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Una brutta Fortitudo. L’editoriale di Eugenio Petrillo

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Un inizio da brividi, peggio di così non si poteva nemmeno immaginare. Che brutta Fortitudo. La Lavoropiù esce sconfitta dal PalaEur per 81-76 contro la Virtus Roma.

Ogni pronostico dava la squadra di coach Meo Sacchetti come favorita nel primo lunch match della stagione 2020/21 di Serie A. Invece non è stato affatto così. I biancoblu per tutti i 40’ non hanno mai trovato una vera quadra del gioco. Si sono visti tanti, troppi errori sia in attacco che in difesa.

Sono riemersi molti dei problemi già denunciati nelle sei partite di Supercoppa. La difesa, per cominciare. La Lavoropiù continua a concedere troppo ai propri avversari. Che questo reparto fosse un tasto dolente per Sacchetti lo si sapeva. Ma i propositi di miglioramento – ampiamente dichiarati dai protagonisti – ancora sono ben lontani dal vedersi.

Roma – che in media ha subito 30 punti di svantaggio in Supercoppa – ne ha segnati 81, veramente troppi per poter pensare di vincere. Non si può sempre sperare di realizzare un punto in più degli avversari, le partite si conquistano a partire dalla difesa.

I giocatori della Fortitudo Bologna provano sempre ad intercettare i passaggi degli avversari. Spesso capita di bucare e allora bisogna che gli altri membri del quintetto siano pronti ad andare in aiuto. Contro Roma si sono visti troppi buchi in questo senso. I giocatori giallorossi hanno infatti spesso trovato la via del canestro facile senza aiuti difensivi.

I cambi di marcatura sono fondamentali. Li vediamo sempre sui blocchi. I fortitudini non forzano mai un blocco, ma anzi preferiscono cambiare formando così o degli improbabili mismatch o tanto spazio per un tiro dalla media (o da tre). Morale della favola, la difesa pecca ed è la prima cosa che va sistemata.

Da questa poi si possono costruire gli attacchi. Al PalaEur si è vista una Fortitudo senza identità. Sono state troppe le palle perse (15), molte delle quali banali ed in contropiede.

Le azioni individuali hanno preso il sopravvento su quelle ben costruire di squadra. Le difficoltà di convivenza tra Adrian Banks e Pietro Aradori si sono viste, tanto che contro la Virtus si sono annullati a vicenda. L’ex Brindisi – aldilà dell’infortunio alla mano sinistra nel finale di gara – sembra non essere del tutto a posto. Già in Supercoppa le sue prove sono risultate opache, ieri contro i giallorossi probabilmente ha toccato il fondo: in 34’ di impiego ha segnato 9 punti tirando con un pessimo 3/11 dal campo e 2/4 ai liberi.

Aradori invece è andato in doppia cifra, ma molti dei suoi punti li ha segnati quando ormai i buoi erano scappati dalla stalla. Comunque sia, anche lui non ha mai messo in difficoltà la difesa romana come ci si sarebbe aspettato.

Il terzo tenore, Ethan Happ, è stato il “migliore”. I suoi 13 punti con 12 rimbalzi sono buoni, ma anche dal centro ex Vanoli Cremona ci si aspetta decisamente di più. Talvolta sembra troppo lezioso, intento a cercare la giocata di fino piuttosto che la concretezza. Ecco, contro centri solidi e ben piazzati come Dario Hunt questo non ce lo si può permettere. Il lungo della Virtus infatti ha dominato con 24 punti e 9 rimbalzi.

Todd  Withers ha alternato cose buone ad altre meno buone, mentre Tre’Shaun Fletcher ha commesso due falli in meno di 30’’ che di fatto l’hanno tolto dalla partita.

Si salva Matteo Fantinelli. Il faentino è l’oasi nel deserto della Fortitudo. Ci prova per tutta la partita, lotta ed è il più concreto dei suoi. Fantinelli pare essere l’unico che in queste prime sette partite ha avuto giovamento della cura Meo Sacchetti. Ha trovato più convinzione, anche al tiro, e soprattutto sui suoi mezzi tecnici e atletici.

Alla Fortitudo manca l’apporto dalla panchina (12 punti), soprattutto quando è priva di un elemento come il capitano, Stefano Mancinelli.

Al termine della partita, coach Meo Sacchetti ha usato parole dure (“Siamo stati imbarazzanti”) e si è preso tutte le colpe. A questa Aquila sembra ancora mancare un’identità che dovrà trovare prima possibile altrimenti c’è il rischio di incappare in una stagione negativa. Certo, siamo solo alla prima giornata e sparare sentenze ora è troppo presto. Però rimane la delusione per una sconfitta inaspettata. La vittoria come da pronostico invece sarebbe potuta essere motivo di slancio per le prossime due partite casalinghe (Varese e Trento).

E allora bisogna chiudersi in palestra, parlare e capire cosa non ha funzionato con la Virtus Roma, per ritornare in campo domenica con un’altra faccia e un’altra quadra.

Cara Fortitudo, gioca con uno spirito diverso, trova le giuste motivazioni, ma fallo subito!

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