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16 Gennaio, il punto su Basket City. Si alza l’asticella, il gioco si fa duro

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Si alza l’asticella e sale la tensione. A questo punto dell’anno sportivo si cominciano a definire più compiutamente traguardi, aspettative, di conseguenza il gioco si fa veramente duro, come le ultime vicende in Eurocup stanno mettendo in evidenza. Giocare a Belgrado non è per spiriti deboli, scontrarsi con chiunque, soprattutto come il Darussafaka che fa della difesa arcigna la propria forza, non è cosa per damerini. Ieri al palaDozza è arrivata una squadra priva di talenti stellari ma ricca di determinazione: la Virtus Segafredo è stata brava a non cadere nei continui tranelli posti dalle arguzie tattiche dei turchi e ne è uscita vincente. Unica “vittima”, un Markovic punito al di là di ogni logica, sportiva e umana. Sull’adeguatezza della classe arbitrale nello sport professionistico ci sarebbero tante cose da dire, ieri per la triade è stata una serata no, anche se non è che alla fine abbiano svantaggiato l’una o l’altra squadra, nello specifico dell’andamento della gara. Hanno sbagliato a ripetizione, non hanno compreso cosa stava accadendo in campo, si sono limitati a fischiare contatti veniali a volte giudicati abnormi non vedendo quelli più pesanti, incattivendo il gioco ed innervosendo atleti, panchine e tribune. Brava la Virtus a portare a casa un risultato tutt’altro che scontato. Avrebbe meritato uno scarto maggiore per poter andare ad Istanbul con un minimo di serenità in più, ma ogni gara deve essere giocata per vincere, senza pericolosi tatticismi, se si vuole davvero procedere in una manifestazione continentale, altrimenti se non è ora sarà domani che verranno al pettine i nodi. Nel frattempo la tensione si sposta sul rapporto tra la società e i media, attaccati da Djordjevic, ieri, in sala stampa, per la diffusione di notizie giudicate infondate che minerebbero la tranquillità nello spogliatoio. Il coach ha ragione a dolersene, ma è pur vero che compito della stampa è informare. Come testata, noi generalmente preferiamo attendere l’ufficialità delle transazioni per parlare di mercato perché le voci sulle trattative troppo spesso sono figlie di motivazioni strumentali, per non dire di quelle sparate a caso con fini sensazionalistici, ma è anche vero che le voci di corridoio a volte sarebbero tamponabili alla sorgente. Si alza l’asticella, appunto, tutto diventa più mediaticamente interessante e spendibile, ogni singolo apparato delle società deve esserne consapevole, in fondo anche la stampa se non inventa malignamente qualcosa di sana pianta non fa che raccogliere quanto seminato, seppur da altri. Intanto procede pure l’avventura del campionato, che sabato porta al PalaDozza Pistoia. Spettri antichi non dovrebbero riapparire, la trasferta di Roma ha certificato ulteriormente una certa solidità mentale della squadra di Djordjevic, per cui non ci dovrebbero esserci sorprese, ma non bisogna mai calare di concentrazione, come racconta il percorso stagionale di altri colossi in teoria maggiori, vedi Milano e Venezia. Staremo a vedere, registrando, intanto, la grande partita di Cournooh di ieri sera e le ripetute buone prestazioni di Baldi Rossi degli ultimi tempi. Questa squadra ha bisogno di una panchina lunga, se vuole sopravvivere allo sforzo, Djordjevic lo sta cominciando a ripetere, e questi sono segnali significativi. In questo senso occorre continuità, poi magari arriveranno rinforzi. Ma non deve essere questa l’attuale priorità.

In casa Fortitudo Pompea invece il momento è serio. La sconfitta casalinga con l’ultima in classifica mai prima vittoriosa potrebbe sembrare di avere dell’incredibile, se non fosse che deve suonare come campanello d’allarme. I dubbi sulla tenuta atletica della squadra ci sono un po’ dall’inizio della stagione, rigettati da alcune prestazioni al di là di ogni previsione. La mia impressione è tuttavia che sabato sia stato soprattutto un fattore mentale ad aver avuto il sopravvento, come se si fosse insinuato il germe di una soddisfazione precoce. La squadra come talento puro avrebbe poco da invidiare alle altre di fascia “b” del campionato, però età, per alcuni, forma mentis, per altri, la rendono fragile sotto l’aspetto agonistico. Se aggredita, questa Effe rischia tantissimo, quindi deve ricorre alla propria intelligenza cestistica in quei frangenti, ricordando soprattutto che si vince sì, segnando di più, ma forse soprattutto prendendone meno. Martino sotto questo aspetto ci pare abbia le idee chiare, dovrà avere la massima collaborazione dei senatori più “presenti” a livello di spogliatoio. Non credo ci siano ormai più rischi di retrocessione, il fieno in cascina potrebbe già essere tanto, ma mai distrarsi più del dovuto, è la morale che viene da sabato. Guardarsi dietro sarebbe più consono che proiettarsi in avanti, per adesso, dovrebbero esserne consci anche i tifosi, per poi tirare le somme a tarda primavera.

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