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VIRTUS – Finale: Virtus Granarolo 70 vs Giorgio Tesi Group Pistoia – 4 Mag

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Il fortino bianconero non regge l’urto della marea toscana: Virtus sconfitta a domicilio da Pistoia per 70-77.

Non ci si attendeva una tale cornice e un tale spettacolo. Le mura amiche della Unipol Arena dovrebbero costituire il vero sesto uomo in campo ma si trovano inaspettatamente a sostenere il peso dell’”invasione” avversaria. La spinta del popolo di fede biancorossa pistoiese annulla la distanza chilometrica tra le due città, condizionando l’inizio della gara. La retina si muove per la prima volta dopo i primi 2’ di gioco, nei quali la confusione regna sovrana in entrambe le compagini. E’ però la Virtus a mostrare lacune più grandi.  La mancanza del giusto piglio agonistico e una lampante sterilità offensiva producono un misero bottino di soli 8 punti. Inoltre le molteplici perse si tramutano in un gustoso cioccolatino da scartare per Pistoia. Le corse in contropiede e una finalizzazione più concreta, consentono agli ospiti di scavare un solco decisamente profondo già alla prima sirena (8-19). La marcia toscana non accenna a fermarsi. Le migliori percentuali al tiro ed una difesa intensa e fisica consentono agli ospiti di raggiungere il massimo vantaggio (13-28). Il match pare già segnato, ma Bologna non ci sta. Si accende Walsh, che con un paio di tiri ignoranti guida la rimonta della Valli band. Fortunatamente non è il solo: Warren si fa perdonare i precedenti errori con funambolici slalom tra le maglie avversarie e il “tandem d’alta quota” Ebi-Jordan pare finalmente funzionare su ambo i lati del campo. Esito: gap dimezzato e Granarolo a meno 6. Nel momento migliore per i padroni di casa, Pistoia trova però la forza di controbattere. Vantaggio nuovamente oltre la doppia cifra, ma Ebi&Co. non si lasciano intimorire e sono bravi ridurre il distacco al 20’(36-42). Mentre le squadre sono negli spogliatoi, l’intervallo vive un importante momento di amarcord. Sul campo sfilano i componenti di uno splendido collettivo che nel 1984 faceva piangere di gioia la Bologna bianconera. Tra loro spiccano Gus Binelli, Brunamonti, Villalta guidati dall’allora tecnico Bucci assistito da colui che diverrà davvero grande: Ettore Messina. Momento di standing ovation ineccepibile, che lascia un po’ di amaro in bocca ripensando ai fasti di un magico, ma purtroppo lontano, passato. Al rientro in campo si spera che tale atmosfera sia la spinta giusta per la Granarolo, ma così non è. La Valli band è completamente fuori fase e continua a sparare a salve da ogni lato del campo. Offre di continuo il fianco al nemico, che non esita a mettere a segno i propri colpi. In un amen il 9-2 di parziale toscano ricaccia a debita distanza una Virtus più che assente dove il solo Ebi non è sufficiente. Nuovo massimo vantaggio per la truppa di coach Moretti, guidata da un inarrestabile Johnson che ne mette a segno ben 13 nell’intero periodo. Il pronti via dell’ultima frazione è però un segnale incoraggiante per Bologna. Il binomio Warren-Jordan mette a segno un importante 6-0 di parziale interrotto ancora una volta dal sempre presente Johnson. La Granarolo non demorde, alza l’intensità difensiva e si affida al talento del suo miglior uomo di giornata, Walsh. Le sue giocate, in collaborazione con un collettivo che ora pare funzionare, riaprono la partita e portano la Virtus sul meno 2. La voce del popolo bianconero ha ora ripreso vigore sovrastando quella ospite. E’ un urlo che purtroppo viene subito strozzato in gola poiché il match di Bologna termina qui. Incapace di produrre giocate che portino a concrete finalizzazioni e una difesa troppo passiva, il motore bianconero si grippa ad un passo dal traguardo. Pistoia, silente ed impaurita sinora dal recupero casalingo, riprende vigore. Johnson e compagni segnano un decisivo parziale che spiana loro la strada del successo. Alla sirena finale sono i toscani ad esultare aggiudicandosi la contesa per 70-77.

Terza sconfitta di fila per Bologna che stecca l’ultima apparizione stagionale dinanzi al proprio pubblico. Una gara nata male sin dalle prime battute, dove gli uomini che nell’ultimo periodo hanno sempre dato grandi contributi appaiono sulle gambe e mentalmente già in vacanza. Troppa la confusione che attanaglia le sortite offensive bianconere dalle quali emergono le pessime percentuali e le costanti molteplici palle perse. Anche la difesa non è esente da colpe visti i tanti rimbalzi concessi ad una squadra che fa dell’atletismo e del dinamismo sotto le plance una delle proprie armi. Occasione mancata per salutare degnamente un pubblico che non ha mai smesso di sostenere questi colori, soprattutto nei momenti più bui. Ora testa all’ultima difficile trasferta, per tentare l’impresa in quel di Cantù e terminare al meglio una stagione altalenante. Ci guarderemo i playoffs dal divano, sperando che l’occasione mancata per questa stagione possa divenire realtà nella prossima. 

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