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La Virtus Segafredo schiaccia ogni velleità dell’Alma Trieste: 82 -74

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VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – ALMA TRIESTE   82 – 74     (17-13; 35-27; 66-45)

Virtus Segafredo: Punter 23, Martin 8, Moreira 5, Pajola 1, Taylor 5, Baldi Rossi 5, Cappelletti 2, Kravic 11, Aradori 5, Venuroli n.e., Berti n.e., M’Baye 12. All. Sacripanti

Alma: Coronica n.e., Peric 9, Fernandez 12, Wright 5, Strautins 9, Cavaliero 13, Da Ros, Sanders 4, Knox 6, Dragic 4, Mosley 12, Cittadini. All. Dalmasson

Arbitri: Mazzoni, Giovannetti, Calbucci

Tiri liberi: BO 17/24; TS 7/17

Rimbalzi: BO 40; TS 33

Falli: BO 20; TS 23

Tiri da 2: BO 22/44; TS 20/40

Tiri da 3: BO 7/18; TS 9/23

Partiamo da un dato statistico: dovesse vincere oggi la Virtus Segafredo, Sacripanti supererebbe Ettore Messina come numero di partite vinte. Ovvio, in molti più campionati, ma staremmo comunque parlando del dodicesimo nella classifica dei coach italiani. Questo come argomento di riflessione per tutti coloro che con estrema facilità ad ogni minima difficoltà della squadra son soliti puntare l’indice verso la panchina.

Comunque, non è che vincere questa prima partita del girone di ritorno possa considerarsi banale, per la Virtus. L’Alma Trieste è tra le rivelazioni del campionato, domenica scorsa stava per fare lo sgambetto a Milano ed è solo due punti dietro la Segafredo, pressoché in virtù dello scontro diretto perso all’ultimo minuto all’andata. Peraltro, Trieste non è la stessa di quella partita: perso Walker per strada, oggi aggiunge Chris Wright, Peric, e Zoran Dragic, oltre a Da Ros: se par poco….  In casa Virtus invece manca ovviamente Cournooh, dopo l’infortunio a Varese, con la nuova prassi che vede, in campionato, Moreira al posto di Qvale tra i dodici a referto.

La partenza della partita è con bella azione di Trieste per un facile appoggio di Peric, cui seguono però la tripla di Taylor e una serie di rimbalzi consecutivi di Moreira che dicono quanto il giocatore angolano possa spostare in questo campionato. Peric tuttavia smorza gli eccessi di entusiasmo bolognesi con una tripla che tiene agganciata la gara sul pareggio: 5-5 dopo tre minuti. Al 5° Taylor commette il secondo fallo e Sacripanti deve sostituirlo con Cappelletti. Nel frattempo la Virtus si è come smorzata, smettendo di far girare a dovere la palla e soprattutto difendendo con una certa approssimazione, per cui Trieste può concedersi un piccolo break sul 7-11. A 3’12” dall’intervallino anche Moreira commette l proprio secondo fallo e deve cedere il posto a Kravic; le cose cambiano di poco, nel complesso, l’incontro è farraginoso e combattuto più coi nervi che con tecnica e cervello. Entra anche Martin per Aradori, che firma il pareggio (13-13) a un minuto e mezzo dalla prima sirena e forse dà una piccola sveglia alla difesa., prima di siglare il sorpasso con una schiacciata che infiamma il PalaDozza. Il quarto termina 17-13, con un’altra azione bianconera che descrive una piccola inversione di inerzia: Punter sbaglia la tripla, Cappelletti prende il rimbalzo in attacco ma viene stoppato da Da Ros, la palla è catturata da Kravic che appoggia facile. Dopo la rimessa, terza palla persa consecutiva triestina.

Si sarà capito che la partita è bruttina, e non migliora ad inizio secondo quarto, finché non si svegliano Martin (bella penetrazione) e Mosley (bellissima schiacciata). Si tratta tuttavia di un fuoco di paglia, se si eccettua un’azione di Knox che eguaglia il compagno solo l’intensità fisica rende la partita differente da quelle che si combattono nelle cosiddette “minors”. Scivolate, palle al vento, lisci clamorosi sono il contenuto poco esaltante di queste fasi. Le cose migliori sono le stoppate rifilate un po’ qui un po’ là, compresa quella data da Pajola che suona la carica ai suoi con una serie di azioni difensive assieme a uno scarico per la tripla in contropiede di Punter. Mosley è meraviglioso quando schiaccia e si ripete per il ventisettesimo punto della sua squadra, mentre la Segafredo finisce a 35 questo quarto abbastanza da dimenticare.

I due primi quarti sono stati quasi la fotocopia – proco esaltante – l’uno dell’altro; il terzo comincia invece senza le difese. Ne beneficiano il punteggio e un facile divertimento per qualche minuto. Poi entrambe le squadre capiscono che non sarebbe il caso, per cui si torna sul trend precedente. Quando, al 25°, M’Baye segna i liberi del 45-34 è un pezzo che il risultato è bloccato. All’immediata risposta di Konx replicano con nuova spettacolarità Moreira e M’Baye, costringendo Dalmasson a chiamare timeout, con la Virtus che col libero aggiuntivo raggiunge il +14, 50-36. Poi, è Punter-show: quattro triple consecutive che scavano un varco, sebbene Cavaliero e Fernandez tentino di porvi un minimo freno. Sul punteggio di 66-45 termina la terza frazione, dando l’idea che l’incontro possa dirsi segnato.

In effetti è così, per una volta la Virtus Segafredo riesce a uccidere la partita prima dell’ultimo quarto, giocato più che altro per le statistiche, anche se non è che la tensione in campo sia proprio diminuita del tutto, ma ogni tentativo d avvicinamento triestino è smorzato dalle Vnere che sebbene consentano all’ultimo minuto all’Alma di scendere sotto la doppia cifra di distacco non perdono mai veramente il controllo della gara, che si conclude 82-74 perché a Strautins è concesso lo spazio della tripla sulla sirena. Vince insomma la Virtus Segafredo, Sacripanti supera Messina nelle partite vinte, Bologna lascia a quattro punti di distanza le inseguitrici in classifica, alla fine quelli che contano sono poi i risultati e una partita non bellissima in questo periodo ci può anche stare. Condita, peraltro, da alcune azioni spettacolari che non sempre rientrano nel repertorio della attuale serie A e da momenti di ottima interpretazione dei concetti difensivi a giustificare il prezzo del biglietto.

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