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La Virtus Segafredo batte la Germani Brescia 88-80 e torna in corsa per le Final8 di Coppa Italia

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VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA –  GERMANI LEONESSA BRESCIA  88-80 (24-16; 42-34 ; 63-63)

Virtus Segafredo: Punter 7, Martin 2, Pajola 2, Taylor 22, Baldi Rossi 3, Cappelletti 2, Kravic 14, Aradori 8, Berti n.e., M’Baye 14, Cournooh 4, Qvale 10. All. Sacripanti

Geramni Leonessa:  Hamilton 13, Abass 8, Laquintana 9, Cunningham 16, Caroli, Mika 11, Beverly 7, Zerini 4, Moss 2, Sacchetti  10. All. Diana

Arbitri: Sabetta, Di Francesco, Capotorto

Tiri liberi: BO  15/21; BS 19/29

Rimbalzi: BO  37; BS 39

Falli: BO 25; BS 22

Tiri da 2: BO 23/39; BS 26/50

Tiri da 3:  BO 9/24; BS 3/16

Si chiude, oggi, il Natale Bianconero, con una prima soddisfazione in casa Virtus: una Unipol Arena ancora una volta quasi piena (6913 spettaori), scommessa dunque ampiamente vinta dalla società. Sul piano tecnico, invece, la partita doveva essere una importante cartina di tornasole per verificare le residue possibilità dei bolognesi di accesso alle Final8, ma innanzi tutto per controllare lo stato di salute di una formazione capace di alti e bassi impressionanti, anche al di là dei numerosi infortuni. Alla fine diciamo che arriva il brodino rigeneratore, però tante cose rimarranno da registrare dopo una tonificante vittoria virtussina anche sul piano del risultato sportivo

Intanto in avvio Qvale, giusto per scacciare le tante perplessità emerse negli ultimi tempi, si presenta subito con un rimbalzo in attacco, il primo canestro virtussino (dopo lo 0-2 targato Cunningham) e una difesa assai convincente. Tutta la Virtus pare peraltro entrata in campo con la decisione e l’intensità difensiva che occorrono per affrontare un avversario più ostico di quanto non dica la classifica. Al quarto minuto una spettacolare stoppata di Punter lancia in contropiede Taylor per il +6 (8-2). Poco dopo tuttavia a Qvale viene fischiato il secondo fallo (assai veniale) e Sacripanti si trova costretto a cambiarlo con Kravic, mentre la tripla di Aradori scalda tutto il palazzo, come pure, subito dopo, la schiacciata di Kravic servito benissimo sotto canestro da Taylor. A 4’41” dal termine del quarto entra finalmente anche Martin, il che dovrebbe rappresentare la fine di un piccolo incubo, visto quanto è costata la sua prolungata assenza. Il buon vantaggio (+11) fin qui preso tuttavia si riduce a seguito di una serie di belle azioni in velocità dei lombardi fino al 15-10. A un minuto dalla fine del quarto è la volta di M’Baye ad accendere le tribune: prima una gran stoppata su Hamilton, poi un canestro e libero su rimbalzo in attacco preso con assoluta determinazione dopo un suo errore al tiro. Ma si procede ormai punto a punto: bellissimo un alley-oop per Mika, chiude il quarto con due liberi Pajola: 24-16.

Ad inizio secondo quarto continua il piccolo show di Cunningham, primo violino bresciano, supportato da un astuto Laquintana che riesce a fare innervosire Taylor inducendolo al secondo fallo. Al 14’15” Cunnigham avrebbe anche il libero per il pareggio, ma lo fallisce. In effetti, la partita è ora decisamente meno brillante, con l’aspetto agonistico che predomina su quello tecnico. Al 19’ Cunningham commette il proprio terzo fallo in attacco, figlio di una crescente tensione, cui segue un minuto di grande concitazione che, grazie anche ad una agognata tripla di Punter, permette ai bianconeri di andare all’intervallo lungo sul 42-34. Una considerazione: fin qui con Qvale (plus/minus +8) in campo la Virtus allunga sugli avversari, con Kravic (che pure fin qui è il top scorer, il solo in doppia cifra dei virtussini, ma plus/minus 0) Brescia torna sotto.

Giusto per smentire quanto appena scritto, pur con Qvale sul parquet 0-5 immediato, al rientro, per la Leonessa, e poi pareggio 43-43 al 22’, grazie al solito Cunningham che tuttavia commette subito dopo il suo quarto fallo. Ma Brescia va, ora: al 23’ arriva il vantaggio, 47-48, coi liberi di Beverly. Una enorme stoppata di Kravic (che ha sostituito Qvale dopo il suo terzo fallo) a Hamilton però preannuncia la tripla sfacciata del sorpasso di Taylor (54-52) e l’inerzia cambia un po’. A 47”30 dall’ultimo intervallo Diana chiama timeout, sul 63-58. Ma non è certo questo il motivo per cui arriva una sanguinosissima persa di M’Baye, quasi sulla sirena, che Laquintana sfrutta per la tripla in corsa del pareggio: 63-63. Ed è tutto da rifare per entrambe le formazioni.

All’ultima ripresa la Segafredo entra con nuova convinzione, ma Brescia non demorde, in virtù soprattutto della determinazione operaia dei Sacchetti e Laquintana. A 5’33” dal termine comunque Diana è costretto a chiamare time out: il tabellone dice 79-70, frutto forse di un calo fisico dei suoi che per il momento non tengono più i bolognesi. Di là Martin morde e graffia, dimostrandosi la migliore medicina per i suoi. A 4’07” dalla fine Cunningham commette il suo quinto fallo (81-71) e Cournooh sui liberi conseguenti porta la Virtus a +12: 83-71. I successivi  minuti servono solo a dire che la Segafredo è per ora solo convalescente, non di certo del tutto guarita dal male che la ha afflitta nell’ultimo periodo, giacché non le riesce di uccidere la partita. Ma anche Brescia rivela tutti i propri limiti, e così l’incontro termina senza veri scossoni. Il finale dice 88-80, vince la Segafredo e mantiene un briciolo di speranza di andare alle Final8.

 

 

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