì dopo 45’, equilibrati ma deludenti per il risultato finale, la stagione dell’Andrea Costa Imola. Complice la vittoria contemporanea di Ravenna su un’incerottata Ferrara, infatti, i ragazzi di Di Paolantonio chiudono la stagione al decimo posto, non abbastanza per la partecipazione alla post season.

 

Nell’ultima gara della stagione, nel sempre affascinante spettacolo del palasport forlivese, l’Andrea Costa è protagonista di una gara gagliarda, sfruttando l’assenza di Melvin Johnson e il malcontento dei tifosi di casa nei confronti del leader Kenny Lawson, andando vicino al colpo grosso. I biancorossi infatti partono benissimo e provano l’allungo sul 13 a 6, grazie al solito duo americano e ad un Crow in versione “ex dal dente avvelenato”. Forlì dal canto proprio si affida a Giachetti e Marini e riesce a rientrare, chiudendo il primo quarto con soli 3 punti di svantaggio.

 

Nel secondo parziale, la gara continua a correre sui piani dell’equilibrio, tanto che all’intervallo lungo il punteggio è fermo sul 44 pari. A cavallo tra terzo e quarto quarto, i biancorossi mettono la freccia e trovano addirittura il più 8 (84 a 76) a pochissimi minuti dal gong, prima che gli oramai cronici problemi della formazione romagnola vengano a galla. Bowers ma soprattutto Fultz gettano al vento qualche possesso offensivo di troppo, facendo resuscitare Forlì che riesce incredibilmente ad impattare sull’84 pari. Ai supplementari, i ragazzi di Nicola hanno più benzina e, nonostante la stoica resistenza dei solito Crow e Raymond, riescono a portare a casa due punti, utili a fornire la giusta fiducia in vista dei playoff.

 

In casa Imola invece, ora il tempo è quello delle riflessioni: un posto tra le prime 9 squadre del girone è stato di fatto compromesso dal pessimo girone di ritorno (solo 5 vittorie su 15 partite), che comunque non va ad inficiare il giudizio nel complesso positivo della stagione di Bowers e soci, riusciti a raggiungere l’obbiettivo stagionale con largo anticipo. La causa principale del vistoso calo di Imola nel finale di stagione, in gran parte risiede nel rendimento non all’altezza di alcuni componenti fondamentali del roster di Di Paolantonio. Se è vero che i due americani sono riusciti sempre o quasi a portare il proprio contributo (il sontuoso Raymond è stato costante nel corso dell’annata, Bowers ha addirittura chiuso in crescendo), lo stesso non si può dire del nucleo di italiani, mai in grado negli ultimi mesi di fare la differenza.

Fultz, dopo un bellissimo inizio di stagione, ha pagato oltremodo l’assenza di un sostituto affidabile, Crow non è mai riuscito ad inserirsi nei sistemi del coach abruzzese, Magrini ha faticato nella metà campo avversaria, mentre la coppia di pivot, a fronte di un bel girone di andata, è spesso andata in sofferenza nel finale di stagione. Riflessioni queste di cui dovranno tenere conto Di Paolantonio e i suoi collaboratori nell’allestimento del roster per il prossimo campionato, che i vertici del club di via Valeriani si augurano possa essere simile (dal punto di vista dei risultati) a quello appena archiviato. 

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