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Dell’Aquila e il Leone S3 #30 – Le pagelle della fase ad orologio

C’è chi si conferma fondamentale e chi tira un po’ il fiato in vista dei playoff.

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Dell'Aquila e il Leone

Terminata la fase ad orologio della stagione biancoblu, come da tradizione, è tempo di pagelle. Tra chi si conferma “go-to-guy”, chi acquisisce fiducia e chi tira un po’ il fiato, servirà la miglior versione della Fortitudo per arrivare fino in fondo ai playoff.

Nicola Giordano 5,5:

Colleziona qualche minuto in più, figlio delle assenze, rispetto alla regular season ma senza lasciare una reale impronta sui risultati. Le voci di mercato che lo chiamano lontano da Bologna si fanno sempre più numerose fino all’effettivo trasferimento a Treviglio. Avrebbe potuto dare di più ma di fiducia gliene è stata concessa poca.

Luigi Sergio 5,5:

Era difficile aspettarsi più di quanto visto in precedenza e infatti la sua performance rimane pressoché invariata. Utile a far rifiatare Ogden e poco più. Quel poco più è rappresentato dallo spunto al tiro dai 6,75 metri e dal carattere a rimbalzo, presenti comunque con il contagocce.

Pietro Aradori 7:

Il suo apporto offensivo resta una certezza. Magari non sempre distribuiti in maniera omogenea, ma i suoi (almeno) 15 punti sono una costante che quando viene meno a causa di acciacchi ha ripercussioni negative e decisive sul risultato. L’incognita fisica è quella alla quale prestare maggiore attenzione, la stessa che lo ha limitato nelle uscite degli ultimi mesi.

Alberto Conti 6:

Due prove da uomo franchigia in mezzo ad altre dimenticabili. Quando viene lanciato forzatamente in quintetto acquista fiducia, altrimenti rimane il solito “Conti”. Resta netto il miglioramento rispetto alla prima parte di campionato.

Riccardo Bolpin 6:

L’infaticabile che più di tutti ha tirato il fiato. La sua fase ad orologio non è brillante ma nemmeno insufficiente, diciamo sottotono. Uscito malconcio dalla sfida con Torino, è rientrato domenica con la faccia di chi è pronto ad affrontare i playoff con la mentalità vincente.

Alessandro Panni 5,5:

L’arrivo di Giuri lo relega a comparsa marginale del roster. Così il sesto uomo biancoblu vede chiudersi gli spazi e peggiora il rendimento. Dall’arco è ancora un fattore determinante ma è l’unico che gli rimane.

Matteo Fantinelli 6,5:

Anche il capitano viene colpito dai fastidi fisici e non gioca al 100%. Quando però è in campo, il Fante è il Fante, le sue qualità offensive e difensive si confermano un plus per la categoria. Ora anche da lui ci si aspetta la salita definitiva in cattedra.

Marco Giuri 5:

L’attenuante del neo-arrivato può durare una, massimo due gare. Poi ad un giocatore esperto come lui si richiede di più. Definito come cambio di Fantinelli in cabina di regia, si è dimostrato in grado di gestire la squadra ma non di dare un cambio di ritmo quando necessario. Anche sotto il profilo realizzativo, ci si aspetta di più.

Deshawn Freeman 7:

Quando vuole domina. Fortunatamente per la Effe, vuole spesso. Qualche segno di mancanza di attenzione o eccessiva morbidezza, però, lo si intravede, specie nella sfida interna contro Treviglio.

Mark Ogden 7,5:

Un passaggio e mezzo a vuoto poi nuovamente “clutch“. Il migliore di questa fase due della stagione è lui con pochi dubbi. Sempre presente, sempre in partita anche nei momenti di minor compattezza di squadra. Un prestazione di “riposo” gliela si concede, soprattutto considerando quelle in cui ha portato a casa il risultato quasi in solitaria.

Alessandro Morgillo 5:

I limiti già noti non sono andati migliorando e il pivot di backup non fa passi avanti, incappando negli stessi errori. Riesce a ridurre i falli gratuiti ma non le restanti lacune tecniche. Difficilmente troverà seri minutaggi ai playoff se non per obbligata necessità.

Celis Taflaj 6:

Oggetto sempre meno misterioso ma ancora visto con il binocolo da Caja. Se gioca qualcosa di buono combina, tra precisione al tiro, rapidità di movimenti e coraggio sfacciato. Il fatto è che non gioca.

Vitalii Kuznetsov, Lorenzo Bonfiglioli, Tommaso Natalini, Nicolò Braccio sv:

Qualche scampolo di partita in più e pure la soddisfazione di un punto segnato per Natalini non bastano ad andare “a voto”. L’augurio è quello di vederli sempre più spesso sul parquet e conquistare la fiducia dello staff biancoblu.

Coach Attilio Caja 6:

Come da lui stesso ammesso, l’applicazione al lavoro quotidiano della squadra ha lasciato a desiderare provocando prestazioni non all’altezza della stagione regolare. Ha preso un po’ le redini del gruppo? Forse solo a tratti anche perché la seconda piazza alla fine l’ha confermata. Gli infortuni lo costringono a cercare un’amalgama che vada oltre il quintetto base e in parte la trova, saprà ritrovarla anche nella fase più calda dell’anno?

Fortitudo 6,5:

I risultati della Effe in questa fase ad orologio parecchio interlocutoria sono tutto sommato in linea con la stagione, un filo sotto considerando il calo fisiologico ampiamente preventivabile. Più che sufficiente ma senza exploit (coppa Italia a parte) che facciamo sognare una cavalcata promozione. Certo è che alcuni obiettivi erano già in cassaforte da settimane e ricaricare le energie è lecito. Per raggiungere il traguardo massimo, quel 6,5 va trasformato in 10.

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