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Non c’è storia a Milano per la Virtus Segafredo, che perde 94 – 75 con l’A|X Armani Exchange

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A|X ARMANI EXCHANGE MILANO – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA  94-75  (22-16; 48-32; 67-58)

A|X Armani Exchange: Della Valle 7, James 12, Micov 13, Ferraris n.e., Bertans 6, Fontecchio 14, De Capitani n.e., Kuzminskas 11, Burns 3, Brooks 12, Jerrels 16, Omic. All. Pianigiani

Virtus Segafredo: Punter 9, Martin 3, Moreira 10, Pajola, Taylor 18, Baldi Rossi 4, Cappelletti n.e., Kravic 13, Venturoli n.e., Aradori 10, Berti n.e., M’Baye 8. All. Sacripanti

Arbitri: Paternicò, Rossi, Quarta

Tiri liberi: MI 25/32; BO 20/31

Rimbalzi: MI 30; BO 28

Falli: MI 27; BO 26

Tiri da 2: MI 24/33; BO 23/39

Tiri da 3: MI 7/19; BO 3/19

Non sono troppo le aspettative bolognesi per questa partita, sebbene Sacripanti abbia provato ad aizzare i suoi alla ricerca di una impresa che sarebbe di grande prestigio, nel processo di crescita della sua Virtus. Milano arriva alla gara un po’ incerottata, priva del gigante Gudaitis, di Tarczewski, di Nedovic e di Andrea Cinciarini, ma il suo gruppo di giocatori è talmente profondo che ci si potrebbero fare quasi due squadre di livello e non dovrebbe essere per lei un problema. Relativamente più pesanti forse le assenze bianconere di Qvale e Cournooh, con una panchina non altrettanto lunga.

La partita comincia con un classico ciapanò, fino ai liberi di Della Valle. Il canestro dei milanesi sembra protetto da una veletta, perché i tiri bolognesi escono come respinti da un coperchio, quando arriva un bel gesto tecnico di M’Baye a violarlo.  Nel punto a punto iniziale la Virtus resta per un po’ davanti, finché James con una tripla “ignorante” non inverte l’inerzia. È ancora lui al settimo a scavare un primo solco, quello del +6, poi un antisportivo di Fontecchio su Punter in contropiede potrebbe concedere il -1, ma lo 0 bianconero sbaglia la tripla dopo aver messo i liberi. La tegola, per i bolognesi, arriva tuttavia un minuto dopo con il secondo fallo fischiato a Taylor, sul 18-12 per L’Olimpia. James, che con la Segafredo pare avere un conto in sospeso, a inizio ultimo minuto del quarto sembra voler porre il sigillo sull’incontro con una schiacciatona in contropiede dopo una palla rubata a metà campo, però al fischio la distanza rimane ancora solo un accettabile -6 per i bianconeri, 22-16.

Il secondo quarto inizia con un fischio imbarazzante, un passi ad Aradori che grida vendetta perché del tutto simile ai mille che non vengono sanzionati sia di qua che di là. La Virtus comunque non si disunisce, sebbene sia Fontecchio ora a provare ad affossarla con una tripla dall’angolo. Il pressing virtussino produce una rubata con contropiede e schiacciata di Martin che fa arrabbiare Pianigiani tanto da guadagnarsi un tecnico alla panchina; Aradori però continua a sbagliare a ripetizione e fallisce anche il libero che ne consegue. La differenza di tasso tecnico tuttavia ora emerge, come dire, fisiologicamente: Jerrels porta i suoi meritatamente a +11, 33-22 al quinto. Punter li aiuta, a questo punto, commettendo fallo più antisportivo, togliendosi pressoché fuori dalla gara e concedendo quattro liberi ai milanesi: Bertans ne fa tre su quattro per il +14, poi + 17 con la tripla che non fallisce. L’infrazione di passi continua ad esser fischiata solo ai bianconeri, questa è la volta di Moreira, poi Punter ha talento da vendere e torna in partita segnando prima un tiro dei suoi e l’azione dopo la tripla frontale. Il fatto è che di là realizzano quasi tutti con continuità, compreso un Fontecchio al di là del consueto rendimento. Pare quasi che la Segafredo patisca esageratamente la tensione della prova al Forum: non sarebbe un bel segnale, sul piano della maturità di squadra, ma intanto all’intervallo si va su un 48-32 per Milano che attesta una resa difensiva virtussina al limite dell’imbarazzante.

L’avvio del terzo periodo è con un 6-0 virtussino che riavvicina i suoi, che però non migliorano in difesa e continuano a subire penetrazioni sufficientemente banali. James è rimasto nello spogliatoio per un problema fisico, l’A|X perde palla per due volte con falli in attacco ma anche se la Segafredo ora risulta decisamente più pragmatica non può che continuare a rincorrere una corazzata come quella milanese che trova da questo e quell’altro giocatore la palla buona per respingere gli attacchi, come Micov che con una tripla dall’angolo ritrova il +10 a 6’45 dalla sirena. La tenacia con la quale i bolognesi cercano il rientro li premia fino al -4 segnato spettacolarmente da Kravic, poi però Fontecchio inventa un gran canestro pur essendo ben marcato da Pajola, imitato da Brooks un minuto dopo contro Kravic. Jerrels riallunga ai liberi e così ci si avvia al quarto conclusivo sul 67-58.

Poca reattività sul pick’n’roll biancorosso costa ai bolognesi un nuovo distacco in doppia cifra. Finalmente segna Aradori e il distacco torna -9, poi -7 col suo personale5-0. Jerrels non ci sta, si esibisce nel suo show preferito fatto di penetrazione e libero aggiuntivo riportando i suoi a +10, 73-63 al 32°. È rientrato Moreira, tra i bolognesi, un suo libero e due di Aradori fanno il 74-66, poi però ferma fallosamente Fontecchio a metà campo con la squadra in bonus falli e perde palla in attacco. Fontecchio è diventato il top scorer (14) della partita al time out chiesto da Sacripanti a 6’30 dalla fine, sul 76-66. Al rientro Brooks si esibisce in uno spettacolare alley-oop, Moreira invece riperde banalmente la palla in attacco. Brooks completa con una nuova schiacciata una recuperata dopo un rimbalzo in attacco dei compagni, la Virtus non dà più l’impressione di crederci fino in fondo, non ha mai avuto il sangue agli occhi e a tre minuti e mezzo dalla fine si direbbe quasi rassegnata, eccezion fatta per Taylor e il solito Martin. A 1’33 dalla fine per Fontecchio è standing ovation, decisamente MVP, oggi, anche se Jerrels sigla il +19 con la tripla del suo sedicesimo punto personale che gli permette di superare l’ex bolognese nello score. Finisce così 94-75, la Virtus torna a casa con le pive nel sacco non tanto per il risultato finale, forse esagerato nel distacco per quanto visto sul campo, ma perché mai in discussione dopo i primi cinque minuti; Milano può brindare a una vittoria guadagnata con la forza di un roster più lungo, nonostante alcune assenze importanti, ma soprattutto più tecnico ed esperto. Le due si ritroveranno, ora, ai quarti di coppa Italia a Firenze, difficilmente però la storia dà l’impressione di poter cambiare più di tanto. Staremo a vedere.

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