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Christian Pavani a Sport Club: “Chiunque verrà alla Fortitudo dovrà essere pronto a lottare“

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Una stagione ricca di emozioni, giunta ormai ai titoli di coda con le finali dei playoff ormai alle porte, chiusasi in anticipo e con somma gioia per la Fortitudo. Un campionato comandato sin dalle prime battute, come testimoniato dalle parole di Christian Pavani a Sport Club: “Per fare bene bisogna costruire squadre rodate da subito e con i giocatori giusti. Noi abbiamo avuto un budget importante, questo è vero, ma abbiamo dimostrato durante la stagione come ogni giocatore fosse importante”.

La macchina del tempo però viaggia veloce a ritroso, non fermandosi solo alla squadra allenata da coach Martino. Pozzecco? Sono felice per lui, ha portato serenità all’ambiente e trovato il giusto equilibrio. Permettetemi una battuta: ho scelto Gianmarco che è alle finali scudetto, Antimo che ha riportato la Fortitudo in A1 e Matteo (Boniciolli, ndr) che stravinse il campionato, poi tanto male a scegliere non sono (ride, ndr)”.

Una stagione, la scorsa, caratterizzata da uno strapotere, quello biancoblù, in grado di annichilire le resistenze delle dirette concorrenti. Luci della ribalta meritate per il capolavoro sportivo della Effe, dopo anni non facili. Il campionato 2017/2018? Ci sono stati una serie di errori fatti dalla società, che ci hanno aiutato a capire qual era la strada giusta da percorrere. Su Matteo, ci tengo a ringraziarlo: ha accettato la nostra proposta in un momento non facile. Ora è champagne, a quei tempi non era proprio la stessa cosa”.

Di anno in anno la crescita è stata costante, merito anche di una società capace di costruire un progetto solido nell’arco del tempo. Ma quali sono i segreti della Fortitudo? “Una cosa molto importante – dice Pavani – è avere un ambiente sereno anche a livello dirigenziale. Sono fortunato ad avere la piena fiducia della società, ma penso di essermela meritata”.

Serenità e risultati sono sintomo dell’ottimo lavoro svolto dai piani alti, ma non solo. “Sono giocatori e allenatore che vanno in campo – continua il presidente biancoblu – il successo è soprattutto merito loro. Marco e Antimo gestiscono la parte tecnica, io mi occupo del lato economico, da quest’anno insieme a Valentino Renzi. Non mi permetterei mai di mettermi in mezzo fra coach e general manager: c’è sempre un confronto, ma l’ultima parola sui giocatori spetta a loro”.

Numerose sono le situazioni di mercato prese in considerazione dagli emiliani, cominciando da quelle in casa propria: “Abbiamo proposto a Leunen di restare con noi un altro anno prolungando il precedente accordo. Fantinelli? Insieme al ragazzo abbiamo deciso per l’operazione, la data è l’11 Giugno alla Clinica della mano di Modena, sarà difficile ma vorremmo averlo per l’inizio del ritiro. In entrata stiamo seguendo con interesse l’A2, dobbiamo valutare anche la volontà di alcuni profili di fare le coppe europee e che, in caso di mancate proposte, sarebbero disposti a trasferirsi in Fortitudo. Una cosa però è certa: chiunque verrà qui dovrà avere gli stimoli giusti ed essere pronto a lottare”.

Le idee non mancano ai biancoblù, ben consci che la Serie A non si giocherà solo sotto il profilo tecnico. Secondo Pavani “l’organizzazione è diversa: in A1 c’è più lavoro “politico”, oltre ad una tassazione diversa che richiederà maggiore attenzione all’aspetto economico. Noi stiamo con i piedi per terra, a livello di sponsor stiamo parlando con qualche sponsor e agenzia importante, ma vogliamo chiudere il prima possibile il discorso sponsorizzazioni”.

Ma non finisce qui.

Dal basket maschile il discorso migra su quello femminile, facendo tappa inevitabilmente sulla vicenda Matteiplast: “Bisogna ringraziare Civolani per quando fatto per il movimento cestistico femminile – afferma il patron biancoblù – mi dispiace per la rottura fra lui e la squadra. Queste ragazze meritano di fare la A1, noi siamo disposti a dare una mano ma non dobbiamo essere gli unici. Bologna è una città che ha dato e sta dando tanto al mondo dello sport: chi può aiutare la Matteiplast, lo faccia”.

La chiusura del presidente della Fortitudo è ricca di ringraziamenti, doverosi, soprattutto al termine di una grande annata come quella appena trascorsa, ma non solo: “Ringrazio lo staff del nostro settore giovanile: per noi è una grande soddisfazione aver raggiunto due finali nazionali con l’under 15 e l’under 18. Voglio ringraziare anche i nostri tifosi, determinanti in questi anni. Per loro va una mia riflessione: ci sono città con sei stadi, perché a Bologna non ci possono essere due Palazzi dello Sport? Se si vuole crescere, è giusto che ognuno abbia i propri spazi: quando un tifoso identifica un luogo come casa sua, ecco, lì cambia tutto”.

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