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Sacripanti prima della sfida con Cantù

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È sempre risoluto Pino Sacripanti nell’indicazione di quelle che devono essere le caratteristiche della propria squadra, come emerge nella conferenza stampa che introduce alla sfida casalinga con Cantù: tra le righe emerge la consapevolezza di attraversare un periodo difficile ma anche molto stimolante, e in particolar modo la fiducia in una formazione che se dovesse mantenere i livelli di energia, solidità e convinzione che ha fin qui mostrato di avere in Coppa potrebbe prendersi altrettante sooddisfazioni in campionato. Ecco comunque le parole del coach:  

“Domani giochiamo una partita molto importante contro una squadra di grande talento. Hanno giocatori come Gaines, Tony Mitchell, Davon Jefferson che possono cambiare la partita da un momento all’altro, con tanti punti nelle mani. Serve un piano partita molto chiaro, mi sembra evidente quello che è successo nel primo quarto a Cremona, dove hanno segnato 31 punti, e a Brindisi, dove ne hanno fatti solo 5: c’è una grande differenza di gioco, per cui noi dovremo essere molto bravi a controllare il ritmo di gara, per limitare il più possibile le loro individualità.  Chiaro che per fare questo ci servono energia, durezza, senza le quali avremmo grandi problemi, sapendo che è una formazione cui bastano due o tre minuti per accendersi. Quindi, solidità per tutti i quaranta minuti. Per quello che riguarda noi, sono soddisfatto di quello che stiamo facendo, abbiamo fatto un buon allenamento e una buona partita ad Istanbul, siamo tornati giovedì e siamo tornati subito in palestra a lavorare, poi un buon allenamento ieri, un altro oggi, di grande intensità. Oggi non si è allenato Qvale, che abbiamo tenuto fermo per motivi precauzionali, per non costringerlo ad un affaticamento eccessivo, dopo gli allenamenti abbastanza duri di giovedì e venerdì, in modo che domani possa fare la migliore partita possibile. Tutti gli altri, tranne ovviamente Kelvin Martin, sono abili e arruolati. Ci si aspetta una bellissima partita, una partita importante sul nostro percorso di lavoro. Pe quanto riguarda Qvale, occorre mantenere una gestione oculata del suo fisico, dopo quello che è successo, per evitar ricadute, in modo che la sua condizione migliori del tutto senza accelerarne troppo il recupero. Questo fa sì che Kravic, Berti e Camara debbano farsi trovare belli pronti, così come Cappelletti, Pajola, Cournooh, Aradori dovranno sopperire alla mancanza di Martin, con grande energia ed entusiasmo. È fondamentale che nessuno resti sotto al livello di valutazione di un “6”: non mi interessa la grande prestazione, ma che ognuno dia tutto quello che potrebbe dare all’interno del nostro sistema.

Per me giocare contro Cantù è sempre particolare. Sono nato e cresciuto a Cantù, sia come persona che sportivamente, non posso fare finta di niente. Certo mi cambia abbastanza giocare in casa o là, dove conosco praticamente tutti. Peraltro, anche se l’emozione, il legame ci sono sempre, sono perfettamente concentrato sulla partita, sulla sua importanza.

Ci ha aiutato l’inizio di stagione così duro, perché ci ha messo subito contro le squadre più forti. Purtroppo non abbiamo fatto punti con Milano, ma ne abbiamo fatti due molto importanti ad Avellino. Abbiamo un po’ bucato la partita in casa con Cremona, dove potevamo fare molto meglio, anche se non era facile. Questo ci ha permesso da un lato di credere di più in noi stessi, dall’altro di far vedere subito quali siano le cose che vanno bene e quelle che vanno meno bene. Io vorrei tornare su Venezia. Uno prende venti punti, se li porta a casa ed è chiaro che non è bello per nessuno; però poi la vai a rivedere e tutto il primo quarto noi abbiamo giocato meglio di loro, dovevamo essere a +6, +7, e invece siamo andati sotto di 2; su una rotazione qualcuno ha giocato sotto livello, io stesso forse non ho fatto le scelte giuste su queste rotazioni : ad esempio, se si va a vedere il plus/minus di Taylor, è +2; anche con Qvale siamo avanti; poi, con le rotazioni loro sono più profondi, più forti, più fisici e ci spazzano via. Questo ci spiega tanto sull’utilità che può avere avuto questo inizio di campionato. Poi, non possiamo certo dire di avere avuto fortuna, perché un conto era trovare Trento delle prime giornate e quella che adesso si sta sistemando; magari Milano nel giro delle carambole dei vari tornei potevi trovarla un po’ più scarica, magari Venezia poteva essere diversa. Però io credo che questo periodo mi abbia dato ancora più convinzioni sulla mia squadra.  È chiaro ora quali siano i nostri punti da riempire e quelli forti, lo è per me, spero lo sia anche per i giocatori, ma mi sembra di sì

Certo non siamo in una condizione ottimale, ma anche questo ci può rafforzare se si affronta con la mentalità giusta. Dopo la vittoria col Besiktas (che se prendi i singoli giocatori e vieni in Italia sei ai primi posti, anche se loro hanno avuto qualche problema) dove abbiamo condotto con sicurezza la partita, abbiamo maturato ulteriori certezze. La cosa più importante in questo momento prima della pausa è che io possa dire di avere dodici giocatori, compresi ragazzi come Camara, Berti, Pajola, Cappelletti, e di questi nessuno deve andare sotto al “6”: è una questione mentale da rafforzare assolutamente.

Credo che domani noi dovreamo essere ben consapevoli del nostro piano partita, di saper contrastare i tiri rapidi ad inizio di ogni azione che sa prendersi Cantù coi suoi pick’n’roll, coi suoi giochi sul lato forte. Dobbiamo essere bravi soprattutto in difesa, ma con una difesa che parta da un nostro giusto tiro, perché se si sbaglia l’attacco poi si corre il rischio di non trovarci messi bene in difesa.

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