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Olimpia Milano-Virtus Segafredo, le parole di Djordjevic alla vigilia del match

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È la vigilia di Gara-1 della finale scudetto che vedrà la Virtus Segafredo e l’Olimpia Milano darsi battaglia per la conquista del titolo di campione d’Italia. Di seguito le parole di coach Djordjevic:

“Ci prepariamo a giocare meritatamente una finale rappresentando la Virtus, consapevoli del cammino fatto fino ad ora. L’altra sera abbiamo sentito la vicinanza del pubblico che ci ha spinto a fare un extra-sforzo. Affronteremo una grandissima squadra; la favorita. Una certezza del basket italiano ed europeo ma noi siamo certi delle nostre potenzialità e vogliamo dimostrarlo. Mi aspetto una gara tosta, fisica, da veri campioni. Weems è tornato ad un buon livello fisico, ci manca Tessitori ma siamo positivi”.

Come hai visto i ragazzi?

“Li ho visti concentrati, tutti siamo consapevoli del momento”.

Ricci come sta?

“Sta meglio ma secondo me non è ancora al 100%. Ha preso una botta qualche giorno prima di Gara-3 contro Brindisi. Lo staff medico e i fisioterapisti stanno facendo un buon lavoro, ci sono ottimi passi avanti”.

Partite precedenti che indicazioni ti hanno dato?

“Al ritorno abbiamo giocato senza Markovic e c’è sempre il rammarico di non averli affrontati lo scorso anno quando noi eravamo in una bellissima situazione. Sono dettagli, anche loro non erano al completo ma hanno un roster lunghissimo che dà modo a Messina di fare aggiustamenti tecnici a seconda dell’avversario. Tutti hanno qualità notevoli ma noi siamo consapevoli delle nostre”.

Affronti un avversario che può avere diverse facce. Che difficoltà ci possono essere? Milano è la prima nel tiro da 3 mentre la Virtus nel tiro da 2. Come la giudichi?

“Posso dire che gli allenatori fanno in modo di permettere alla squadra di esprimere al meglio le qualità. Gli avversari marcavano bene Belinelli e ci siamo dovuti adattare. Le letture offensive sono una chiave importante, questo fatto di aver cominciato a leggere le armi difensive degli avversari andando sotto canestro è importante. Avere, poi, tanti assist aiuta ad avere buone percentuali nel tiro da 2. Milano ha tanta qualità e talento nell’1vs1 con Punter e Shields. Hanno aggiunto giocatori di perimetro come Rodriguez o Delaney che nelle partite punto a punto possono dare qualcosa in più. Noi abbiamo le nostre armi, i nostri giocatori e siamo orgogliosi di poter giocare contro di loro in finale. Cercheremo di imporre qualcosa di nostro”.

Hai spesso elogiato la leadership di Belinelli e Teodosic. È stato un percorso naturale o lo hai disegnato?

“L’aggiunta di Belinelli è stata di grande qualità, abbiamo dovuto rimodellare l’assetto offensivo e difensivo della squadra. Doveva recuperare la forma fisica e noi dovevamo adattarci alle sue qualità. Belinelli è un leader diverso da Milos, sono due giocatori diversi ma siamo felici di averli. Tutti sentono la loro presenza, Belinelli è un tiratore di altissima qualità. Sono due pedine che stanno cominciando a conoscersi meglio, la qualità loro anche umana aiuta tutto questo. Bisognava fare un bel lavoro ma siamo tutti consapevoli delle loro qualità”.

C’è un altro leader che sta uscendo fuori ed è Markovic che sta dando tanta difesa. Alcuni giocatori hanno seguito molto bene il loro esempio come Pajola che è cresciuto sia in difesa che in attacco.

“Markovic ha avuto un paio di infortuni che non ci volevano. Ha avuto anche il covid e non è riuscito a fare una buona preparazione. Questo ha influito sulle prestazioni. La fortuna di arrivare nella forma fisica migliore nel momento decisivo della stagione è importante”.

Come vivrai questa finale da allenatore?

“Come una sfida, c’è un pizzico di orgoglio viste le difficoltà avute nel cammino. Non bisogna, però, essere soddisfatti perchè dobbiamo affrontare una grande squadra cercando di fare un bel gioco e imporre le nostre qualità”.

Ci sarà una bella sfida tra Teodosic e Rodriguez?

“È un bel duello, sono due campioni ed hanno tanta qualità. Non vanno, però, dimenticati gli altri giocatori, c’è tanto orgoglio in entrambi i roster. Noi stiamo crescendo e vogliamo superarli per avvicinarci all’elite e loro hanno fatto una stagione straordinaria. Loro sono tra le prime quattro in Eurolega e noi tra le prime quattro in EuroCup ma questo vuole dire poco”.

Si può dire che Teodosic ha lasciato il segno?

“Ha sicuramente lasciato il segno, sarà ricordato perchè ha fatto cose straordinarie. Vorrebbe lasciare un altro segno alzando un trofeo perchè è per quello che giocano i campioni”.

Il calendario cambiato?

“È una fortuna per i giocatori e per i tifosi. Vogliamo mostrare la qualità del prodotto perchè oltre a giocarci un titolo abbiamo responsabilità verso chi investe su di noi. Bisogna tirare più su questo sport ed avere un giorno di riposo tra una partita e l’altra sicuramente aiuta. Giocare in back to back non è una cosa positiva ma, anzi, è pericoloso. Non dobbiamo mettere in difficoltà i giocatori e pensare molto bene il calendario non solo per questi play-off ma anche  per le prossime stagioni”.

 

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