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Gazzetta Dello Sport – Pajola: “Belinelli tanta roba. Idolo Diamantidis, recuperare palla è la cosa che mi piace di più”

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foto Ciamillo-Castoria per Virtus Pallacanestro


Sto vivendo un’esperienza molto bella e particolare. Questa situazione della bolla me la farà ricordare ancora di più. La porterò sempre con me”.

Direttamente dalla “bolla” di Tallinn, con il rinvio del debutto in Nazionale causa forfait obbligato della Macedonia del Nord fermata dal coronavirus, Alessandro Pajola, playmaker della Virtus Bologna, ha rilasciato un’intervista per la Gazzetta dello Sport.

Dall’esordio di oggi contro la Russia, passando per Belinelli (suo prossimo compagno di squadra), fino ad arrivare al mito Diamantidis. Questo e molto altro nelle parole dell’azzurro.

Sulla “bolla” di Tallin: “Si sta bene anche se è tutto un po’ strano. Non ci si può muovere, ognuno sta solo in camera. Ci sono i protocolli da seguire. I tamponi sono negativi, quindi almeno da quel punto di vista è tutto a posto”.

Il rapporto con coach Sacchetti: “Meo è tranquillo, trasmette serenità. Lascia molta libertà ed è molto bravo a relazionarsi con i giocatori creando un’atmosfera positiva”.

Sul ritorno di Marco Belinelli: “Beh, due cose le sa fare. È tanta roba. Lho sempre seguito in Nazionale. In Nba ci giocavo anche alla Playstation. Sarà sicuramente un’arma in più per la squadra”.

Il rapporto con Teodosic: “Milos è incredibile, vede il gioco due secondi prima di tutti gli altri. Per il resto, è un ragazzo tranquillo, ha la mentalità da leader anche fuori dal campo. È curioso, fa molte domande anche al di fuori del basket”.

Sul rapporto con il c.t Sasha Djordjevic: “È molto bravo nei rapporti con i giocatori. Ed è questo quello che mi piace di più di lui. Mi stimola e ogni giorno cerca di tirare fuori il meglio di me”.

Sugli aspetti di gioco in cui dovrà migliorare: “Ce ne sono tanti. Sicuramente il tiro dalla lunga distanza così come l’aspetto fisico, il playmaking e la gestione dei falli”.

Sul mito Diamantidis: “Sono cresciuto guardando l’Eurolega. Ero affascinato da Diamantidis e dalla sua capacità di rubare palla con quelle lunghe braccia per due punti facili. Recuperare la palla è la cosa che mi piace di più nel gioco”.

 

Fonte: Paolo Bartezzaghi – Gazzetta Dello Sport

 

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