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Brutta sconfitta per la Virtus Segafredo, battuta un po’ inaspettatamente 67 – 78 dall’Oriora Pistoia

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VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – ORIORA PISTOIA   67 – 78  (11-22; 33-45; 50-61 )

Virtus Segafredo: Punter 2, Moreira, Pajola n.e., Taylor 3, Baldi Rossi 8, Cappelletti 4, Kravic 13, Chalmers 13, Aradori 13, Berti n.e., M’Baye 8, Cournooh 3. All. Djordjevic

Oriora: Bolpin, Mitchell 21, Della Rosa 3, Peak 6, Krubally 26, Auda 12, Di Pizzo, Querci n.e., Crosariol 2, Del Chiaro n.e., Mesicek 8, Odum. All. Moretti

Arbitri: Bartoli, Attard, Morelli

Tiri liberi: BO 202/29; PT 17/28

Rimbalzi: BO 38; PT 47

Falli: BO 26; PT 26

Tiri da 2: BO 15/46; PT 17/38

Tiri da 3: BO 5/18; PT 9/23

Ha detto bene Sasha Djordjevic: per affrontare Pistoia la Virtus dovrà avere la giusta mentalità, la stessa, in pratica, di mercoledì sera contro Nanterre. Sottovalutare l’avversario sarebbe una leggerezza imperdonabile. Il quintetto dei toscani è tutt’altro che da buttar via, le qualità di Mitchell, Peak, Krubally, anche Auda, sono note, ma è una squadra che potrebbe estrarre l’arma vincente pur tra i presunti comprimari, se li si dovesse approcciare con sufficienza. Senza contare il valore aggiunto del cambio d’allenatore, fra l’altro con Paolo Moretti, uno dei nomi più ricorrenti, in passato, fra i candidati alla panchina bianconera. Inoltre, lo stato di saluti dei bolognesi non è proprio ottimale: Martin è ancora sulla via del pieno recupero, Taylor e Qvale vittime di un virus intestinale. Quest’ultimo infatti resta con Martin in tribuna.

Quintetti iniziali, di conseguenza, con Cappelletti (che ha evidentemente convinto il coach mercoledì sera in Coppa), Punter, Cournooh, M’Baye e Kravic per la Segafredo, Mitchell, Krubally, Peak, Auda e Odum per l’Oriora. L’avvio, come immaginabile, è molto contratto. Pistoia si porta avanti di quattro prima del libero su due di Cappelletti, nonostante ripetuti suoi errori su tiri anche semplici. Questo per dire che forse i bolognesi non sono entrati proprio con la testa migliore. A metà quarto allora Djordjevic inserisce Chalmers in regia, per provare a cambiare musica. Con scarsi risultati: al 6’47”, sul 3-11, il coach bolognese è costretto a chiamare timeout. Al rientro, Aradori, subentrato assieme a Baldi Rossi, iscrive subito il proprio nome a referto. Tuttavia, nonostante l’ingresso pure di Taylor e Moreira, le cose non mutano affatto, e al primo intervallo il punteggio dice, con un certo imbarazzo per i padroni di casa, 11-22.

Le polveri virtussine non sono bagnate, sono fradice; le idee di tutti in campo sono peraltro assai confuse, compresa la terna arbitrale, per quanto il fallo tecnico che si procura un Aradori esageratamente nervoso appaia inevitabile. Intanto, il punteggio è salito a 12-27, dopo tre minuti di questo quarto. Forse la cosa più incredibile sono i secondi, terzi tiri dei biancorossi resi possibili dai tanti rimbalzi in attacco. A metà periodo Djordjevic richiede timeout, sotto un mesto 15-30, con Pistoia che ha toccato anche i +16, perché la difesa bianconera è un vero colabrodo. Per un attimo Chalmers, finalmente entrato in partita, illude di un possibile recupero, ma all’intervallo si va sul 33-45. Pistoia gioca di fatto in tre/quattro (con Krubally già a 16 punti e 13 rimbalzi, Mitchell a 11, 4 e 4 assist), ma questi sono sufficienti per dominare la gara.

Alla ripresa, la partita si trasforma in battaglia, con l’arbitro Morelli che si erge a discutibile protagonista, dopo diverse decisioni già lungamente contestate dal pubblico bolognese nel primo tempo. Il fallo tecnico arriva anche alla panchina virtussina, in mezzo ad un gioco che tanto ricorda l’oratorio, più rissa che gesti tecnici. Giusto Chalmers, ancora una volta, riesce a dare una scossa alla gara, ma non tale da cambiarne le sorti. Nonostante tutto, rosicchiando un punticino alla volta, al 30° la Segafredo riesca a scendere sotto la doppia cifra di svantaggio, con Baldi Rossi imbeccato da M’Baye, 50-59. Gli ultimi secondo servono ad aggiustare il punteggio: 50-61, con una schiacciata fallita da Taylor che voleva essere liberatoria ed invece ha accumulato frustrazione su frustrazione.

Dopo un minuto e mezzo dall’inizio dell’ultimo quarto, nella bolgia del PalaDozza, M’Baye trova il -8 con una tripla che non muove la retina, con Mitchell che però replica subito in contropiede con un 2+1. A 7’08” dalla fine di nuovo il -8 bianconero con due liberi di Taylor, ma Mitchell, mortifero, replica da tre. Sempre lui risponde ai nuovi liberi di Chalmers. A 5’16” dalla conclusione, è 60-72, con fallo in attacco di Mitchell e gioco fermo per timeout Pistoia. La zona biancorossa è davvero un rebus irrisolvibile per i bolognesi, che per oltre tre minuti continuano a non segnare, mentre gli avversari arrivano a canestro almeno con Mesicek per l’ennesimo 2+1. Chalmers commette il quinto fallo. Il gioco latita da entrambe le parti, ma almeno Pistoia i suoi 75 punti li ha segnati, contro i soli 60 della Segafredo 1° 1’36” dalla fine. Le ultime azioni sono schermaglie quasi gratuite, la sconfitta per l Virtus Segafredo è bruciante, la vittoria di Pistoia sembra avere soprattutto un nome, quello del nuovo coach Paolo Moretti, vista la grinta inusuale sfoggiata dalla formazione ultima in classifica.

Bisognerà vedere cosa costerà la sconfitta ai bolognesi, sempre meno agganciati, ora, alla quota playoff. Bisognerà pure vedere cosa significherà, nella lotta per la salvezza, l’inattesa vittoria pistoiese. Di sicuro Djordjevic dovrà lavorare in profondità per recuperare una condizione mentale accettabile dei suoi giocatori. Stasera è stata una débacle, sotto tutti i punti di vista.

Pistoia, viceversa, festeggia ostentando i 26 punti e 16 rimbalzi di Krubally, 1 21 punti, 7 rimbalzi e 5 assist di Mitchell, i 12 punti e 7 rimbalzi di Auda, che questa sera sono sembrati di un’altra categoria, il che è tutto dire.

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