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La Virtus cade a Cantù per 89-73. La massima serie è appesa ad un filo – 17 apr

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ACQUA VITASNELLA: Cesana, Zugno, Abbas 22, Nwohuocha, Ignerski 17, Hesplip, Wojciechovski, Lorbek 7, Johnson 16, Fesenko 3, Ukic 8, Hodge 16. All. Bazarevich.

 

OBIETTIVO LAVORO BO: Pittman 6, Fabiani n.e., Vitali 8, Cuccarolo, Gaddy 6, Collins 16, Pajola n.e., Fontecchio 15, Mazzola n.e., Hasbrouck 9, Odom 13. All. Valli.

 

Terzultimo turno del girone di ritorno che vede ancora la Virtus impegnata in un’ostica trasferta in quel di Cantù. Gli uomini di Valli, alla ricerca spasmodica di un successo di vitale importanza, si presentano ai blocchi di partenza con più cerotti che certezze. Gaddy ha problemi ad una spalla, Vitali ad un polpaccio con Pittman tormentato dalla solita caviglia. A questi si aggiunge Mazzola, in panchina per onor di firma ma bloccato da una borsite che ci si augura possa essere curata a dovere in vista dell’ultima e fondamentale gara casalinga nel prossimo turno.

L’inizio è traumatico per le V nere: nei primi due giri di lancette vedono subito i padroni di casa volare via grazie all’8-0 firmato Abbas. Bologna segna finalmente due punti dopo quattro minuti grazie alla bimane di Pittman, ma sul ribaltamento di fronte si dimentica Hodge, libero di appoggiare con estrema facilità al tabellone. Gli ospiti ritrovano quella determinazione difensiva che spesso ha saputo mettere in difficoltà ogni tipo di avversario incontrato in stagione. Ben nove infatti le perse di Cantù, che consentono molteplici recuperi ai bianconeri, incapaci però di capitalizzare continuando il proprio litigio con il ferro anche a cronometro fermo. La stessa sorte colpisce pure i viaggi in lunetta degli uomini di coach Bazarevich. Un paio di sbavature consentono a Cantù di aumentare il divario realizzando comodamente in contropiede, mentre Collins centra il bersaglio grosso da oltre l’arco. Per quasi l’intera frazione sono solo questi i punti di una Virtus incapace di organizzare un’azione offensiva degna di tale definizione. I padroni di casa, in compenso, continuano a macinare gioco senza sosta, arrivando a sfiorare le venti lunghezze di vantaggio. Hasbrouck prova a scuotere i suoi firmando da solo un parziale di 0-6 con cui riaccende la speranza. Hodge risponde con la stessa moneta in uscita dal timeout. Bologna non trova idee per tentare di rendere il passivo meno pesante e la tripla di Ignerski sul finire del tempo condanna gli ospiti sul 43-21 alla pausa lunga. Fontecchio recupera e vola sopra il ferro in contropiede mentre Hasbrouck fa 1/2 dalla lunetta. Sembrano segnali incoraggianti ma i canturini rimangono “on fire”, respingendo ogni tentativo di eventuale rimonta bianconera. Vitali veste i panni di Danilovic segnando un importante “gioco da 4”. I padroni di casa sembrano già paghi del risultato acquisito, ma la Virtus è brava a non lasciare nulla al caso. Il layup di Fontecchio chiude positivamente la terza frazione che vede privilegiare i bianconeri nel parziale del tempo (11-18), riducendo il divario a 15 lunghezze al 30’. Gaddy continua ad incappare nei soliti errori, limitato anche dal proprio infortunio alla spalla che di certo non gli garantisce la massima resa. Sul fronte opposto Ukic dispensa assist a ripetizione, mentre Lorbek manda a bersaglio la tripla che taglia le gambe agli ospiti. Le V nere provano a rialzare la testa spinti dalla verve di Fontecchio e dal tiro pesante di un Collins mai domo. Abbas risponde con la stessa moneta, mettendo in mostra tutto il suo talento in ottica Nazionale. Gli ultimi minuti sono parte un lungo garbage time nel quale non succede più nulla, lasciando che le ostilità si concludano lentamente con la sirena finale che sancisce la vittoria dei padroni di casa per 89-73.

Non può bastare solo il cuore (sebbene si sia percepito solo a tratti) a questa squadra, che ora vede il baratro della retrocessione sempre più vicino. Non è pensabile tentare di vincere una sfida a questo livello avendo medie imbarazzanti sia dal campo, sia a cronometro fermo. Vi è poco da dire di un match in cui la Virtus non è praticamente mai scesa sul parquet e il cui alibi dei tanti infortuni agli uomini chiave di questa squadra non può reggere il peso di una prestazione totalmente insufficiente. La OL, complici i risultati odierni, si trova ora all’ultimo posto in classifica, nonostante la parità con la coppia Caserta-Torino entrambe forti degli scontri diretti favorevoli. Proprio quest’ultima sarà il prossimo avversario delle V nere che si augurano di trovare una Unipol Arena gremita come non mai per tentare di compiere un’impresa di importanza capitale per le sorti di squadra e società. Ora urge recuperare le energie e la determinazione per affrontare la prossima battaglia, poiché di chance non ce ne sono più. O la va o la spacca.

I processi ai singoli e situazioni generatesi nel corso della stagione si faranno a tempo debito, sapendo che di cose da commentare (negative in particolar modo) ce ne sono a bizzeffe. Stay tuned.

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