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Jefferson e Alibegovic spengono la Fortitudo: a Roma crollano i biancoblù 79-65

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VIRTUS ROMA-FORTITUDO POMPEA BOLOGNA 79-65 (21-16; 41-36; 61-45)

Virtus Roma: Cusenza ne, Moore 2, Alibegovic 17, Rullo ne, Dyson 14, Baldasso 2, Pini, Farley ne, Spinosa, Jefferson 21, Buford 12, Kyzlink 11. All. Piero Bucchi.

Fortitudo Pompea Bologna: Robertson 16, Aradori 9, Cinciarini 11, Mancinelli 2, Dellosto 6, Sims ne, Fantinelli 2, Daniel 4, Stephens 10, Stipcevic 5. All. Antimo Martino.

 

Arbitri: Tolga Sahin, Lorenzo Baldini, Dario Morelli.

Tiri liberi: RM 14/18 (78%); BO 12/15 (80%).

Rimbalzi: RM 48; BO 31.

Falli: RM 13; BO 19.

Tiri da 2: RM 28/52 (54%); BO 19/33 (58%).

Tiri da 3: RM 3/15 (20%); BO 5/21 (24%).

 

Ritorno nella capitale per Antimo Martino e per la Fortitudo, ospiti della Virtus Roma, avversaria importante dei biancoblù in tre occasioni la scorsa stagione.

Partenza punto a punto fra i due schieramenti, a scambiarsi ripetutamente la leadership dell’incontro: sblocca il punteggio Fantinelli, Robertson firma quattro punti, ma Kuzlink e Jefferson mantengono la sfida in perfetto equilibrio. Sotto le plance imperversa l’uragano Davon: sono dell’americano nove dei quindici punti successivi dei capitolini, a dimostrazione dell’imponenza del gioco interno della Virtus. Rimane ancorata al match Bologna, dopo essere scivolata sotto di nove lunghezze (17-8 a due minuti da fine quarto), facendosi forza con le realizzazioni di Aradori, Stephens e Cinciarini.

Rientro dal mini break positivo degli emiliani: Jefferson sblocca subito il tabellone luminoso, Cinciarini e Stipcevic vanificano gli sforzi dei padroni di casa, prima della tripla dall’angolo di Dellosto, è parità. Rimettono il naso avanti i biancoblù grazie ad una tripla di Robertson, ma sui tagli a canestro e nel pitturato è sofferenza vera e Roma spinge nuovamente verso il basso gli ospiti. Giustizieri della Fortitudo sono Alibegovic e Moore, mattatori della frazione, con Jefferson a chiudere sul +5 il quarto per i suoi con un tap in grintoso sulla sirena.

Soffre Bologna sotto le plance lo strapotere fisico dei capitolini, subendo inoltre la grande rapidità di Dyson e Moore, corsari nell’area felsinea con i loro mortiferi tagli a canestro. Roma subisce le iniziative ospiti figlie di un rapido ed efficace giro palla, arrugginitosi durante il corso della sfida e trasformatosi in una staticità della sfera penalizzante per la manovra offensiva biancoblù.

La pausa lunga cementa le certezza di Roma e mina quelle bolognesi: Dyson congela le veilleità offensive ospiti con due canestri in un amen, Alibegovic giganteggia in penetrazione ed è +14 interno dopo poco più di tre minuti. Svegliano dal torpore i loro Daniel e Stipcevic, ma la squadra di Bucchi continua il dominio a rimbalzo, godendo di extra possessi utili per mandare a referto Jefferson, Buford e Kyzlink. Insufficiente l’apporto realizzativo dei biancoblù per rimanere a rimorchio dei padroni di casa, con i soli Stephens e Cinciarini a iscriversi al registro dei marcatori.

Vola sulle sedici lunghezze di vantaggio la Virtus Roma, sospinta da un Kyzlink sontuoso con sei punti a cavallo fra terzo e quarto parziale. A gara ampiamente compromessa e portata sui venti punti di distacco da uno straripante Alibegovic, Dellosto e Robertson provano a scuotere la Fortitudo, ma ormai è troppo tardi: Roma batte Bologna 79-65.

Preoccupazione della vigilia rivelatasi più che giustificata, la differente stazza fisica sotto canestro nelle due fasi di gioco ha fatto pendere l’ago della bilancia in favore della Virtus. Rammarico per la Fortitudo, penalizzata dall’assenza di Leunen e Sims, ma incapace di trovare continuità di risultati e dare seguito alle brillanti prestazioni casalinghe. Per i padroni di casa, ottime le prove di Alibegovic e Jefferson, quest’ultimo MVP del match con i suoi 21 punti complessivi.

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