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Virtus: Gentile non basta. Al Forum passa Milano – 6 Nov

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Il finale tradisce ancora la Virtus. Milano passa per 72-64 (parziali: 13-15; 39-35; 54-55).

 

EA7 MI: Goudelock 16, Micov 7, Pascolo 4, Fontecchio n.e., Cinciarini 8, Cusin 2, Abbas n.e., M’Baye, Theodore 14, Cory n.e., Bertans 5, Gudaitis 16. All. Pianigiani.

SEGAFREDO BO: A. Gentile 20, Umeh 5, Pajola n.e., Petrovic n.e., Ndoja 10, Rosselli, Lafayette 4, Aradori 12, Gentile S. 2, Lawson, Slaughter 11. All. Ramagli.

 

Forum indigesto per la Segafredo, costretta a cedere il passo nel finale ai padroni di casa della EA7 che trovano un importante successo, sudando forse più di quanto si aspettavano. Una gara maschia e gagliarda, che sin dalle prime battute gli ospiti dimostrano di volersi giocare a viso aperto e ad armi pari. Il punteggio rimane ancorato sull’iniziale 0-0 dopo i primi 2’ di gioco, in cui l’imprecisione regna sovrana. Ci pensa A. Gentile, ex di turno e uomo più atteso del match, a segnare il primo canestro di giornata, servendo poi a Slaughter uno splendido assist che il lungo bianconero non ha difficoltà nel finalizzare con un facile layup. Bologna continua la propria marcia guidata sempre dal suo n. 0, volando a +6 in un amen. Milano risponde con Goudelock, bravo nel trovare una tripla di puro talento che vanifica l’ottima difesa ospite. Gli errori tecnici continuano ad essere una costante, ma il risultato non cambia. Virtus sempre davanti grazie alle iniziative di un solido Lafayette, mentre sul fronte opposto inizia a carburare l’asse Theodore-Goudelock. Al 10’ l’EA7 è costretta ad inseguire sul 13-15. Il copione non muta e la Segafredo prova a dare un altro scossone al match con le giocate di Aradori e di un infuocato Ale Gentile. I padroni di casa non rimangono a guardare e grazie all’esperienza di Cinciarini rimangono costantemente in scia ai bianconeri. Di Gudaitis la bimane in campo aperto valida per la nuova parità a quota 22, dopo perfetto assist del play azzurro. Ramagli si rifugia nel timeout trovando, in uscita dallo stesso, la bomba di Umeh che riporta avanti le Vu nere. I meneghini alzano il ritmo in ambo le fasi, trovando sempre in Gudaitis la principale bocca da fuoco. Del centro lituano, infatti, i canestri utili per il primo vantaggio di Milano al minuto 15. A. Gentile si carica di responsabilità dopo tre banali errori in fila, segnando prima a cronometro fermo poi realizzando un importante gioco da tre punti. Ndoja segna altri quattro punti in fila dopo l’ennesima giocata di Cinciarini, ma Bologna concede davvero troppe doppie chance alla Armani che, cinicamente, ne approfitta. Alla pausa lunga padroni di casa avanti sul 39-35.

 

Al rientro in campo il match sembra ricominciare da capo. Il 5-0 Virtus è frutto del talento di Aradori e vale il controsorpasso ospite. Pianigiani è costretto ad un imprevisto timeout e Milano sembra risentirne. I padroni di casa aumentano la propria fisicità nei contatti senza intimorire le Vu nere che continuano a macinare gioco. La gara si accende all’improvviso, scatenando una pioggia di bombe su ambo i fronti che, però, lascia sostanzialmente inalterato il divario. L’Armani non ci sta e dimostra tutta la propria forza. Goudelock spinge sull’acceleratore e ancora dalla distanza centra il bersaglio che riporta i biancorossi al comando. Bologna si riprende grazie ad un paio di difese granitiche e chiude nuovamente avanti al 30’ (54-55) grazie ai liberi di Aradori. La gara sale nuovamente di intensità, vivendo di continui sorpassi e controsorpassi. Slaughter segna il layup della nuova parità ben imbeccato dal solito Ale Gentile, prima dell’imperiosa stoppata di Cusin che nega una bimane ormai certa al compagno di nazionale. Il casertano si rifà nell’azione seguente, ma il centro meneghino diventa un serio problema per l’attacco bianconero che, ora, fatica a trovare la via del canestro. La retroguardia ospite non molla e quando manca un solo minuto alla fine delle ostilità sono solo due le lunghezze da recuperare. Il ferro sputa beffardamente un sottomano di A. Gentile che appariva già fatto e sul ribaltamento di fronte il solito Goudelock realizza il jumper che, di fatto, chiude anticipatamente i giochi. Di Lafayette il rivedibile sfondamento commesso che affossa le residue speranze bianconere. La sirena finale sancisce la vittoria di Milano per 72-64.

 

 

Ancora una volta è il finale di gara a condannare i bianconeri che, oggi, possono recriminare anche contro il volere della Dea bendata. Un match che non deve lasciare strascichi negativi poiché giocato alla pari contro una squadra che vanta molte più armi nel proprio arsenale. Virtus che ha dimostrato, qualora ce ne fosse bisogno, di poter stare al pari delle cosiddette “grandi”, facendo intravedere ampissimi margini di miglioramento. Occorrono necessariamente dei rinforzi dal mercato per ampliare le rotazioni e garantire una maggior scelta a coach Ramagli, il cui lavoro è, sinora, ampiamente positivo. Determinante il solito A. Gentile, a cui vanno rimproverate solo alcune forzature evitabili, ma se la voglia è questa si può affermare di aver recuperato un grande talento. Sottotono Aradori che ha comunque il merito di farsi trovare presente in ambo le fasi di gioco. Un grande plauso va fatto infine a Slaughter. Non doveva giocare a causa dell’infortunio alla caviglia e invece ha stretto i denti rimanendo in campo per 36’ in cui ha garantito una presenza costante a tutto campo. Tra sette giorni si torna al Paladozza, nel tentativo di fermare la marcia della capolista Brescia. 

 

(foto: ilrestodelcarlino.it)

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