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Virtus – Ancora quaranta minuti per lo scudetto più incerto

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Foto Virtus Pallacanestro

Stagione LBA 2015, a contendersi lo scudetto Reggio Emilia e Sassari, la squadra di coach Menetti vantava il fattore campo per il miglior piazzamento in classifica nella stagione regolare. Proprio i biancorossi di fatto vinsero le tre gare al PalaBigi di Reggio Emilia senza mai riuscire ad imporsi in terra sarda, neanche in Gara6 quando avrebbero potuto chiudere la serie e cucirsi lo scudetto sul petto, cosa che farà invece la Dinamo Sassari in Gara7, questa volta si, fuori casa, alzando così al cielo la coppa dei campioni d’italia. 

(Spazio dedicato ai riti scaramantici)

È finita così l’ultima volta in cui due squadre sono arrivate “alla bella” senza che nessuno riuscisse prima a trovare una vittoria fuori casa; di anni ne sono passati esattamente otto, e il panorama cestistico italiano ha visto, almeno nelle sue protagoniste, un grosso cambiamento, ora a contendersi il tricolore in 40 minuti di gioco saranno Virtus Segafredo Bologna ed EA7 Armani Milano. 

La partita perfetta: Gara6 

Quella di ieri è stata una partita giocata in maniera magistrale dai ragazzi di coach Scariolo, che nonostante la prestazione ampiamente sottotono di Milos Teodosic, sono riusciti ad imporsi in maniera decisa e con i giusti tratti di gioco nella sfida giocata alla Segafredo Arena. Il campanello d’allarme è suonato quando a 40’’ dalla fine del primo quarto Milano ha piazzato, in maniera alquanto fantascientifica, un mini parziale di 5-0 che li ha portati sul 23-27, quasi a far presagire che potesse essere una di quelle partite. 

Da inizio secondo quarto in poi però, Cordinier e compagni hanno preso in mano le redini della sfida, senza mai dare l’idea a Milano di poter vincere la gara decisiva davanti alla splendida cornice del popolo bianconero, dominando in fase difensiva e offensiva, con il solito unico problema nel controllo dei rimbalzi, riuscendo comunque a tenere un vantaggio sempre sopra i cinque punti, andando poi a crescere pian piano mentre il cronometro scorreva. Fin quando non è arrivato il momento decisivo della gara, i primi 5 minuti del quarto quarto, in cui si la Virtus segna solamente 4 punti ma tiene a zero i meneghini portandosi in doppia cifra di vantaggio; grazie al lavoro difensivo di Hackett e Pajola, la grinta ritrovata di Jaiteh (emblematica la difesa sulla penetrazione di Baron al quale il francese oscura la vallata), i raddoppi sotto dopo le rotazioni difensive in cui Ojeleye e Abass controllano i rimbalzi chiudendo ad ogni possibilità di replica da parte di Melli e compagni, o lo sfondamento subito in transizione difensiva da Cordinier, che è ancora lucido dopo una gara da onnipresente su entrambi i lati del campo. Lo spirito messo in campo dalle Vu Nere in quei cinque minuti ha fatto alzare bandiera bianca ad Ettore Messina che ha giocato gli ultimi quattro minuti con Baldasso, Hall, Tonut, Ricci e Biligha. Di fatto nell’ultimo quarto i meneghini ha segnato 7 punti totali di cui solamente 2 (Hines) prima del garbage time.  

Gara7 la sfida infinita: si riparte ancora da 0-0 

Si perché a distanza di 48h dalla sfida giocata ieri alla Segafredo Arena si giocherà, 215km più a nord, la decisiva gara7 che aggiudicherà forse il più ambito degli ultimi tre scudetti. 

Quali possono essere le chiavi per espugnare finalmente il Forum? Quest’anno in realtà è già successo due volte che la Virtus vincesse in casa di Milano e in entrambi i casi la chiave è stata assolutamente la difesa, 59 i punti concessi in Eurolega e 69 in campionato. Da qui, dimenticandosi dei 92 – 79 – 79 concessi nelle precedenti tre gare di questa serie finale al Forum, bisognerà porre le basi per quella che sarà la partita dell’anno. Replicare in toto l’ultimo quarto di gara6 sarà ovviamente impossibile, o quasi, ma avvicinarsi a quella perfezione no, perché è stato già fatto ed è un aspetto legato si alla prontezza fisica ma ancor prima, a quella mentale. Non potrà e non dovrà essere il binario del chi segna di più quello da imboccare ad Assago, perché in quel caso diventerebbe una sfida quasi proibitiva, sopratutto se Teodosic sarà ancora quello visto nelle ultime due gare, in cui non è più riuscito a rendersi determinante in maniera positiva, diventando per ampi tratti un fattore negativo. Il talento del mago serbo però è fuori discussione e chissà che non stia aspettando questo momento per eseguire il suo ultimo grande spettacolo in maglia Virtus.    

 

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