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Una Virtus targata Pajola vola in semifinale: 105 a 100 a Treviso

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DE’ LONGHI TREVISO – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA  100 – 105 d.t.s. (25-24; 61-46; 70-68; 93-93)

De’ Longhi: Logan 25, Russell 19, Faggian n.e., Vildera 6, Bartoli n.e., Imbrò 7, Piccin, Chillo 10, Mekowulu 16, Sokolowski 8, Akele 4, Lockett 5. All. Menetti

Virtus Segafredo: Deri n.e., Belinelli 10, Pajola 25, Alibegovic 3, Markovic 11, Ricci 10, Adams 4, Hunter 8, Nikolic n.e., Teodosic 17, Gamble 10, Abass 7. All. Djordjevic

Arbitri: Begnis, Borgioni, Quarta

Tiri liberi: TV 22/25; BO 16/19

Falli: TV 22; BO 22

Rimbalzi: TV 44; BO 38

Tiri da 2: TV 18/42; BO 19/38

Tiri da 3. TV 14/30; BO 17/40

Che dire di una serie di playoff terminata 3-0? Che è stata dominata? Non è proprio così, visto che la Virtus la ha iniziata in relativa leggerezza, poi si è complicata la vita con una gara2 enigmatica, infine esce da Treviso dopo un supplementare conquistato con determinazione. Restano dubbi su tanti aspetti emersi durante l’incontro, ma la girandola di cambi con la quale Djordjevic ha gestito il finale è stata forse decisiva. Comunque, l’eroe della partita è sicuramente il giovane Pajola: 25 punti, 29 di valutazione, 7 assist, +24 di plus/minus, un vero capolavoro di tecnica e di sapiente gestione del gioco.

Venendo alla cronaca, Markovic, Belinelli, Abass, Ricci e Gamble è il quintetto di Bologna; Logan, Russell, Akele, Sokolowski e Mekowulu quello di Treviso. L’avvio è interessante: la Virtus difende, ma la De’Longhi va ripetutamente a segno anche aiutata da un paio di circostanze fortunose. La Segafedo non le è da meno, sul piano realizzativo, soprattutto perché oggi riappare un Markovic modello scorsa stagione. Intanto Russell fa il Logan e allora il punteggio, anche con i soliti cambi di fine periodo, alla prima sosta è alto, ma non perché latitino del tutto le difese: 25-24.  

La novità è il contributo dalla distanza che sta arrivando da Pajola; più consueto che se ci spreme dietro, la cosa paghi pure davanti e così la Virtus tiene il ritmo dell’attacco che pare indiavolato dei trevigiani. Almeno fino al 15°: poi la situazione dei falli porta Djordjevic a schierare un quintetto che non mantiene il medesimo ritmo per cui Treviso trova un 16-3 che rischia di tramortire Bologna (è uscito Pajola? Si vede…) Improvvisamente, difatti, le Vu Nere vanno in bambola, e il distacco diventa imbarazzante, +15 per i padroni di casa, con un 25-5 in poco più di 5 minuti che contraddice tutto quello visto e scritto prima. 61-46 dice il tabellone; con questa mentalità si va poco lontano, dice la ragione. Diciamo che Markovic è come se avesse già esaurito le pile, e se associato a Belinelli e Gamble trasforma la squadra in un colabrodo.

Originale il quintetto bolognese alla ripresa: Markovic e Pajola, Gamble con Hunter, ed Abass. Adesso potrebbe costare a Treviso il terzo fallo di Mekowulu, e la Virtus, anche se palesa una condizione fisica precaria, riesce a tornare sotto la doppia cifra di distacco nei primi tre minuti. Sembrerebbe solo un’illusione, tuttavia, perché la poca reattività dei bolognesi, soprattutto di alcuni, consente per un tratto ai padroni di casa di provare a ripartire. Ma non è così, perché in un amen con Ricci, Teodosic e Belinelli, ora, con Gamble e Pajola, la Segafredo torna sotto, 68-66, al 27°. È un capolavoro l’assist di Teodosic per il pareggio schiacciato di Gamble a 68. L’ultimo minuto è farraginoso, ma è già incredibile che la partita sia tornata ad essere giocabile per Bologna: 70-68.

Meno male che c’è Pajola, verrebbe da dire: il riavvio è faticoso per le Vu Nere, ma il rientro del pupo bolognese ridà ai suoi la benzina per non arrendersi. Markovic commette il terzo fallo, Hunter si fa stoppare in un’abbozzo di transizione da Mekowulu. Belinelli invece non entra ancora in partita, che, di suo, è diventata bruttina assai con le squadre ora alquanto sfilacciate. Quando la Virtus perde la propria fisionomia per lei sono dolori, e gli ultimi tre minuti diventano un calvario. Pajola ricuce un divario che si stava allungando, trova addirittura il pareggio all’ultimo minuto, 87-87. Poi SanTeo indovina una tripla frontale che pareggia il conto con quelle trevigiane in avvio. Mekowulu fa 2 su 2 dalla lunetta. Belinelli, dall’altra parte, lo imita, con Sokolowski che esce per falli. Dopo il time out Logan fa come il Beli e a 10” dalla fine è 91-92. Tocca a Pajola, e fa solo 1 su 2. Imbrò, a 7 secondi scarsi, allora pareggia, non sprecando l’occasione dalla lunetta come in gara2. Teodosic infine sbaglia la tripla sulla sirena e così si va al supplementare.

Il supplementare vive per più di metà della tripla di Pajola. Mekowulu accorcia da sotto, Adams (in campo – altra notizia – tutti gli ultimi 10 minuti) fa 2 su 2 dalla lunetta ma poi si fa ingolosire dalla palla e manda in lunetta Logan, che fa 1 su 2. Pajola fa SanTeo e consegna a Gamble un vero cioccolatino. A 1’ dal termine è 98-100, ma l’azione successiva della Virtus è un vero caos. Mekowulu va a prendersi la stoppata di Gamble e SanTeo, quello vero, serve a Belinelli l’assist della tripla che chiude, di fatto, la partita e la serie, nonostante Treviso ci provi fino all’ultimo. Pajola suggella la prova completando la più importante gara della propria carriera con un 2 su 2 dalla lunetta: 100-105. Bologna in semifinale, Treviso eliminata ma con onore. Ora le Vu Nere sono attese da Brindisi, ma almeno trova qualche giornata per rifiatare e schiarirsi ulteriormente le idee.

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