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Fermiamo tutto! La parole del presidente FIP Petrucci a Radio24 sulla contraddittoria situazione dello sport di questi giorni

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foto FIP


Intervenuto alla trasmissione “Tutti convocati”, su Radio24, il presidente della FIP Gianni Petrucci ha espresso molto chiaramente il proprio pensiero sulla situazione del basket e dello sport in generale in questo momento, con tante scelte contraddittorie sul se e il come andare a vanti o meno. Alla domanda se le diverse discipline sportive si dovrebbero uniformare nelle decisioni, ha replicato:  

“Io già ieri ho lanciato l’allarme, parlo per il basket ma pure per tutti gli altri sport. Che regolarità c’è con tutti questi cambiamenti? Partite annullate… l’Italia si ferma dappertutto, Spagna e Francia stanno per fare altrettanto. La Roma calcio non si sa se si farà o meno. Questi enti internazionali devono sempre dimostrare che lo sport è superiore a tutto, è sacro e inviolabile. No! Non è vero, lo dicevo quando ero al calcio e quando ero al CONI. Il basket è uno sport di contatto. Se si ferma anche il calcio come si può pensare vadano avanti altri sport? E per l’esperienza maturata posso permettermi di dire quello che penso.”

Se poi le squadre non vanno a giocare in definitiva il castello crolla

“Certo, ma è più importante la salute o il castello? Non è che lo sport sia per forza inviolabile. Siamo dirigenti sportivi ma anche padri di famiglia. Possibile che non ci renda conto del pericolo che stiamo attraversando? Sento tanti che non vogliono sentire ragioni, ma che regolarità avrebbe poi dover giocare in casa e farlo invece all’estero? Ma avete sentito quello che dicono gli scienziati? Cosa sarà mai la sacra inviolabilità dello sport? Noi abbiamo un preolimpico, a giugno, in contemporanea con gli europei di calcio, sui quali cominciano ad esserci dei dubbi? E sul basket invece no?”

Sull’attività quotidiana qual è l’orientamento?

“Ma abbiamo difficoltà. Le palestre sono chiuse e non ci si dovrebbe allenare. Alcune regioni prendono invece certi provvedimenti, altre ancora altri. C’è un caos totale, per cui si deve fermare tutto, non succede niente. Pensate che il governo chiede uno sforamento di miliardi, cifre che toccano i bilanci statunitensi. Come si può pensare che il basket o il calcio debbano andare avanti? Se la situazione è questa non dipende né da Petrucci né da altri dirigenti. Ci sono gli scienziati; i governi, sentendo gli scienziati, dicono: feriamoci. Il problema si sta allargando a macchia d’olio.”

C’è uniformità di valutazioni fra le federazioni italiane?

“Sì, noi avevamo già deciso di fermare tutti i campionati. È chiaro che si è dato mandato al CONI di rendere ufficiale la decisione, na qui si tratta di agire con buon senso. Siano stati antesignani rispetto ad altri, ma non si tratta di fare la corsa a chi lo dice prima. E continuare in campo neutro non può essere una soluzione accettabile”.

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