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12 Marzo, il punto su Basket City. È il tempo della ragionevolezza

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photo: paladozza.org


Nei giorni in cui l’OMS valuta l’attuale “come una situazione pandemica”, lo sport in generale risponde in modo schizofrenico fra timori, ipocrisie, proclami, sotterfugi. La delusione dei tifosi che vedono interrompere i percorsi agonistici, le preoccupazioni delle società che temono il tracollo economico non dovrebbero peraltro giustificare il rischio di trasformare lo sport in veicolo di diffusione di un virus. Lo ha detto chiaramente Gianni Petrucci, Presidente FIP, ieri a Radio24: “Fermiamo tutto! Lo sport non è qualcosa di sacro e inviolabile”. La risposta è giunta oggi sia da FIBA che Eurolega: tutto sospeso, in attesa di verificare se e quando torneranno le condizioni per continuare. A questo punto anche la NBA si è trovata costretta a bloccare la propria regular Season, dopo aver trovato Rudy Cobert degli Utah Jazz (che un paio di giorni fa si era esibito, al termine di una conferenza stampa, in un siparietto scaramantico) positivo al Coronavirus.

Nel clima surreale che si è venuto a creare si legge, si sente, si vede davvero di tutto a partire dai social, per finire dalle immagini che giungono dalla strada, dai parchi, dai campetti sportivi (con il sindaco di San Lazzaro di Savena costretto a far smontare i canestri nei playground). Le maggiori società cestistiche bolognesi in verità fin qui si stanno comportando come meglio non potrebbero: estrema cautela, senso di responsabilità, partecipazione sentita agli eventi da parte sia di Virtus Segafredo che Fortitudo Pompea. Quest’ultima invita a superare tutti insieme questo momento. Il presidente Pavani annuncia lo stop totale con ripresa degli allenamenti, se sarà possibile, lunedì 16 marzo, convinto che “in un momento come questo, è scontato sostenere che lo sport debba passare in secondo piano. È giusto e doveroso rimanere uniti e compatti, cosa che anche in questa circostanza il mondo del basket ha dimostrato di saper fare.” L’AD virtussino Luca Baraldi in un intervento radiofonico ribadisce il proprio parere sulla indispensabilità di sospendere ogni competizione anche solo per una questione di buon senso; ritiene inoltre che gli eventi estivi potrebbero slittare in avanti, lasciando magari il tempo per concludere le attività ora bloccate e plaude i propri giocatori per come stanno affrontando il momento con professionalità. In un’intervista a Stadio coach Djordjevic, da parte sua, lodando le autorità che “stanno lavorando per proteggere tutti i cittadini”, anche perché la salute andrebbe messa prima di ogni risultato, rivela come la sua esperienza gli abbia insegnato che un leader debba comunque sempre essere attivo in prima linea (“come Braveheart”, dice) ma aggiunge anche “sterilizziamo i nostri luoghi di lavoro, campo e spogliatoio tutti i giorni, ogni giorno cambiamo tutto, abbiamo Amuchina dappertutto. Soprattutto, siamo professionisti”. Di sicuro, verrà il momento in cui bisognerà fare pure i conti economici di tutto questo; Baraldi ha già parlato di un possibile costo fra i 3 e i 4 milioni di euro, Pavani dice di non essere preoccupato rispetto al fatto di dover onorare i propri impegni. Nessuno, quindi, che si stia stracciando le vesti o facendo prendere dal panico

Nei giorni di assenza di basket giocato insomma non resta altro che un comportamento ragionevole, in attesa di ogni sviluppo della situazione. Senza, peraltro, l’arrendevolezza dei rassegnati, come dimostra l’iniziativa di “Fortitudo per il Sociale” che ha realizzato una t-shirt (acquistabile on line a 15 euro a partire da ieri pomeriggio), il cui  ricavato sarà devoluto ad un ospedale stabilendo volta per volta come destinare i fondi raccolti, mentre la Fossa dei Leoni ha devoluto il budget originariamente stanziato per la coreografia del prossimo derby alla Fondazione del Policlinico Sant’Orsola.

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