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Raddoppio su: Mitchell Watt

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Quella contro la Reyer Venezia potrebbe paradossalmente essere la partita meno complicata per la Fortitudo tra le rimanenti. Sulla carta, chiaramente, rimane la più ostica ed improbabile tra le rimanenti ma proprio per questo da giocare a “cuor leggero”. Senza cambiare l’approccio concentrato alla gara, scendere sul parquet sapendo di non dover condurre in prima persona la partita può favorire la sfavorita ed è esattamente quello su cui può giostrarsi una effe che per la prima volta in stagione dispone di tutto il roster, Procida compreso.

Dopo l’introduzione controcorrente rispetto al pronostico più quotato, non sarebbe corretto non sottolineare il perché, effettivamente, Venezia sia una squadra temibile. Una formazione rodata da ormai diverse stagioni è stata protagonista di un campionato in rincorsa e adesso viaggia verso la qualificazione ai playoff oltre ad aver raggiunto le fasi finali di Eurocup. Nonostante una prima parte dell’anno irriconoscibile che ha scomodato molte voci sulla chiusura del decennale ciclo di De Raffaele, i lagunari sono in palla e questo non è il weekend migliore per affrontarli. 

Sarebbe il caso che questa rubrica letteralmente raddoppiasse ma volendo rimanere fedele al titolo originale il nome su quale Martino dovrà giocarsi una doppia marcatura è quello di Mitchell Watt. 

Il veterano della Reyer rappresenta l’elemento di continuità dell’annata travagliata della squadra, sempre fondamentale e raramente fuori asse. Sceso sul parquet in 23 delle 24 gare di LBA, conta 15,1 punti di media in 27,9 minuti, numeri che si completano con 7,1 rimbalzi. E’ quest’ultimo uno dei dati più interessanti al quale la Fortitudo, ma in generale qualsiasi avversario, deve porre massima attenzione. L’americano si muove quasi esclusivamente all’interno dell’area pitturata e raramente prende tiri dalla media, men che meno da tre (un solo tentativo in stagione). Servirà un lavoro di fisico e di pressione straordinaria che non può ricadere tutto su Groselle; Benzing e Borra dovranno spalleggiarlo e spendere anche dei falli al posto suo per limitare il centro veneziano.

Nel caso in cui la Fortitudo dovesse davvero riuscire a bloccare in questo o in altro modo Watt, il raddoppio si sposterebbe su altre individualità pericolosissime. Restando tra i lunghi, l’agilità di Jeff Brooks può giocare bruttissimi scherzi ai biancoblu; anche lui sta attraversando un ottimo momento di forma. A proposito di momenti di forma, ecco il ritorno formato MVP di Michael Bramos dopo un lungo infortunio. Se conferma, come sembra, questo trend, Venezia ne trarrà notevoli benefici nel finale di stagione. Su di lui chi dovrà “incollarsi”? Anche se non è tra i migliori difensori della effe, dovrebbe toccare ad Aradori impedirgli le soluzioni dalla distanza, difendendo forte, meglio fortissimo, sul perimetro. 

C’è un altro giocatore che da incognita potrebbe giocare un ruolo preziosissimo, sia offensivamente ma anche difensivamente: Matteo Fantinelli. Dopo il ritorno sul parquet a Sassari in un’inedito ruolo da ala, per fronteggiare l’emergenza esterni biancoblu, ecco che contro Cremona si è rivisto il Fantinelli che porta su palla e gestisce la squadra rilevando un Durham in flessione da settimane. Il suo scivolamento sarà necessario per mettere in difficoltà le penetrazioni delle guardie ma non solo vista l’altezza elevata del bolognese. Sarà quindi probabile vederlo su Stone ma anche su Mazzola, Vitali o, addirittura, su Daye. 

Testa sgombra da eccessive tensioni ma spirito di squadra ed aggressività da scaricare sul parquet fin dalla palla a due per far capire subito a Watt e compagni che la Fortitudo può giocarsela anche da underdog. 

 

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