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Corriere dello Sport-Stadio, parla Peppe Poeta: “La Virtus è una grandissima squadra, ha tutto per essere ai vertici”

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Foto Ciamillo

Peppe Poeta, playmaker classe 1985 ed ex giocatore della Virtus Bologna, è uno dei giocatori chiave della squadra lombarda che, arrivando da un periodo non semplice, è a caccia di vittorie. Il playmaker nativo di Battipaglia, nel match di andata giocato alla Segafredo Arena, mise a segno 28 punti e fu decisivo per la vittoria di Cremona. Alla vigilia della sfida contro la sua ex squadra, Peppe Poeta è stato intervistato da Luca Muleo del Corriere dello Sport-Stadio.

Peppe Poeta, ex capitano della Virtus ed ora di Cremona, all’andata segnò 28 punti con 7/8 da tre. Che cosa ricorda di quella partita?

“È stata una partita speciale, inutile negarlo. Tra tutte le squadre, farla proprio contro la Virtus, io che sono sempre stato virtussino e ho il cuore a Bologna. Ho provato a trattenere in ogni modo l’entusiasmo, per il rispetto che ho verso quella maglia, i tifosi e la società. Ma darò sempre il massimo per le squadre con cui gioco. La ricorderò come una tra le mie più belle prove”.

Viaggi a quasi sei assist di media, sesto miglior assistman in Serie A. Teodosic non è poi così lontano.

“Non scherziamo neanche, Milos per me è un santo. Lui e il Chacho li ho sempre ammirati per tutta la carriera. Solo poter condividere il parquet mi onora, lo ammiro tantissimo”.

Com’è segnare 28 punti contro il proprio mito?

“In quel momento non ci pensi neanche, a mente fredda c’è una soddisfazione particolare. Ma con Milos neanche nel più roseo dei miei sogni penserei di paragonarmi. Anzi, in campo provo a rubargli qualcosa, a farmi inspirare”.

Vi siete detti qualcosa, all’andata, con lui e Markovic?

“Sono stati carini, hanno fatto i complimenti. Anche per Stefan ho grande rispetto, lui è una chiave per la Virtus. Tutti parlando giustamente di Teodosic e Belinelli, ma Stefan e Weems danno equilibrio. Non a caso, il peggior momento bianconero è coinciso con il peggior momento di Markovic”.

Sei sconfitte in campionato: che cosa succede alla Virtus?

“È una grandissima squadra, allenata benissimo e sta esprimendo una pallacanestro importante. Qualche sconfitta inattesa, eppure non vedo un altro club che abbia espresso valori più alti in EuroCup, e in campionato dico finale contro Milano rispetto alla quale oggi magari è ancora un gradino sotto. Solidità, compattezza, qualità della società: a tutto per essere ai vertici”.

Belinelli è un problema in più per la difesa?

“Marco è un giocatore di spessore, personalità. Siamo grandi amici e sono anche di parte, ma è innegabile che con lui abbiano fatto un grosso upgrade. Gli dà ancora più imprevedibilità, più soluzioni”.

Mancherà Pajola. Se l’aspettava che la sua assenza sarebbe stata così pesante per la Segafredo?

“Pajo deve ringraziare Djordjevic, la società, lo stesso Milos, che gli stanno facendo fare una crescita che l’ha già portato a essere oggi tra i migliori play italiani. Ha fiducia, prestanza fisica, è un gran difensore, sono veramente contento che la Virtus voglia ripartire da italiani importanti come lui e gli altri”.

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