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Per ora è Scariolo il valore aggiunto di questa Virtus Segafredo

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foto Bianca Costantini/1000 Cuori Rossoblu/Basket City

 

 

Ieri sera sul PalaDozza si è abbattuto il vento dell’Europa, trovando una Virtus Segafredo ancora incerottata che gli ha resistito prima magnificamente, poi con un po’ di ambascia, crollando invece nel finale. Cose che possono capitare, nell’arco di una stagione. Valencia veniva da una sconfitta casalinga con Gran Canaria, persa di un punto dopo una buona rimonta. Un punto solo, come ieri, ha fatto la differenza. Un tiro libero fatto o sbagliato, insomma, a questo punto della stagione può determinare valutazioni apodittiche?

Eppure sui social si stanno scatenando le furie di chi ha già capito che questa squadra non andrà lontano, che questo allenatore non è più di livello, che il tale e talaltro giocatore sono stati sopravvalutati. Dopo che meno di un mese fa si leggeva che questa Virtus era da Eurolega.

Occorre ripetere che ci vuole calma, che siamo solo in autunno, che i giochi si faranno più avanti, che i risultati acquisiti prima di Natale sono spesso fuorvianti, che i risultati che contano sono quelli raggiunti dalla Coppa Italia in poi, ricordando che la Virtus sta ancora soffrendo per una serie di infortuni che le sono piovuti addosso in modo quasi diabolico nei settori più delicati del roster, il centro e il play?

Io ieri ho visto una squadra strepitosa per una ventina di minuti, probabilmente i soli che è davvero in grado di reggere oggi come oggi. Colpa di chi? Di una preparazione sbagliata? Forse l’errore è stato quello di farla senza Sampson, Mannion e Cordinier? Aver perso lungo la strada Udoh e Abass di chi è colpa, di una errata programmazione tecnica? Che qualcosa si sia dovuto cambiare lungo il percorso lo dimostrano soluzioni di gioco ancora imperfette e soprattutto scelte difensive ancora evidentemente in mutazione. Che in questo momento ci siano giocatori più pronti degli altri è non solo evidente ma nella sostanza inevitabile. Che la presenza o meno sul parquet di Pajola, Weems e Teodosic trasformi il profilo della squadra è innegabile, ma vogliamo aspettare che Mannion torni quello che sappiamo essere, che Jaiteh esca dal tunnel di un malanno che lo sta chiaramente frenando, che Sampson torni a poter giocare veramente, che Cordinier completi il proprio inserimento in un sistema chiaramente lontano anni luce da quello al quale era abituato? Hervey un mese fa era da NBA, ora si è trasformato in un brocco? Sicuramente né l’uno né l’altro, ma non ci si inventa macchine per una notte, e quello che abbiamo visto contro avversari come Bursaspor o Trento non può essere stato per un semplice caso. C’è bisogno di tornare ad elencare i pregi (tanti) e i difetti (superabili) degli altri ancora una volta’ Esistono giocatori perfetti?

In questo bailamme resta, a mio parere, una sola certezza, ed ovvero che Sergio Scariolo in questa fase è il primo valore aggiunto della squadra. Nell’inevitabile caos di una partenza ad handicap la sua esperienza è garanzia di intervento oculato, nella prospettiva dell’intera stagione la sua competenza garantisce la solidità del progetto. Ritengo che la partita di ieri sia stata affrontata nel migliore dei modi possibili, tanto da essere riusciti ad annichilire inizialmente una squadra esperta come il Valencia. Dicono qualcosa i 22 assist serviti complessivamente, a chi ritiene invece che non ci sia stato gioco? Poi, alla lunga sono emerse le crepe che si trovano ancora nell’ordito della formazione, la cui comparsa probabilmente ha agito anche sul piano psicologico per alcuni giocatori. Questo ha determinato l’incertezza nelle scelte finali di taluni giocatori e l’approssimazione di alcuni gesti tecnici (a certi livelli è mortale sbagliare i liberi, e ieri ne hanno falliti 2 Weems, 2 Pajola e 2 Hervey: vogliamo fucilarli perché così la Virtus ha avuto il 64% contro l’80 degli spagnoli?). Ci sono problemi in difesa? Sì, lo ha ammesso lo stesso Scariolo, come attitudine del complesso dei propri giocatori questa Virtus non è una roccia, ma in questi casi si lavora di squadra, e le alchimie richiedono tempo per divenire pienamente efficaci: “Piano piano i meccanismi collettivi potranno essere automatizzati meglio”, ha detto, e chi potrebbe non dargli ragione?

Ieri anche Valencia, nel finale, ha commesso errori marchiani in difesa, lasciando liberi al tiro nostri giocatori che sono però stati meno freddi di un Prepelic, ma degli ultimi loro 10 punti 7 sono arrivati sui liberi, quindi non proprio senza difesa avversaria, salvo l’errore su Prepelic, appunto. Sono dettagli, che fanno la partita, ma non devono per forza fare la stagione. Che è ancora tutta da definire. Lasciamo che Scariolo e il suo staff facciano il proprio lavoro. Poi, come ha detto anche Zanetti, ieri sera, si può vincere e si può perdere. Intanto abbiamo visto un gran bel basket, a livelli in cui non si vedeva da anni a Bologna, che in questa fase è tutt’altro che poco.

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