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È troppa questa Virtus Segafredo per la Vanoli Cremona, battuta 79-56 in Supercoppa

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VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – VANOLI CREMONA  79 – 56  (19-15; 44-30; 57-43)

Virtus Segafredo: Tessitori 20, Abass 2, Pajola 2, Alibegovic 9, Markovic 5, Ricci 2, Adams 10, Hunter 13, Weems 8, Nikolic 2, Teodosic 6, Gamble. All. Djordjevic

Vanoli: Feraboli n.e., T.J. Williams 7, Trunic n.e., Gallo n.e., R. Williams 11, Poeta 8, Mian, Lee 5, Cournooh 6, Palmi 10, Hommes 9, Donda. All. Galbiati

Arbitri: Borgo, Belfiore, Perciavalle

Tiri liberi: BO 4/7; CR 11/20

Rimbalzi: BO 46 ; CR 29

Falli: BO  21; CR 17

Tiri da 2: BO  27/42; CR 12/31

Tiri da 3; BO  5/17; CR 7/25

C’è poco da dire (se non che presumibilmente questa sarà l’ultima apparizione della Virtus Segafredo targata Zanetti al PalaDozza) per introdurre una gara come questa che probabilmente sia Virtus che Vanoli non muoiono dalla voglia di giocare. Reduci entrambe da una sconfitta due giorni or sono, sicuramente avrebbero preferito passare il mercoledì in palestra a registrare maggiormente gli ingranaggi che ancora difettano: i bolognesi perché tutt’ora in piena fase di carico atletico, i lombardi perché è già tanto se si riconoscono per strada fra di loro. Ma la Supercoppa impone un vero tour de force e così devono scendere in campo l’una per giocarsi l’ammissione alle f4, l’altra per vedere se crescono i progressi evidenziati contro Reggio. Il derby è sicuramente archiviato, ma non altrettanto, credo, l’alterazione del coach virtussino per alcune incongruenze che si sono palesate nel gioco bianconero contro la Fortitudo. Da lunedì ad oggi peraltro potrebbe essere cambiata solo di un briciolo la mentalità, inutile sperare in tanti altri progressi, ma già questo sarebbe un discreto passo avanti. Cremona invece sarà tutta concentrata sull’integrazione fra i suoi.

In quintetto Bologna schiera Markovic, Teodosic, Weems, Ricci e Tessitori; Cremona risponde con TJ Williams, Cournooh (accolto con amore dai suoi ex tifosi), Mian, R. Williams e Marcus Lee. Il primo canestro è una tripla di TJ Williams, imitato un po’ a sorpresa poco dopo da Tessitori (alla fine top scorer con 20 punti) L’incontro procede inizialmente in equilibrio, poi un piccolo strappo bianconero concede un +11 (17-6) per la Virtus che forse vorrebbe anche illudere su quella che potrebbe essere una facile cavalcata. Invece si riaffacciano quelle maledette palle perse che stanno caratterizzando il gioco della Segafredo in questo periodo, cui si contrappone una maggior efficacia cremonese al tiro. La prima sosta di conseguenza propone un 19-15 che si avvicina al salomonico.

Riparte bene Adams con un buon tiro dalla lunetta, nel secondo periodo, però Cremona non ci sta a cedere e complici alcune giocate facilone dei bolognesi riesce a restare pressoché attaccata, con anche alcune azioni di grande atletismo (alley oop per Lee). Poi è un altro alley oop, questa volta di Markovic per Abass, a provare a modificare il trend della gara. La Segafredo ritrova un +9 (29-20) che tende ad allargarsi grazie innanzi tutto a una serie di spettacolari assist di Markovic e Teodosic e di stoppatone che riescono a tenere lontano il pallone dal paniere virtussino. Così, nonostante una serie di sciocchezzuole qua e là, all’intervallo la Virtus è avanti 44-30.

L’avvio della ripresa è tutto di marca virtussina e si scava un nuovo solco. Il primo canestro lombardo arriva solo dopo quattro minuti e mezzo con R Williams (52-32). Un antisportivo fischiato a Teodosic introduce però la Vanoli a un parzialino, aiutato dal solito periodo di pisolo in attacco dei bolognesi, fin quando Adams non risuona la carica da oltre l’arco, cosicché il parziale ripropone il distacco dell’intervallo lungo: 57-43.

Amar Alibegovic pone la firma sull’inizio dell’ultimo quarto, imitato da Adams. Non è strano che si alternino i giocatori bianconeri nella posizione di protagonista perché questo è frutto di un ricercato giro-palla che permette ad ognuno di mettersi in luce, fatte salve, certo, alcune gerarchie interne. Chiaro che Cremona non può ancora aspirare ad avere giochi altrettanto collaudati, per cui i suoi scambi sono decisamente meno produttivi; tuttavia la squadra di Galbiati, risorta dalle ceneri, a mio parere sta comunicando di non accettare il ruolo di vittima predestinata nel prossimo campionato. La crescita dello scarto finale è peraltro inevitabile, con momenti di gloria pure per Nikolic, alla sua prima apparizione stagionale. Finisce 79-56, e secondo me entrambi i coach stasera avranno anche motivi per essere compiaciuti, in questa fase in cui i difetti ancora non possono che prevalere sui pregi. È stato in realtà non molto di più di un allenamento che consente alla Segafredo di avvicinarsi alle finali di Supercoppa, ma le poche centinaia di tifosi presenti hanno avuto modo di divertirsi.

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