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La Virtus Segafredo si spegne in casa con la Dinamo Sassari, sconfitta 78 – 83 dopo una incredibile rimonta

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VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA –   BANCO DI SARDEGNA DINAMO SASSARI  78 – 83   (12-27; 38-46; 54-60)

Virtus Segafredo: Tessitori 5, Belinelli n.e., Pajola 8, Alibegovic, Markovic 15, Ricci 5, Adams 6, Hunter 11, Weems 14, Teodosic 11, Gamble, Abass 3. All. Djordjevic

Banco di Sardegna: Spissu 19, Bilan 13, Treier, Kruslin 8, De Vecchi n.e., Katic 8, Re n.e., Burnell 7, Bendzius 22, Gandini n.e., Gentile 2, Tillman 4. All. Pozzecco

Arbitri: Paternicò, Borgo, Vita

Tiri liberi: BO 7/15; SS 19/25

Rimbalzi: BO 39; SS 37

Falli: BO 25; SS 21

Tiri da 2: BO 19/34; SS 14/32

Tiri da tre: BO 11/33; SS 12/28

Perché la Virtus Segafredo non chiede di giocare in trasferta tutte le proprie gare? Ci guadagnerebbero tutti, forse: lei magari sul pian del risultato, gli avversari che si risparmierebbero il viaggio, peraltro foriero di incredibili soddisfazioni per chi si affaccia alla Segafredo Arena, che oggi ha registrato la quarta sconfitta casalinga consecutiva delle Vu Nere. Contro una Dinamo Sassari risoluta ma anche disposta ad arrendersi, nel finale, la Virtus ha manifestato problemi di carattere imprevedibili che le sono costati assai cari, a conclusione di una rimonta che poteva restare fra le imprese memorabili.

La prima notizia era stata il falso allarme per il polso di Hunter, presente sul parquet, come pure Marco Belinelli, che però è in panchina più che altro per onor di firma, per lo stato ancora approssimativo della sua attuale preparazione. Poi, i quintetti: Markovic, Adams, Weems, Ricci e Tessitori per le Vu Nere, che sfoggiano la nuova maglia; Spissu, Kruslin, Bendzius, Burnell e Bilan per Sassari. Le prime azioni vedono le difese, entrambe ben piazzate, prevalere sugli attacchi, fino alla tripla di Ricci dopo due circa minuti e mezzo. Veri protagonisti però sono soprattutto i falli, con un metro arbitrale disposto a non concedere alcunché per cui Markovic e Tessitori se ne trovano due in un amen. La partita è più tesa che intensa, il primo time out è chiamato da Djordjevic con la Virtus più che doppiata nel punteggio dopo sei minuti, 6-13.  Al rientro è peggio, poiché le Vu Nere non riescono ad affrontare la concentratissima difesa sarda. Finisce peraltro qui la partita del coach bianconero, che si fa espellere con un doppio tecnico attribuitogli per eccesso di proteste, mentre Bendzius in campo spaniera dall’arco in modo impressionante: 12-27 al primo stop.

Il secondo periodo propone poco alla volta una Segafredo meno spaurita, con Hunter a darle la carica. Un 9-0 prova a chiudere il baratro che si stava scavando, ma è solo un attimo, perché i sardi da tre sono veramente letali e i bolognesi in avanti sbagliano quasi tutto, letture e tiri. Negli ultimi due minuti si sveglia però Santeodosic e la Virtus dal -21 ritrova un insperato -8: 36-44. Con un piccolo giallo, poiché a 1’17” dalla sirena scompare il terzo fallo fischiato a Bendzius in seguito ad un tecnico comminato a Pozzecco che, inspiegabilmente, annulla la sanzione al lituano, evidentemente invocando una improbabilissima precedenza.

Tre falli in un minuto alla ripresa per Gamble e Virtus in preda a una frenesia che non si giustifica. Poi un Paternicò in vena oggi di grande protagonismo inventa un’infrazione di passi a Weems che interrompe il trend del recupero bianconero, frenato per la verità anche da una loro scarsa media realizzativa. Sassari intanto mantiene la giusta serenità nel gestire una gara che potrebbe avere già in mano per come riesce a rintuzzare ogni tentativo di rimonta con le più classiche triple spezza gambe, sebbene nel finale anche di questo periodo la Segafredo torni ad avvicinarsi in un modo che la invita a rimpiangere le abulie del primo quarto: -6, 54-60.  

A 7’37” dalla fine la Virtus trova il -4 con contropiede concluso da Pajola; con la tripla di Adams arriva il -3; con l’alley-oop di quest’ultimo per Weems il -1 a 6’25”. Ovvio time out di Pozzecco. Comincia, così, una nuova mini partita, che in verità ripropone le immagini dell’inizio: una Virtus imprecisa soprattutto nelle sue star (Teodosic, ora anche Adams, Weems…), una Dinamo molto più concreta, con Bilan, con Katic, con quasi chiunque si trovi a dover mettere il proprio mattoncino. Un netto 8-0 sardo favorito anche da scelte ed esecuzioni incomprensibili di Teodosic chiude di fatto l’incontro, nonostante due triplone di Markovic, perché il dio serbo stasera è rimasto nel suo olimpo e combina l’ultimo disastro a 37” dalla fine scivolando con la palla in mano e rimandando in lunetta Spissu col fallo di frustrazione conseguente. Paradossalmente, oggi è mancato proprio Teodsic a questa Virtus, che esce sconfitta 78-83 ma soprattutto nella mentalità con la quale ha complessivamente affrontato la gara. Vince Sassari, vince Pozzecco, la Segafredo perde nuovamente la faccia in casa, visto che anche quando ha avuto la possibilità di reimpossessarsi incredibilmente della partita l’ha buttata via con errori tecnici ma soprattutto con letture ingiustificabili.

 

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